Le donne, «croce e delizia» di Buscetta di Francesco La Licata
Le donne, «croce e delizia» di Buscetta Le donne, «croce e delizia» di Buscetta Mogli e amanti ufficiali di un mafioso anti-conformista la storia Francesco La Licata ROMA SONO state le donne la «cro�ce e delizia» di Tommaso Buscetta. Gli hanno provo�cato un sacco di guai, gli hanno stroncato la «carriera» dentro Cosa Nostra, lo hanno sempre posto in condizione di inferiori�tà, rispetto alla nomenklatura della «Cupola», eppure sono ri�maste presenti nella sua vita. Anche in questo don Masino ha incarnato lo stereotipo di una certa «palermitudine» che del successo con le donne fa una specie di status-symbol. Con una differenza, non da poco. Mentre i vecchi mafiosi intratte�nevano rapporti sessuali legit�timi o abusivi che fossero quasi in clandestinità, coperti dalla falsa morale del boss tutto «casa e chiesa», lui ostentava un fiero anticonformismo foriero di una modernità che è la carat�teristica di questo mafioso con�troverso. Ed eccolo, dunque, don Masi�no all'inizio degli Anni '60. Era già inserito nella «famiglia» di Angelo La Barbera, precursore del filone della speculazione edi�lizia, anche lui ostinato «tombeur de femmes». Tutte le notti il gruppo sedeva ai tavoli del «Mirage» di via Emetico Amari, il «night» di madame Cavallaro che poteva vantare «le numero» di spogliarello e il cantante dal vivo. 11 salotto buono era il Circolo della Stampa di Paler�mo: donne, champagne e tavolo verde. Masino era sposato e padre di 4 figli, eppure agiva come fosse uno scapolone di successo. Melchiorra, la moglie, era innamorata. A lui mancava la passione. Più tardi, quando confesserà ad Enzo Biagi anche le debolezze che i suoi nemici gli rinfacciavano, dirà che quello era stato un matrimonio sbaglia�to: «Avevo sedici anni appena e lei ne aveva diciannove». Per Buscetta, insomma, Melchiorra era soltanto la madre dei suoi figli. Si erano conosciuti nel quartiere di Porta di Termini, lei era sorella della moglie di suo fratello Vincenzo. Fecero la «fuitina» in un albergo in riva al mare dove restarono chiusi per tre giorni e tre notti. Alla fine, dopo la «paciata» con le famiglie, il matrimonio: all'alba, come si usava per le coppie «fuiute», nella chiesa di S.Antinoro. Ma l'irrequietezza di Masino aumentava. E cosi, quando co�nobbe Vera Girotti al tavolo verde di Saint-Vincent, non esi�tò ad intraprendere una relazio�ne fissa. Era bella la Girotti, che il boss con lo sguardo latino rubò al batterista di Renato Carosone. Ma neppure di lei si innamorò, sebbene gli avesse dato due bambine. Anche que�sto confesserà: «Avevo due fami�glie, ricordo con orrore i doppi pranzi e lo doppie cene cui mi sottoponevo per farle stare buo�ne entrambe. Per le feste di Natale il panettone mi usciva dagli occhi». E intanto Cosa Nostra «chiac�chierava» e gli avversari di Ma�sino avevano buon gioco nel descriverlo come frivolo e per�ciò inaffidabile. Ma lui, fedele al suo carattere, non si curava. anche perchè sapeva benissimo che l'argomento del sesso era solo un espediente per metl erlo in difficoltà «politicamente»: e le sue avventure amorose face�vano il giro delle borgate. Anche a Roma, centro di attrazione mondana, Masino non si smenti�sce. Approda in una pensione e fulmina Wanda Persichini, una «bruna inlernssanle» per dirla con le parole riferite a Biagi. E che dire di Helena Ferreira, la ballerina che si trovò in cella, a Brasilia, forse mandala dal ser�vizio segreto brasiliano per estorcergli confidenze? Persino il boss Joe Adonis, si è prooccu�palo di trovare compagnia a Buscetta, quando il pai limita�no sbarcò a New York. La pre�scelta fu una «rossa dallo gambo stupende», alquanto conosciuta negli ambienti del cinema e della televisione. Rimase delusa, la rossa. Lo stosso don Masino poi ricorderà l'insoddisfazione della signora e la conseguente, inevitabile in�terruzione dell'incontro amoro�so, nel vederlo privo della pisto�la. D'altra pane, Buscetta por sua ammissione non cercava il sesso per il sosso: «Avevo biso�gno più di calore umano». Per questo si innamora di Maria Cristina de Almeida Guimaraes e da seduttore diventa sedotto. Sarà la donna della sua vita, fino alla fino. E' morto con lei accanto, con le figlie avute da Vera, che in Cristina hanno trovato una madre, con Stefano o Tommaso, i figli più giovani. Si sono conosciuti a Rio, al maro. Il 13 dicembro dol 1971 orano già marito e moglie e in viaggio di nozze verso i Caraibi. Da loi ha ricevuto serenità e la forza por reggere il peso della sua vita avventurosa. Neppure un momento Cosa Nostra s�è sottratta all'ipocrita gioco dell'aggressione moralisti�ca. 11 «Masino fimminaru» è stato strombazzato ai quattro venti, soprattutto da quelli come por esempio il suo ex (capofamigliai Pippo Calò che gli erano stali amici. A Palermo è gravo colpa, in quegli ambien�ti, avere più mogli. Non è con�sentila la separazione legalo e il divorzio è istituto sconosciuto. Ovviamente e la cronaca recen�te lo testimonia, da Inzorillo a Brusca, a Di Maggio non esiste mafioso cho non abbia l'amante o una situazione sentimentale travagliata. Ma l'importante è cho non si pubblicizzi. L'uomo è cacciato�re, dicono i palermitani, ma la sera dove tornare a dormire a casa. Don Masino dileggiava il moralismo bacchettone della mafia dei «viddani». Scherni Ru�na: «Non è colpa mia se in tutta la tua vita hai conosciuto solo una donna». Lo stesso sarcasmo usò, nell'aula bunker di Paler�mo. L'avvocato di Liggio, cho in passato si era inguaiato, per aver avuto una relaziono con la moglii di un suo assistilo, fino a rischiare di essere assassinalo, lo attaccò sulla vita privala. Masino lo interruppe sorriden�do: «Avvocato, proprio lei...». Ouindi, rivolto alla Corte d'Assise:«Signor presidente, non vor�rei aprire il libro che riguarda i segreti di letto dell'avvocato. Non mi sembrerebbe serio». Sposa Melchiorra a 16 anni dopo la classica «fuitina» ma è a Rio che trova la donna della vita Tommaso Buscetta, il primo pentito di mafia, morto domenica a New York
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