Il popolo delle ombre

Il popolo delle ombre STORIA DI UNA «SCOPERTA» DURANTE UNA NOTTE DI ECLISSE LUNARE, RACCONTATA DA ROBERTO CASATI Il popolo delle ombre Viaggio attraverso un concetto rompicapo, tra spazio e cervello LA LETTURA di Marco Bclpoliti COSA è esattamente un'om�bra? L'immagine dell'ani�ma? Un prolungamento del corpo? La parto più "bassa" di un individuo o di un oCjjotlo? (Ina forma? Una materia? Un volume? Lo ombro ossessionano la monto degli uomini da miglia�ia d'anni, sono un rovello che sembra presentarsi ogni volta da capo, por quanto sullo om�bro nel corso dei secoli gli umani abbiano scritto trattati di varia natura e ampiezza, Roberto Casati, studioso d�"opisiomolocia applicata", ha ripercorso di nuovo por noi la storia delle ombro. Si ò seduto davanti alla finestra del suo appartamento parigino duran�te una notte di eclisso lunare, ha atteso il Ionio scivolare dell'ombra della Terra sulla Luna, e ha avuto la sua rivela�zione. Da allora, quattro anni fa, non ha più smosso di pensare alle ombro, l'or esplo�rarne la vera natura ha messo a soqquadro un'intera bibliote�ca composta di libri di etnolo�gia, storia, filosofia, scienza astronomia, geometria, fisica, teorìe della percezione -, e ha esplorato �numerosi paradoss�dell'ombra. li' arrivato cosi a conclude�re che non solo l'ombra fa coso strano, ma elio �rompicapo generati dall'ombra nascono quando questa viene conside�rata "una cosa materiale con una forma". Insomma, l'ombra ò un concetto ibrido, "mosso insieme da un bricoleur pastic�cione: ha un aspetto causale, un aspetto materiale e un aspetto percettivo". Provate a intrecciare le dita al solo e a guardare l'ombra elio si forma su un foglio di carta sottostante: "L'ombra ò piena di buchi. So non ci fosso l'ombra, non potrebbe esserci il buco nell'ombra. Questo ò del tutto ovvio dal punto di vista percettivo: l'ombra ò come il supporto materiale del buco. So trattiamo l'ombra conio una cosa, e porche lei ci invita costantemente a farlo". Casati è uno scienziato, dun�que uno che ama le prove e le dimostrazioni, l'or questo ha scrino un libro, /,« scoperta dcll'atnhru (Mondadori, pp 27», L.32.000), in cui si è profisso lo scopo di vorificaro molti dei luoghi comuni sull' uso dello ombre nel campo della conoscenza umana. Noli' agosto dolio scorso anno si è perciò recato sul Mar Nero per osservare meglio l'eclisso tota�le. L'impressiono e. stata gran�diosa: "l'ombra arriva corren�do come un uragano sul ma�re"; all'improvviso la luce col�lassa e cala una nono metalli�ca; all'orizzonto un crepusco�lo aranciato. In breve, "è corno venire proiettati su un piane�ta sconosciuto". La scoperta dell'ambra ó un libro dedicato in gran parto ai problemi astronomici, anche porche senza il solo, i suoi pianeti e i satollili, noi non avremmo neppure l'ombra; in fin dei conti, abitiamo in un sistema planetario in cui esi�sto un unico solo. Casati smon�ta la "scoperta" dell'altezza delle piramidi compiuta da 'l'aiolo attraverso la loro om�bra, e indaga la diffusione e l'uso dolio meridiane nel baci�no del Mediterraneo. Meticolo�so com'è, va anche a vorificaro di persona quadri e specolo valicano, entra nelle chioso di Bologna e Firenze e osserva i quadranti solari. Ma la sua attenzione ó attratta soprattutto dal Seicento, giustamen�te definito "il secolo delle guerre d'ombra". E qui incon�triamo Galileo e i suoi splen�didi disegni (lolla luna, quol Galileo imbroglione che Koestler e Feyera�bend hanno accusato di aver manipolato i risulta�ti delle osservazioni per arrivare a una dimostra�zione incontrovertibile delle proprie teorie. Questo è un libro che, oltre a esser scrino benis�simo, vive sulla capacità di affabulaziono dell'autore, che è il nostro mentore o maestro, pronto a sorpren�dersi lui stesso por dottagli inconsueti o piccolo inat�teso scoperto, ma che pos�siedo in ogni caso una spiegazione corta a cui tenersi saldamonto attaccato ("certez�za" fornita da una epistemolo�gia che fa avanti o indietro tra i dati percettivi e le teorie, in un continuo food-back). Lo grandi scoperte astrono�miche hanno come protagoni�sta l'ombra e per questo devo�no attendere l'invenzione del telescopio: le ombre lunari di Galileo; Venero che non brilla di luce propria, ancora Gali�leo; la vera dimensiono di Mercurio, Gassondi; la scoper�ta che la velocità della luce è finita, Romer; e via di seguito. Ma è sulle ombre terrestri che Casati scrive le pagine più interessanti per chi si pone tanti perché sulle ombre che osserva ogni giorno. Prima di lutto: perché il cervello impie�ga tante risorse per smontare e rimontare la scena visiva? Por la nostra eredità materia�le: le ombre indicano i cambiamonti d'ambiente. I nostri pro�genitori avevano bisogno di leggere le ombre per poter sopravvivere, sia come preda�tori che come predati. L'ombra è una proprietà transitoria e il cervello lo capisce molto rapidamente e decide se metterci in allarme o no. Non si nasce equipaggiati di un concetto d'ombra, dice Casati. Le o:' óre si scoprono da bambini: si è continuamen�te sorpresi dalle ombre. Insom�ma, sono, senza dubbio, ogget�ti magici. "11 concetto d'ombra è un concetto spaziale; le ombre sono zone (scure)", ma lo spazio, scrive Casati, entra in gioco in maniera sottile, perché l'ombra è in parte figu�rale e in parte causale: le cose che hanno delle figure sono di solito materiali, ma l'ombra no, lei è una figura pura. In uno dei dialoghi imma�ginari che si alternano ai capitoli, Platone parla con la ilpKia ombra, Skia: «Skia: Sono oggetti fuori Fr dal comune perché sono a metà strada tra la percezio�ne e il pensiero. Platone: Cosa vuoi dire? Skia: Ogni ombra contiene un messaggio, ben custodito nel suo involucro oscuro. Le ombre sono piene di pensieri Ma sono pensieri visibili a tutti». L'ETERNO ROVELLO DELL'UOMO: SONO I PROLUNGAMENTI DEL CORPO 0 L' IMMAGINE DELL'ANIMA? 0 SOLTANTO LA PARTE PIÙ' «BASSA» DI UN INDIVIDUO 0 DI UN OGGETTO? DALLO STUDIO SULLE PIRAMIDI DI TALETE Al DIALOGHI DI PLATONE CON LA SUA «SKIA», DAL CANNOCCHIALE DI GALILEO ALLE TEORIE FILOSOFICHE DI FEYERABEND tuttte guetrac pverso un concetto rompicapo, tra spazio e cervello Figurine ottocentesche per il teatro d'ombre (da «Storia del Cinema» di G. Rondolino, Utet) Figurine ottocentesche per il teatro d'ombre (da «Storia del Cinema» di G. Rondolino, Utet)

Luoghi citati: Bologna, Firenze