L'effetto premier ha salvato il Pasok

L'effetto premier ha salvato il Pasok L'effetto premier ha salvato il Pasok Vittoria per settantamila voti su Nuova Democrazia Minas Minassian A'IDi«Rinnovamento nella continui�tà». E' questa la promessa sibilli�na che Costas simii is ha proferito ieri a mezzogiorno uscendo dal palazzo prcsiaenzialc con in ma�no il mandato per costituire il nuovo governo. Rinnovamento della compagine ministeriale, for�se, ma certamente perseveranza nelle politiche economica ed este�ra che, in questi tre anni e mezzo, hanno portalo la Grecia verso l'Unione monetaria europea. Di�geriti) lo spavento dell'altra not�te, quando l'incertezza delle proiezioni aveva fatto presagire un «sorpasso» da parie dei rivali di "Nuova Democrazia», è soprag�giunta l'ora della riflessione Le cifre finali sono quelle che sono: 43,7916 ai socialisti del Pasok, contro il 42,70"-» ai Mode�rali di destra, con una tenuta attorno al 5,Tìii dai Comunisti tradizionali e la riduzione ad appena sopra la soglia del 'A".u, indispensabile per entrare in Par�lamento, della Coalizione della sinistra europeista. Il divario mi nimo con cui il Pasok è riuscito a mantenere il potere, 70,000 voti appena su sette milioni di schede depositale, non ha precedenti nella storia elettorale greca. Gli osservatori attribuiscono questa vittoria sul filo esclusiva�mente al primo ministro. Piccolo, schivo e per nulla carismatico, pur tuttavia Simitis è riuscito a trasmettere ad un elettorato or�mai maturo un'immagine di tena�cia e di serietà. Non era impresa facile. Il proliIo adottato dal giovane leader di «Nuova Democrazia», Costas Caramanlis, discorsivo, conciliante e colmo di promesse sociali, si contrapponeva efficacemente al�l'arroganza di molti tromboni del Pasok, arroganza consolidala dai molli anni trascorsi al potere (quindici degli ultimi dicianno�ve!. Se Caramanlis non è riuscito nell'intento di scavalcare l'avver sario, pur celebrando comi' una vittoria il sostanzioso accrescimento delle proprie preferenze, noi: e certo per questa classe di arrampicatori cresciuti nel regi�me del "Socialismo irreale» edifi�calo a sua tempo da Andreas Papandreu. La frana del Pasok è stata alla fine arginata dalla fidu�cia nell'operati) del primo mini�stro uscente. Una fiducia condivisa da Bru�xelles, dove Romano Prodi aveva approntato già ieri pomeriggio una calorosa missiva di felicita�zioni; ma anche da Washington, dove la signora Albright era in ansia per hi sorte di Giorgio Papandreu, figlio del defunto «pa dmne» del Pasok, attualmente ministro degli Esteri ed artefice del nuovo corso dei rapporti con la Turchia. Raccontavano infatti ieri i corrispondenti da Washin�gton delle tv greche, che per tutto lo spoglio delle schede, due fun�zionari del Dipartimento d�Sialo Usa non hanno abbandonalo l'ambasciala ellenica, riferendo periodicamente alla Albright la progressione dei risultali. Ed è ancora il credilo persona le di Simitis che fa sperare in un cambiamento di rotta nella politi�ca interna. Scuola e sanila sono allo sbaraglio, la disoccupazione resta alta, e questi temi dovrebbe�ro essere oggetto del massimo impegno per il prossimo governo. «Mi sono impegnato a portarvi nell'Euro e l'ho fatto» ha dello Simitis durante il suo ultimo comizio. «Ora mi impegno ad occuparmi concretamente dolio sialo sociale». Come a dire che, pagalo lo scotto dei passati sperperi, la Grecia dovrebbe ragionare sulla redistribuzione di profitti e one�ri. Perche, a dire il vero, finora il costo dell'Euro ha pesalo soprat�tutto sulle spalle di salariali e pensionali. 11 nuovo governo do�vrebbe avere la capacità di impor�re il proprio programma. Grazie alla legge elettorale che premia la maggioranza anche relativa, in�falli, il Pasok occuperà 158 dei 300 seggi del nuovo Parlamento. Il premier greco Simitis salutai suoi sostenitori dopo l'annuncio della vittoria di strettissima misura del Pasok sulla opposizione di centro destra di Nuova Democrazia

Persone citate: Albright, Andreas Papandreu, Costas Ca, Giorgio Papandreu, Romano Prodi, Simitis

Luoghi citati: Grecia, Nuova Democrazia, Turchia, Washington