L'Europa vede rosa, crescita del 3,4% di Francesco Manacorda

L'Europa vede rosa, crescita del 3,4% «Stipendi diversi da regione a regione in base alla produttività». A fine anno disoccupazione Uè sotto 1^ L'Europa vede rosa, crescita del 3,4% La Commissione all'Italia: differenziate i salari Francesco Manacorda inviato a STRASBURGO La riforma delle pensioni? «Non è un problema che si porrà domani, ma nel lungo termine», dice il Com�missario europeo per gli Affari mor netari Fedro Solbes. Ma nonostante questo il nostro governo farebbe meglio ad affrontare in modo deciso il nodo della previdenza e farlo al più presto: «Le iniziative prese dal�l'Italia sono positive, ma si può fare di più e meglio; e facendolo ora si aiuteranno anche i governi futuri», spiega ancora. L'ennesimo richia�mo sulla previdenza italiana sta nelle raccomandazioni di politica economica che la Commissione ha approvato ieri assieme alle prc visi Ci�ni di primavera per l'economia euro�pea nei prossimi due anni. Racco�mandazioni che, spiega Solbes, «ser�vono a far s�che l'economia europea passi dalla stabilità al dinamismo». E' un quadro roseo quello che dipinge Bruxelles, con tinte ancora più forti di quelle utilizzate nel novembre scorso, e dove la crescita si traduce anche in un calo deciso della disoccupazione. «Nel 2001 il tasso di disoccupazione in Europa dice Solbes dovrebbe essere sotto Va'!*), un livello che non si vedeva dal '92-'93». E in effetti nelle previ�sioni di Bruxelles l'economia dei Quindici dovrebbe crescere que�st'anno del 3,49fc (prima si prevede�va il 3%) e il prossimo del 3,^, portando il tasso di disoccupazione dal 99fi del 1999 all'8,5% nel 2000 e al 7,9^0 nel 2001 e creando cosi in tre anni circa sei milioni di posti di lavoro. «Sono dati commenta il presidente della Commissione Ro�mano Prodi che ci fanno essere ottimisti» perché indicano «che po�tremmo dayverc avere un lungo periodo di sviluppo». Anche l'inflazione per Bruxelles è sotto controllo: l'I,896 di media europea per i prossimi due anni è «un dato che resta comunque sotto la soglia del 296 fissata dalla Banca centrale europea», commenta Sol�bes. Meglio del previsto pure i conti pubblici: «Nel '99 contavamo d�avere un deficit aggregato pari all'I"}*) del deficit europeo, ed invece è stato dello O.G'H)». Bruxelles non rivela invece la previsione sui tassi d'interesse che sta alla base del suo scenario, ma certo ha considerato il rialzo che molti ormai si aspettano da parte della Bce nel giro di poche settimane, compUce anche un livel�lo dell'euro che resta deludente rispetto al dollaro (ieri era attorno a quota 0,96). Nel panorama europeo, però, l'Italia pur mighorando le sue pro�spettive continua a restare nella parte bassa della classifica: la cresci�ta del Pil nel nostro Paese sarà del ^■K. sia nel 2000, sia nel 2001; la disoccupazione dovrebbe passare dall'I U'X) del '99 al \0.m nel 2000 e al 10,4^ nel 2001 e l'inflazione spingersi all.ì'ìk quest'almo per poi calare all'1,9^b in quello successivo. E per quel che riguarda i conti pubblici resta il macigno del debito che prevede la Commissione scenderà al IICB1^ del Pil quest'an�no per passare al 10C^ nel 2001. «In Italia la situazione economica e di bilancio è abbastanza buona dice ancora Solbes ma con i soldi in più si può scegliere di ridurre il deficit o di spendere di più. E' una scelta del governo italiano, ma certo ridurre il deficit rende più facile ridurre il debito». Se dalle previsioni si passa alle prescrizioni la Commissione chiede ai Quindici di favorire la crescita promuovendo «un più forte spirito imprenditoriale, un livello più eleva�to di investimenti ed una maggiore offerta effettiva di lavoro», vigilan�do nel frattempo sui prezzi. Ma gli Stati devono lavorare anche sulle finanze pubbliche in due modi: pri�ma di tutto per «conseguire nel 2000 una posizione di bilancio netta�mente mighore di quella indicata come obiettivo nei programmi di stabilità e di convergenza» e poi per «modificare la composizione della spesa pubblica a favore degli investi�menti. .. e di misure di politica attiva nel mercato del lavoro» e per «rive�dere i sistemi tributari e previdenziali in modo da favorire l'occupa�zione e... tener conto dell' in vecchiamento della popolazione». Sul mercato del lavoro, uno dei punti dove l'Itala è più debole, c'è anche una richiesta specifica al nostro Paese: «Ottenere una maggiore flessibilità dei salari, in modo da riflettere le differenze di produttivi�tà del lavoro da una regione all'al�tra». Ma non si tratta di introdurre le «gabbie salariali», assicura Sol�bes: «La nostra idea è di adeguare l'evoluzione salariale ai livelli di produttività di differenti settori o regioni. Più in generale, la racco�mandazione rivolta all'Italia, è di impegnarsi per alleggerire il costo del lavoro». Dtf C T/P L LE PREVISIONI UE PER L'ITALIA Secondo la Commissione europea la crescita Italiana, stimata al 2,7flfe sia per questo cho per il prossimo anno, resterà al di sotto della media euror» . ^ Le previsioni della Commissione a confronto con II consuntivo 1999 (dati In 9fc) DEBITO/PIL • __B INFLAZIONE V 1.9 1999 2000 2001 DISOCCUPAZIONE I 1.3 10.4 1999 2000 2001

Persone citate: Solbes