Calabria, Fava punta al fotofinish di Aldo Cazzullo

Calabria, Fava punta al fotofinish Calabria, Fava punta al fotofinish «Ho cominciato in ritardo, ma vincerò nel recupero» inchiesta Aldo Cazzullo Inviato a CATANZARO MA come parla Nuccio Fava? "Ahiiiaino un candidato che si esprìme in uno splendido italiano», lo presenta il sindaco di Vilio, Ottavio Hmni. Ma subito lo corregge Massimo D'Alema: «Però parla bene anche il dialetto calabre�se». K in efletti a ogni giorno di campagna elettorale l'inflessione natia (Ini candidalo Fava sito Internet (in allestimento) nucciofa va o favanuccio, conio lo storico neologismo coniato da Savìane si la sentire un po' di più, la voce calda del condnuore delle tribune politi�che ritrova l'accento del ragazzino che faceva pesca subacquea a Scilla, le /) raddoppiano, le i si restringono, la Piovra ridiventa 'ndrangneta e anelli; purpo (salvo un romanesco min me piace, davanti allo spot di D'Alema). Ma il vero codice distinti�vo del candidalo Kava non e né l'italiano né il calabrese, bens�la linj'.uii del politico della cui rarefat�ta iisionomia fu esegeta olire che reporter, dal congresso democristia�no del palasport di Roma (1976) ai giorni del sequestro, raccontali in diretta da piazza del Gesù. «Una volta mi davano de) cattocomunisla, o^yj Cossi(.',a mi chiama criptocentnsta moroteo. li mi fa un com�plimento)), sorrìde Fava. Per il pri�mo impatto con i refjjjini ha scello una passeggiata in viale Aldo Moro. Moroteo e. anche il suo spot, in cui riesci,' a dire in due minuti frasi come ((credo sussistano tutte le con�dizioni per cui» e a rivendicare «la capacità di avanzare proposizioni». A don Biagio Amato, prete-manager del centro medico «Betania» di Ca�tanzaro che gli parla di lasso e agevolazioni, racconta che «la candi�datura mi e stata offerta il mercole�d�delle Ceneri; spero di ricevere l'ispirazione giusta per avere una radiosa domenica delle Palme e una Pasqua serena». E nel manifestino elettorale avverte i calabresi che i cinque anni alla guida della Regione si annunciano «duri e difficili». Di Moro, Fava era tra i rari giornalisti a ricevere, se non le confidenze, almeno il saluto. Anche perché ne condivideva il percorso Azione cattolica, giovinezza al Sud, Fuci, de, trapianto a Poma, accanto a costituzionalisti cattolici tra cui Bachelet e prelati moniiniani come monsignor Franco Costa e il dise�gno di dialogo con il pei, che fava coltivo nel suo campo, la Hai. Scova�lo da Zavoli, assunto (perconcorso) da Bemabei nel '07 insieme con Vespa e Pizzul, esordio nella direna sull invasione di Praga («diedi il cambio ad Arrigo I.evi chi; dopo tre ore era dovuto andare alla toilet�te»); conduttore, moderatore, mara�toneta di presentazioni di libri e premi letterari (ora giurato ora pre�mialo, compreso l'Ulivo d'argento di Ragusa); e finalmente vicediretto�re del Tgl, responsabile dell'ufficio stampa e propaganda di piazza del Gesù, ancora al Tgl come direttore dall'86 al '90. Quel che fece De Mita, disfece il Caf; con il sostegno di Cossiga, furioso per l'inchiesta fir�mata da Ennio Remondino su Cia e P2. E non è un caso che, la settima�na scorsa, sia riapparso in Calabria l'ex proconsole demitiano Riccardo Misasi, a suggerire agli elettori atto�niti di «definire momenti di scella capaci di garantire la tutela degli interessi della regione»; né che, dopo lo sbarco di capitan Berlusco�ni, Fava abbia dovuto rintuzzare l'incursione del guastatore Cossiga. II suo fedele nemico ha ricordalo «l'intervista con cui poche settima�ne fa Nuccio si candidava alla presi�denza di un'altra Regione». «In effet�ti ero pronto a correre nel Lazio riconosce Kava -. Poi Badaloni si è ricandidalo. Ed è venula questa chiamala. Accolla per molivi politi�ci e sentimentali». E' la seconda volta che si ritrova catapultato in Calabria alla vigilia di un difficile volo amministrativo. «Per fortuna non ho mai perso i contatti con la mia terra. Quando ci sono venuto l'ultima volta? Agennaio, per il premio Palmi». L'altra missione fu nell'autunno '92, l'ulti�mo della de; che comunque il com�missario Fava riusci a mantenere primo partilo della regione. Durò solo 40 giorni. Poi vennero aliri due passaggi in Rai, ovviamente da di�rettore: nel '96 al Tgl («toma Sag�gio in Nazionale e torno io in viale Mazzini», chiosò), da cui fu defene�strato l'8 agosto, lo stesso giorno della prima cacciata; e nel '98 al Tg3. «Pazienza. Sa cosa mi dicono i calabresi? Che sono meglio dal vivo che in video. L'azienda? Spero non si pieghi alla logica mercantile e pubblicitaria. Il Tgl? Io non avrei mai appallato altrove gli approfon�dimenti, come avviene con Porta a p.Ma». Ma la Rai è lontana. Alla sede regionale, poi, è pure cambialo il caporedattore. Non per questo Fava è stalo lasciato solo. Non lo molla mai Nino Labate, sua ombra fin dall'università di Messina e dal�la Nazionale giovanile di basket (entrambi sono sopra il metro e 90), poi braccio destro al Tgl e alle tribune politiche. Ora tiene l'agen�da, rifa le valigie al residence Club House di Catanzaro, cerca un sito Inierncl (purtroppo, spiega Labate, il nome Fava è già appaltato a una fabbrica di profilati; di qui l'allornaliva savianea), Con gli altri candida�ti, il radicale Marzano (anche lui Nuccio), l'irregoiare Franco Corbelli (autore del pamph�let L'antiSgarbi, poi folgorato dal medesimo, ora sma�grito da uno sciope�ro della fame che l'ha rapidamente condotto in ospeda�le) e il magistrato polista Giuseppe Chiaravalloti, si va avanti al ritmo di due duelli al giorno. Cavallereschi: Fava e il riva�le di centrodestra si scambiano il microfono, si versano l'acqua mine�rale, ridono alle battute dell'altro, alla fine si applaudono persino. «Chiaravalloti l'ho conosciuto qual�che anno fa a Catanzaro, alla presen�tazione di un libro di Bocca», raccon�ta Fava. «Però lui è rimasto procura�tore fino all'ultimo, e questo non è corretto. La sua campagna è partita con tre mesi d'anticipo. Ma sto recuperando, attraverso il contatto con gli elettori». L'ex direttore del Tgl Nuccio Fava: in campo col centrosinistra in Calabria