Net economy, città a confronto

Net economy, città a confronto Torino punta sul servizio pubblico, Milano sul consumo privato Net economy, città a confronto Franco Debenedetti QUANDO gli scossemi di Morsa prendono i titoli eli prima pagina, qualcuno può essere indot�to a pensare che la new economy sia solo bolla specu�lativa, quotazioni stratosferi�che, sottratto alla forza di gravità dei conti economici. Invoco la new economy ò soprattutto un nuovo settore economico, i suoi prodotti e i suoi risultati possono diven�tare, altrettanto tangibili di quelli della old economy. Se c'è il terreno economico e culturale adatto. No è un esempio questa «storia di due città». Nei giorni scorsi sono ap�parse le prime pubblicità di Fastweb, la società che of�fro, prima a Milano e poi in Lombardia, servizi di comu�nicazioni! e accesso a inter�net a banda larga. Fastweb è il prodotto di e-Biscom, la società della net economy andata in Borsa recentemen�te suscitando qualche pole�mica e un ecce�zionale! interes^'J^l se dei rispar�miatori: la ri�chiesta è stala oltre 20 volle la disponibilità; il titolo, e)fferto a IGO euro, ò schizzalo oltre 300. Ai corsi di venerd�l'azien�da vale 23.000 miliardi. Fa�stweb realizza quello che proponevo cinque anni fa ai sindaci delle grandi città: attirare imprenditori dando loro la possibilità di innerva�re la città con fibra eittica e quindi su quella vendere tele�fonia e televisione, servizi voce dati e immagini. Cinque anni fa Telecom si chiamava ancora Slot, ora ancora pub�blica, e per rendere l'ifficile la sua privatizzazione aveva annunciato un faraonico pia�no di cablatura nazionale. Il Comune di Torino, anziché tentare la strada di attirare un privato, giudicò più natu�rale seguire quella di accor�darsi e:on il monopolista pub�blico, ottenendone l'impe�gno a collegare le! principali industrie e banche elegia cit�tà (! inoltre i principali uffici pubblici, li anche la rete della regione è servita solo a cedlcgare le Usi. Il progetto è statò realizzato; ma nessuno ne parla, e quindi nein preimuoveconsum�privati nei ini�ziative d'impresa. A Milano il servizio non c'ò ancora, ma chi pensa dove; impiantare un'azienda sa che potrà disporre di una delli! infrastrutture più mo�derne al mondo. A farlo sape�re sono stati anche i quasi tre milioni di risparmiatori che hanno fatto la coda per mettere a disposizione 3.200 miliardi per questo progetto. A rendere possibile l'impre�sa ha contribuito l'aver collo�cato sul mercato il 49nZo dell'Aem, perché la quotazione in Beirsa ha reso evidente la necessità di far fare al priva�to quello che il pubblico non sa fare. E l'Acni, socia di F'astweb al 40^0, ha visto il suo valore crescere eli 1 3.000 miliardi. Certo Teirino è più piccola, meno interessante per un investitore: ma pote�va cercare di essere la prima mentre ora insegne corcando di concludere un analogo accordo con Albaco. E, non a caso, l'Aem è ancora tutta pubblica. Torino ha dato la priorità alla razionalizzazione del servizio pubblico, per moder�nizzare le infrastrutture ab�biamo scelto la strada dell'ace;ordo tra l'amministrazione pubblica e quello che allora era il monopolista di Stato. Milano invece ha iniziato a privatizzare, ha puntato sul�la crescita trainata dal consu�mo privato, ha dato fiducia a un gruppo di imprenditori nuovi. Torino ha scelto l'in�vestimento produttivo, Mila�no ha puntato sugli investito�ri finanziari. Come disse Mark Twain, «sono le differenze di opinio�ne a far correre i cavalli». Senatore dell'Ulivo ^'J^l

Persone citate: Franco Debenedetti, Mark Twain

Luoghi citati: Comune Di Torino, Lombardia, Milano, Torino