Ciampi ai Carabinieri: siamo fieri di voi di Aldo Cazzullo

Ciampi ai Carabinieri: siamo fieri di voi Ciampi ai Carabinieri: siamo fieri di voi Il Presidente vuole ripristinare la sfilata del 2 giugno Aldo Cazzullo inviaUi a SARAJEVO «Voglio dirvi che sono orgoglioso di essere, come presidente della Repubblica, il capo delle Coree annate italiane». Carlo Azeglio Ciampi jiarla a Sarajevo davanti ai carabinie�ri dell'Unità multinazionale specializzata, e al comandante dell'Arma, generale Siracusa: «Voi operate qui in Bosnia por il ripristino della legalità e l'afTermazione della democra�zia. V. quest'opera riconosce voi la potete svolgere tanto meglio in quanto ò forte in voi la consapevolezza del valore della democra�zia e della libertà, del rispetto delle istituzio�ni, di quanto sia importante il valore delle istituzioni slesse, e in particolare di quella che massimamente rappresenta la volontà del ixijkjIo, il Parlamento», Il primo ad applau�dire e il ministro della Difesa Sergio Mattarella, seguilo dai duecento militari presenti. Ciampi bada a non fare riferimenti esplici�ti al caso Cocer. li' evidente, comunque, che sta ribadendo in pubblico le convinzioni già espresse nelle stanze del Quirinale: all'estero come in patria, la fedeltà dei carabinieri alla democrazia e alle istituzioni parlamentari non è in discussione; la fiducia che l'opinione pubblica e le forze politiche nutrono nei confronti dell'Anna e ben riposta. A chi gli ricorda le polemiche della settimana scorsa, Ciampi risponde: «Distinguiamo ira quel fallo specifico e quel che ho dello og^i, che investe l'intera Anna dei carabinien nelle sue caratteristiche più profonde. Comunque mi ha fatto piacere esprimere quei concelti davanti al capo di Stalo maggiore della Difesa Arpino, al capo di Sialo maggiore dell'esercilo Cervoni, al mio consigliere militare Biraghi, e al comandante dei carabinieri Siracu�sa». Che a sua volta confida: «E' stata una grande soddisfazione sentire quel discorso. Il presidente ci ha riferito che sia le autorità civili di Sarajevo, sia quelle religiose l'hanno ringraziato per il lavoro dei militari italiani. E' chiaro che il riconoscimento della lealtà dell'Arma è per noi motivo di orgoglio. Ma noi quelle parole aggiunge sorridendo il generale le conoscevamo già». Sì, perché gioved�scorso il Capo dello Stato aveva convocato proprio il generale Siracusa, oltre al capo della polizia Fernando Mesone e ai ministri Mattarella ed Enzo Bianco, per chiarire i contomi del caso Cocer, rassicurare l'opinione pubblica e ribadire la fiducia nel�l'Arma. «Il lavoro degli italiani a Sarajevo ha detto Ciampi conferma che nel popolo e nel militare italiano è innato il sentimento di pace. Le forze annate sono necessarie non per sopraffare gli altri popoU, ma per consoli�dare e affermare la pace europea». Anche per ribadire la concezione di «forze armate di pace», il Quirinale sta lavorando per ripristi�nare la parata militare lungo i Fori imperiali. Un progetto che comporta difficoltà logisti�che, che devono ancora essere definite. Ma il significato poUtico : chiaro fin da adesso: e non è un caso che Ciampi tenga particolar�mente a che domenica 4 giugno sfilino nella capitale rappresentanze dei corpi e dei reggi�menti che hanno partecipalo e partecipano a missioni di pace italiane, dal Kosovo a Timor Est, dall'Albania alla Bosnia. Da dove il presidente è tornalo «con una visione più ottimista», anche se «accanto a elementi di soddisfazione ne restano altri di insoddisfa�zione». «La pace è nelle vostre mani», ha detto Ciampi ad Alija Izetbegovic e agli a!» ri membri della presidenza tripartita, Zivko Radisic e Ante Jelavic. L'Italia e l'Europa sono con voi, ha ripetuto il capo dello Stato, ricordfando il lavoro della Commissione Uè e del suo presidente Prodi. Ma sarebbe delete�ria un'«etemizzazione dell'annistizio»: «Ser�ve subilo una legge elettorale che garantisca che si possano tenere elezioni politiche in autunno», ha detto Ciampi ai leader bosniaci, ricordando la sua recente visita a El Alamein: «Mezzo secolo fa gli europei si sono massacra�ti a vicenda; ora vanno integrando i loro eserciti. Potete farcela anche voi». Nella visita lampo a Sarajevo il Capo dello Stato parla di fronte ai vertici militari Il generale Siracusa «Conoscevamo già il suo pensiero ma che soddisfazione sentire quelle parole»