«Ora gettale le chiave della cella di Bilancia»

«Ora gettale le chiave della cella di Bilancia» «Ora gettale le chiave della cella di Bilancia» Iparenti delle vittime dopo la condanna a 13 ergastoli reportage Brunella Giovara inviata a GENOVA CARCERE a vita, sentenzia�no i giudici. «E gettate via la chiave. Che si faccia tutta questa galera», aggiungo�no i parenti delle sue vittime. Diciassette morti, gui rappre�sentati da mamme in nero che piangono in silenzio, sorelle e fratelli, figli e fighe, facce che ricordano negh occhi, nel ta�glio della bocca gli sguardi di chi è stato giustiziato dal serial killer Donato Bilancia. Dicias�sette omicidi, uguale tredici er�gastoli, ovvero un'unica con�danna senza fine. L'imputato? Assente. Scelta processuale coerente: perché esporsi agli sguardi e agli insul�ti? Ma questo non lo salva: Bilancia è un «maledetto, per tutti gli anni che ha ancora da campare», dicono questi fami�gliari che aspettano in piedi una sola parola ergastolo abbina�ta al nome e al cognome del loro morto. «Un verme. Non ha nean�che avuto il coraggio di venire in aula», dice un carabiniere di quelli che lo presero 6 maggio di due anni fa che conserva la foto di un giorno storico: cattu�ra dell'omicida record, fine del�l'incubo, tutto il Nucleo operati�vo dei carabinieri di Genova in posa, e lui che ride come rideva il bandito Cavallero, e abbrac�cia i due più vicini. Giocatore d'azzardo fino in fondo: in carcere ammette: «il mio destino era segnato». La condanna in primo grado è scontata, «ma in appello è tutta da vedere. E poi c'è la Cassazio�ne». La speranza sta nell'infer�mità mentale: «Il movente? lo cerchino gli psichiatri, perché io non lo so». Una carta da giocare, comunque. Ma perde, bluffa e rilancia: dice ai genito�ri «prima o poi si dimenticheran�no di me, e allora si vedrà. L'importante è lasciar passare questa fase». Uno sbruffone? «Mi manderanno a Rebibbia, l�ci sono persino i campi da tennis... Sarò servito da came�rieri con i guanti bianchi». Non ha convinto nessuno, nemmeno il padre e la madre, davanti a quel figlio che raccomanda «non dite mai niente a nessuno, non diffondete le mie foto. E soprattutto non pagate l'avvo�cato. Se chiede soldi, dategli al massimo 20 mila lire». Un pazzo? No. Per la Corte d'assise di Genova, Bilancia non è malato di mente, quindi è punibile: sapeva perfettamente quello che faceva. Di conseguen�za i giudici popolari e i togati presidente Loris Pirozzi, a lato�re Massimo Cusatti procedono spediti e in cinque ore di came�ra di consiglio decidono di accet�tare in pieno le richieste del pubblico ministero Enrico Zuc�ca, e ci aggiungono anche qual�che anno in più. Alle 2 del pomeriggio il presi�dente inizia a leggere il disposi�tivo: «... dichiara Bilancia Dona�to colpevole del delitto di omici�dio aggravato in danno di Centanaro Giorgio di cui al capo l... e di Parenti Maurizio e Scotto Carla». Protestano i famigliari di Centanaro: per quella morte il loro avvocato aveva chiesto l'assoluzione di Bilancia. Non hanno mai creduto alla confes�sione del serial killer, «è morto d'infarto» e non vittima di chi voleva vendicarsi per una sto�ria di bische. Una difesa ad oltranza dell'onore di un morto, dichiarata inammissibile dai giudici. Contestano anche i Pa�renti: per loro. Bilancia ha dei complici che non sono mai stati cercati. L'elenco prosegue con «Sola�ri Bruno e Pitto Maria Luigia», orefici in pensione. Luciano Marro, cambiavalute. Giangiorgio Canu, metronotte. Truya Stela, prostituta. Ludmilla Zubckova, prostituta. Enzo Corni, cambiavalute. Candido Randò e Massimiliano Gualillo, i metro�notte che lo sorpresero mentre era appartato nel parco di una villa a Novi Ligure. Ergastolo anche per la loro morte, e 16 anni di reclusione per il tentato omicidio di «Lorena», alias John Zambrano, scampato alla morte solo perché Bilancia ave�va finito i colpi. Il presidente prende fiato e ricomincia da «Edoghaye Evelin Esohe, alias Adodo Tessy», prostituta: carcere a vita anche per la sua morte. E ancora: 6 anni di carcere per rapina aggra^ vata «in danno di Ciminiello"1 Luisa», prostituta salvata da un colpo in testa solo perché aveva implorato Bilancia, «ho un bam�bino piccolo, non farmi del male». «Colpevole del delitto di omi�cidio aggravato in danno di Zoppetti Elisabetta», infermie�ra uccisa nella toilette di un treno su cui saliva esattamente due anni fa, il pomeriggio del 12 aprile. Il marito non commenta. Aspetta che venga pronunciata la parola «ergastolo», e se ne va. «Colpevole» della morte di un'altra ragazza che nemmeno conosceva: Maria Angela Rubi�ne, colf sorpresa nella toilette del treno per Ventimiglia. Erga�stolo e 6 anni di reclusione per vilipendio di cadavere: Bilancia si era masturbato sul suo corpo. senza pensare che quelle tracce avrebbero permesso ai carabi�nieri di risalire al suo Dna e di ottenere la sua «firma» geneti�ca. L'ultimo ergastolo è per l'uc�cisione del benzinaio Giuseppe Mileto. Ma basta, per dare giu�stizia alla moglie ed ai figli di un uomo che voleva solo difen�dere l'incasso della giornata? Il presidente legge il resto, che non è poco: pagamento delle spese processuali e di manteni�mento durante la custodia cau�telare; interdizione in perpetuo dai pubblici uffiri. interdizione legale. Pubblicazione della sen�tenza di condanna su due quoti�diani, e mediante affissione nei comuni in cui ha ucciso: Geno�va, Ventimiglia, Varazze, Cogolelo. Pietra Ligure, Novi Ligure, Verona e Santo Stefano al tr.ire. In più, il pagamento delle spese di costituzione e di difesa soste�nute dalle parti civili: mezzo miliardo, ma restano da stabili�re (e sarà fatto in Si de civile) i risarcimenti dei danni. Il primo grado della storia processuale di Donalo Bilancia si chiude su questa montagna di soldi che Bilancia non ha e su una pena da scontare che coni plessivamenle viene determina�ta in un ergastolo, con l'isola�mento diurno per 3 anni. «La seduta è lolla», la Corte se ne va. «La Corte ha accettato tutte le conclusioni del pm, e alla grande», commenta il difensore Umberto Garaventa. «Per me rimane la tragedia dell'incapaci�tà di intendere e volere dell'imputalo». Alle sue spalle, lontana qualche banco, c'è però la trage�dia di lutti i Canu, Parenti, Scotto, Zoppetti, Rubino... «Si dice sempre che deve essere falla giustizia. Ecco, io penso che questa volta si vede, che la giustizia è stata fatta», dice il pubblico ministero Zuc�ca. Gli stringe la mano il maggio�re dei carabinieri Filippo Riccia�relli, «non possiamo che dirci soddisfatti per il riconoscimen�to del nostro lavoro».. Ma passa uno dei marescialli che arresta�rono Bilancia, «quello in carce�re non ci starà mollo, vedrete». La giuria ha accolto le richieste del pm condannando al carcere a vita l'autore di 17 delitti Assente l'imputato: «Finirò a Rebibbia, sarò servito da camerieri coni guanti bianchi» Una delle rare immagini di Donato Bilancia nel carcere di Chiavari dove è rinchiuso e dove svolge l'attività di bibliotecario. In alto il presidente del Tribunale mentre legge la sentenza

Luoghi citati: Chiavari, Genova, Novi Ligure, Pietra Ligure, Varazze, Ventimiglia, Verona