«E' la mia vittoria più bella e difficile»

«E' la mia vittoria più bella e difficile» «E' la mia vittoria più bella e difficile» Schumi: strategie giuste, nel finale ho tenuto lontano Mika Stefano Mancini inviato a IMOLA Mika Hakkinen ormai è lì, pronto all'aggancio. Rosicchia mezzo secondo a giro, sfrutta ogni centime�tro di pista fino al limite del prato. La Ferrari sembra in calo, come già nel finale dei primi due Gran Premi della stagione. E Michael Schumacher che fa? Il giro )iù veloce. E' il 58" di 62 giri, ma è come se fosse 'ultimo. Il finlandese ha pestato sull'acceleratore e si è avvicinato finché il tedesco non gli ha fatto capire chi è il più veloce. Il gatto con il topo, anche se è il gallo che scappa. Gara da manuale, strategia da manuale, con sorpasso durante i pil stop, come è prassi in Formula 1. Non che Schumacher avesse cominciato bene il fine settimana emiliano. Sabato in prova ha fallito la pole position schiacciando per sbaglio in curva il pulsante del limitatore di velocità (quello che serve a non superare gli 80 l'ora nella corsia dei box: due o tre decimi sprecati); domenica mattina, al rientro dal warm up, ha frenato in ritardo e colpito un meccani�co (illeso). Come un Mazzacane qualsiasi. L'ultima distrazione, a 15 minuti dal via: monoposto schierate e rituale tappa alla toilette. Quella Ferrari è lontana e il tedesco chiede ospitalità alla Minardi, ottiene il lermesso, infila deciso la sezione femminile e si lecca una sgridata. E' il suo ultimo errore. Al via ha ancora qualche impaccio, ma Barrichollo lo aiuta a tenere dietro Coulthard. «Ho potuto fare la mia gara dice e ho vinto grazie a una strategia azzeccala e a una macchina che funzionava alla grande». Hakkinen all'inizio è più veloce di un paio di decimi a giro e si guadagna un piccolo margine di sicurezza, «Lui aveva le gomme tenere, io le dure» spiega il tedesco. Dopo il pit stop, l'equilibrio si ristabilisce. Se le macchine sono sullo stesso livello, tocca agli uomini fare la differenza. Meccanici e strateghi di Maranello sono impeccabili e nel finale il pilota difende il trionfo. L'unico brivido è il doppiaggio di Diniz. Schumi ora ci ride su: «Voleva essere carino con me e ha rallentato alla curva delle Acque minerali. Io tra me pensavo: "ti prego, ti prego, non frenare troppo o ti vengo addosso". Ho perso due secondi, ma c'è mancato niente che lo tamponassi». Il sorpasso su Hakkinen avviene al secondo pit stop. Il tedesco si ferma quattro giri dopo il rivale perché nel primo rifornimento ha caricato più benzina, fa una sosta rapidissima e riparte in testa. Le McLaren appaiono tonificate dopo le rotture di Melbourne e San Paolo. Coulthard passa (anche lui ai box) un Barrichello provato nel fisico e nel morale da ima cintura di sicurezza allentala, Hakkinen spreme il motore Mercedes. Saranno sul podio, secondo e terzo gradino. Non festeggeranno a champagne, nel team anglo-tedesco, però un paio di birre per brinda�re le avranno stappate, dopo tante delusioni. «Volevo misurarmi con loro fino alla conclusione di una gara e ci sono riuscito esulta il pilota tedesco -. E' stata la vittoria più bella, la più difficile e la più sofferta. Merito di tutta la squadra. Sul palco della premiazione con me è venuto il capo progettista Rory Byme. Se lo meritava, per il lavoro che svolge lontano dai riflettori». C'è chi insinua che sia la moglie Corinna a portare fortuna a Schumacher: tre volle presente, tre succes�si. «Fosse per me, verrebbe sempre. Ma abbiamo dei figli, loro sono più importanti», commenta papà Michael. E già annuncia che tra due domeniche a Silverstone la consorte non ci sarà. Già, Silverstono. Brutti ricordi; un anno fa l'uscilii di pista, la frattura della gamba, il campionato in fumo. Come si corre con certi fantasmi in testa? «Ho superato tutto rassicura Schumi -. Ci ho riflettuto: mi sarebbe potuto accadere in qualunque*'circuito. Tranquilli, sarò quello di sempre». Gli riferiscono che in Inghil�terra qualche giorno fa è nevicato. «Nessun proble�ma, porteremo anche le gomme chiodate». L1 Schumacher a braccia alzate salua 1 tifosi della Ferrari; nel finale il tedesco ha rintuzzato l'ultimo attacco di Hakkinen

Luoghi citati: Imola, Maranello, Melbourne, San Paolo, Silverstone