Nichetti, il mio destino in cartoon di Raffaella Silipo
Nichetti, il mio destino in cartoon Per Natale il regista prepara con la Rai «Oro, incenso e mirra», favola semi-animata Nichetti, il mio destino in cartoon «E con Honolulu Baby vi racconterò che fine fa il Colombo di Ratataplan» Raffaella Silipo I cartoni animali sono il suo sogno e il suo destino, Maurizio Nichet.li ó sialo attore vivente in «Allegro ma non troppo» di Bruno Bozzetto 11975) Da uomo si è trasformalo in cartone animalo per «Volere Volare» (1901) accanto ad Angela Finocchiaro. Oggi prepara «Oro, incenso e inirra», favola televisiva coprodotta dalla Bai sulle strava�ganti avventure dei Tre Re Magi tornati bambini, con molti «inser�ii» in cartoon. Film ideale per le serale natalizie della t.v di stalo, sarà pronto per firn; anno ma le riprese non sono ancora incomin�ciate perche Nichelti è al mornonlo in Spagna, intento a girare «Honolulu baby», chesegna il ri�torno sul grande schermo, dopo 20 anni, dell mgeener Alberto Colom�bo, il protagonista di «Batalaplan» (1070). «Allora cercava di essere assillilo, adesso cerca di evilare il licenziamento spiega lui ahimè, una storia mollo italiana», Nichi-ili e i cartoni, un amore necessario. «Il mio rapporto con il cinema è favolistico, fantastico spiega il regista è dunque logica e Inevitabile la mia scelta dei carto�ni animali, die permettono di andare olire la realtà tangibile. In "Oro, incenso e mirra" saranno incisi coloratissimi in una storia che parla anche del rapporto tra adulti, bambini e vecchi. D'altron�de per uno come me, che intende il cinema soprattutto come mezzo visivo, il cartone in un film è importante quanto gli allori, per�chè è il mezzo visivo per eccellen�za». Ma Maurizio Nichelti, 0 meglio il suo alter ego ingegner Colombo, deve rassegnarsi a un mondo che non e solo visivo e creativo, ma predominio del linguaggio, spesso nemmeno il proprio ma l'inglese della globalizzazione. «Ventanni dopo "Ratataplan" spiega -, vive�re senza parlare è un lusso che non ci possiamo più permettere e se siamo proprio obbligati a parlare non si può non parlare inglese. L'idea che mi affascina è che que�sta lotta quotidiana con una lin�gua diversa dalla nostra è comune a tutti i paesi del mondo non anglosassoni». E cos�oggi, in «Ho�nolulu Baby». Colombo Nichelti è costretto ad abbandonare il suo orgoglioso mutismo, le velleità e le illusioni di una precarietà creati�va, per essere trascinato suo mal�grado nel quotidiano montaggio di un mobili; Ikea, alle prese con un hamburger di Me Donald, con l'incubo di un'inglesizzazione co�mune a lutto il mondo «senza cui non si può accedere al computer, leggere un inserto di giornale o anche semplicemente giocare». Un altro «obbligo» della moder�nità, che a Nichelti pare pesare assai mono, ò il collegamento a Internet. «La rete non è da demo�nizzare né da esaltare dice lui è un mezzo mollo potente e molto comodo, tulio qui. Io ho un silo mio da quattro anni e lo uso spessissimo. Per "Honolulu baby" poi, ho costruito una sorta di "set virtuale" dove si può assistere passo passo alla lavorazione, spia�re le mosse del regista e della troupe». L'indirizzo e www.honolulubaby.net, il racconto diverten�te della vita del set, sotto forma di diario dell'apprendista sceneggiatrice Cecilia Volterra, si mescola al lalo didattico dedicalo ai cinefili. «Mi interessa coinvolgere il pubbli�co dice Nichelti non bisogna mai dimenticare a chi è destinato un film. Oliando senio tante la�mentele sul cinema italiano vorrei che registi e produttori si fermas�sero a pensare: ma stiamo ancora lavorando per il pubblico, per raccontare belle storie? O cerchia�mo solo di fare gli Autori con la A maiuscola? Lo snobismo fa male al cinema. Poi, naturamente ci sono anche film belli e sfortunati, d'altronde quando si inizia a gira�re non si può certo immaginare come si finirà». D'altronde lo dice anche il suo alter ego Colombo, in partenza per Melancias: «Quando sono partito dall'Italia non pote�vo certo immaginare l'avventura che avrei vissuto dall'altra parte del mondo». Una scena di «Volere volare». del 1991. ormai divenuta celebre: Maurizio Nlchettl da essere umano si trasforma in cartone animato
Persone citate: Alberto Colom, Angela Finocchiaro, Bruno Bozzetto, Cecilia Volterra, Colombo Nichelti, Maurizio Nichelti, Maurizio Nichet, Maurizio Nlchettl, Nichetti
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Diktat alle società sul limite di spesa
- Ordinazioni e liquidazioni per l'Aeronautica
- Barbarossa: «Nessuno ci fila»
- La prosa? Solo in seconda serata E Sassoli ha spiegato l'Algeria
- La Corte Costituzionale decide se può esistere una tv privata
- Storia piacevole d'un mondo perduto
- Radio e tv, II governo vara la riforma Gasparri
- Dopo il discorso di Mussolini
- Continua la serie dei programmi noiosi
- Le responsabilità di Emilio Ollievir
- "Varsavia deve arrendersi"
- La Germania inserita nel fronte occidentale
- Rubatto presidente del Torino
- Due discorsi di Farinacci a Chieti
- ECHI DI CRONACA
- Trillini regalo del calcio
- Tra le promesse dell'Entella anche un portiere goleador
- 3) Assistente manutenzione meccanica
- Nelle vigne e nei campì il lavoro Ú multìetnìco
- E Savona riscopre Michele Da Cuneo
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- "Varsavia deve arrendersi"
- Ad un favoloso Pulici risponde una volta sola Chinaglia
- Grace Kelly ha pagalo
- Uccisa con ventidue coltellate
- Il suo spettacolo sospeso nel più noto locale della Versilia
- La parola d'orline di Hitler ai giovani: lotta senza quartiere al bolscevismo
- Stroncato a 44 anni da overdose a Bra
- Liquidato Gomulka, domata la sommossa Imminente rimpasto nel governo polacco
- Ã? scomparso Ferruccio Novo creatore del "grande Torino,,
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy