«LA MANDRAGOLA» DIVENTA POCHADE di Monica Sicca

«LA MANDRAGOLA» DIVENTA POCHADE «LA MANDRAGOLA» DIVENTA POCHADE La commedia di Machiavelli allojuvarra nella lettura dellVnità di Ricerca Teatrale SARA' una «Mandragola» rico�struita con la lingua di Ma�chiavelli, quella che il Pro�getto U.R.T. porterà in scena dal 12 al 16 aprile allo Juvarra per la stagione dello Stabile. Il regista, Jurij Ferrini, spiega di voler mantenere vivo il senso della finzione per evocare un mondo fantastico da immaginare libera�mente. Si dipanerà cos�la vicen�da di messer Nicla (lo stesso Ferrini), di sua moglie Lucrezia (Wilma Sdutto), e del di lei innamorato Callimaco (A/berto Giusta, con Zavatteri nella foto), che con l'aiuto del mezzano Ligurio si fa credere un famoso dotto�re, in grado di curare la sterilità della coppia. Il rimedio? Una pozione di erba mandragola, ma attenzione: chi giacerà con Lu�crezia per primo troverà morte certa. Callimaco allora suggeri�sce a Nicla di trovare un poverac�cio da sacrificare, convincendo anche Sostrata, madre di Lucre�zia, e Fra' Timoteo. Naturalmen�te sarà Callimaco travestito a finire nel letto della donna, la quale, venuta a conoscenza della stoltaggine del marito, non esite�rà a eleggere Callimaco suo amante anche in futuro. Il mecca�nismo perfetto della commedia di inizio Cinquecento, esilarante ma amarissima, non sarà distur�bato da costumi, parrucche o scene artificiose, in linea con la poetica dell'U.R.T., Unità di Ri�cerca Teatrale nata nel '97 a Genova sotto la «tutela» di Ivo Chiesa, e che si è già distinta per il racconto di gruppo, la povert�di mezzi tecnici e scenografici a vantaggio della parola e del gesto negli allestimenti da Shakespea�re e Beckett. E per la «Mandrago�la», tra le tante letture, in primo piano quella di una denuncia delle bassezze umane attraverso una satira che deride gli uomini impegnati a perseguire fini igno�bili, come se fosse una «pochade» (tei 011/517.62.46). Monica Sicca

Persone citate: Beckett, Ferrini, Ivo Chiesa, Jurij Ferrini, Juvarra, Machiavelli, Wilma Sdutto, Zavatteri

Luoghi citati: Genova