Vita a testa in giù nelle stanze segrete di Pistoletto

Vita a testa in giù nelle stanze segrete di Pistoletto Da Kusturica a Bob Wilson: si apre oggi a Milano una mostra con installazioni ispirate alla casa Vita a testa in giù nelle stanze segrete di Pistoletto Manuela Gandin�mIlaW" I I, coitilo o la casa vengono da Belgrado. Un balconcino è sospeso nell'aria tra i rami socchi. «Volevo portare i sotterranei di Belgrado a Milano» dico Emir Kusturica conducendoci sotto, attraverso un passag�gio segreto olio dalla «casa» porla nel rifugio, nelle cantine dove, dietro alle palizzate di legno, ci sono simboli accatastati di una ex-vita e di una ex-patrìa; una vasca piena di cipolle e quotidiani, conserva di pomodoro, peperoni sottaceto, ban�diere, ver/e e nazionalismi impolverat i Usciamo dalla penombra dei sotterranei. «Il cortile è abbandonato quando l'underground e ancora vivo, perché rundergrouml è sempre vivo» dice. La stanza confinante con il suo cortile e di Mladen Materie «li una cucina allenila Mladen perché le coso più importanti della nostra vita si fanno e si decidono in cucina». Ci sono tre credenze; una ò enorme come la vediamo da bambini. Un'altra è a grandezza naturalo, come la vediamo da adulti «il periodo peggiore della nostra vita» -, l'ultima è piccolissima secondo la prospettiva che abbiamo da vecchi. 11 tavolo al cenlro è taglialo diagonalmente in due. La bolla mostra Staiuv e segreti curala da Achille Bonito Oliva alla Hotonda della Besana (sino al 7 maggio), che si inaugura oggi con un concerto di Kusturica e il suo gruppo No Smoking è un luogo oscuro e luminoso da scoprire lentamente nel magistrale allestimento di Denis Sanlachiara. dove 16, tra i più importanti artisti e registi della scena internazionale, inteqirelano il concetto esistenziale di stanza. «La stanza dice il curatore non è solo un topos architettonico ma anello letterario.li il luogo dello scambio, della vita, della morto, dell'intrigo». Diretta da Franco Laera e organizzata da Luigi Settembrini, la mostra apre il Salone Intemazionale del Mobile mettendo a soqquadro l'auspica�to ordine della nostra e [uotidianita. Un corri�doio di proiezioni flui�do dei Dumbtypeconduce alle vasche pie�ne d'acqua fredda, cal�da, ghiacciata, sla�gnante, con attorno 92 vecchie valigie pie�ne zeppe di oggetti di Peter Creenaway. Mentre la Chambre n.I3 è la ricostruzione della stanza dell'liotel Carcassonne di Parigi di Daniel Spoerri, dove l'artista ha vissuto nel I960. Una scala con i coltelli al posto dei pioli di Marina Abramovic vi invita a salire verso l'alto, e i Pistoletto davanti a una sua Installazione tavoli-soacclùera bianchi di Yoko Ono sono il territorio sul quale si gioca la vita a due. Una parete di coltelli enormi, semoventi come una graticola, introducono il visitatore alla Gelosia di Yannick Vu e Ben Jacober, e due scheletri cono immersi in un amplesso. Nel labirinto della Bosana dove Bob Wilson ha costruito una Natura da camera con alberi, foreste e una donna che s'aggira si trova a fatica la stanza del malato inesistente di Ilya e Emilia Kabakov e si procede verso la casa a due piani di Massimo Bartolini, con il pavimento rialzato e un limbo luminoso sovrastante. Michelangelo Pistoletto duplica il noslro passaggio, in una camera di mobili rove�sciati e specchianti. Peter Sarkisian, Eriko Horiki, Ghada Atner concludono la visita in questo strano Hotel dell'Esistenza. Intanto, per tutta la durata della mostra, sorveglieremo dalle finestre una donna che vivrà nella stanza di Maria Teresa Hincapiè. Pistoletto davanti a una sua Installazione

Luoghi citati: Belgrado, Milano, Parigi