SENZA VIVA, SENZA ABBASSO di Gianni RiottaMarco Neirotti

SENZA VIVA, SENZA ABBASSO SENZA VIVA, SENZA ABBASSO Gianni Riotta QUANTI argomenti ha concesso questa cam�pagna a chi ha poco, o punto, desiderio di re�carsi alle urne. Quanto in fretta si sono smarrite le speranze del 1993, quando da destra e da sinistra milioni di elettori parteciparono a con�sultazioni cittadine in cui lea�der poi assurti al rango nazionale si scontrarono su questioni vive, Rutelli e Fini a Roma a dibattere di inquina�mento, Bassolino e la Mussoli�ni a Napoli a litigare sul futuro di Bagnoli, Cacciari e Mariconda a Venezia a discet�tare di drenaggio dei canali e Mose. C'eravamo davvero illusi di poter contare sul maggiorita�rio per instaurare un semplice meccanismo democratico: chi vince governa, chi perde riaffi�la le idee dall'op^—^^^^ posizione. E in�vece il trasformi�smo sembra go�vernare il Parla�mento, disfare i partiti, logorare chi ha il potere e chi non ce l'ha, almeno per oggi. Quando va davvero bene lo scontro è sulle regole, par condicio, sistema elettorale, conflitto di interessi, roba cruciale secondo quanto ci ha insegnato Vanni Sartori, ma di presa difficile sugli elettori. Il resto appaiono litigi di giornata, un rinfacciarsi a vicenda i tradimenti costanti degli ultimi anni, le manovre rococò, gli inganni mediocri. La posta in gioco in Piemonte, Liguria, Lazio, Lombardia o Campania a chi sta a cuore? La battaglia è centripeta, «ro�mana», prova generale delle elezioni politiche 2001. Sulle immagini di Ghigo, Turco, Bonino, Storace, Badaloni, Formigoni, Martinazzoli, Bas�solino, Cacciari e Galan fanno aggio le vicende centrali. Do�po tanto chiacchierare di fede�ralismo, la campagna è stata una specie di «Ideologia II la vendetta»: «Non votate la sinistra perché... Non votate la destra perché...». Pesano sugli astensionisti in pectore i troppi referendum votati e disattesi, il logorio di una politica pettegola, onni�presente ma onnievadehte. E pesa, certo, la velocità micidia INCHIl Piemonte Ridateci l'orgMarco Neirotle dell'economia, che al centraESTA alza la voce oglio perduto i A PAGINA 6 rio della politica sembra in grado di creare ogni giorno nuova ricchezza, nuove spe�ranze, magari solo miraggi: nel 2000, ci assicurano, l'Euroja crescerà, e creerà posti di avoro, finalmente più in fret�ta dei mitici Usa. A che affannarsi dunque a bruciar voti sul falò di sigle sempre più bizzarre, sempre meno credibili? Gli astenuti primo partito non ci porterebbero forse al rango degli Usa, la più grande democrazia? Quanti saranno? 1 sondaggi sono vietati, spesso ci si vergogna a confessare «Io? non vado più a votare», ma c'è chi parla del 2596, un italiano su quattro, probabil�mente il partito più forte. E forse ci ha allontanato ulteriormente dal voto una campagna che vede Silvio Berlusconi di nuovo alleato con quell'Umberto Bossi con cui fece già a ombrellate, mentre Massi�mo D'Alema torna a dialoga�re con i radicali di Pannella&Bonino, solo poco fa trattati alla stregua di nemici della demo�crazia? A chi credere ancora e perché mai? Sentiti tutti gli argomenti, razionali e di pancia, a favore del non voto, domenica occor�rerà invece alzarsi di buzzo buono e votare. Senza sperare di risolvere tutti i problemi, connessi a Internet, alla disoc�cupazione e al maldidenti, ma persuasi che infine nessu�na classe dirigente democrati�ca è peggiore degli elettori che la esprimono. Votate con�tro, votate il male minore, come d'uopo nel maggiorita�rio (finché c'è, teniamocelo stretto, che se il convento ripassa il proporzionale saran�no ulteriori guai!). Ma vota�te, senza viva e senza abbas�so. Lunedi prossimo, vincitori e vinti cominceranno a dele�gittimarsi a vicenda, secondo il triste uso italiano, negando�si in eterno le patenti di legittimità democratica. Bub�bole: chi sarà eletto in elezio�ni regolari avrà buon diritto a governare. Sia di destra, sini�stra, centro o vattelapesca. E chi non ha votato ha certa�mente perduto: perduto financo il diritto al mugugno, per lunghi anni. gianni,riotta@lastampa.it INCHIESTA Il Piemonte alza la voce Ridateci l'orgoglio perduto Marco Neirotti A PAGINA 6