Veronesi: uno svolta contro il cancro

Veronesi: uno svolta contro il cancro PARLA L'ONCOLOGO ITALIANO Veronesi: uno svolta contro il cancro «La medicina sarà in grado di predire la nostra salute» intervista U MBEKTO Vnronesi è attual�mente direttore scientifico dcH'Istiiuio Europeo di On�cologia. Allievo di Marcel Dargeni, presidente dal 1978 al 1982 dell'Unione internazionale con�tro il cancro, ideatore di una preziosa tecnica operatoria per il tumore della mammella, appas�sionalo di moto, di chitarra e poesia, ha dedicato la sua esisten�za (dia lotta contro i tumori. Qual è la sua reazione di fronte all'annuncio della mappatura del patrimonio genetico umano? «E una grande notizia. Questo che stiamo vivendo è un giorno su aordinario. Ma vorrei anche far osservare che non siamo davanti a una scoperta. Siamo qui a prendere atto che si è realizzala una straordinaria cata�logazione delle informazioni ge�netiche, ma questo è il frutto di un lavoro paziente e di una raffinata tecnologia, non di una nuova intuizione. La vera scoper�ta fondamentale rimane quella di Watson e Crick, i due biologi che nel 1953 identificarono la forma a doppia elica del Dna. Rimane comunque il fatto che questo è un giorno impo-iante: succede per la genetica quello che avvenne per la chimica quan�do Mendelejev compose la sua celebre Tavola degli elementi, il Sistema Periodico. O quando Lin�neo pubblicò la sua classificazio�ne delle piante e degli animali. Diciamo che oggi abbiamo una base su cui lavorare, ma c'è ancora molto da fare. Inizia ora la seconda fase, qvella delle ap�plicazioni». In che senso siamo a una evolta nella storia della me�dicina? «Nel senso che con la mappatura del genoma umano passeremo da una medicina descrittiva e pre�scrittiva a una medicina preditti�va; cioè una medicina capace di predire che cosa sari, in futuro della nostra salute, quali saran�no le nostre condizioni fisiche, e forse anche mentali. E di predi�sporre le difese più aaeguate. Nasce quella che, sul calco di una parola come chiromanzia, viene indicata come la geneticomanzia...». Quali sono le possibilità aperte dalla catalogazione dei 100 mila geni umani? «La prima possibilità, più imme�diata, è quella di conoscere me�glio le malattie ereditarie, cioè quelle che vengono trasmesse attraverso un ben preciso difetto genetico». Tra questa ci sono anche alcuni tipi di cancro? «I tumori veramente ereditari sono solo una piccola minoran�za. Uno di questi, per esempio, è il retinoblastoma, che colpisce in particolare i bambini. Poi ci sono alcuni tumori intestinali. E circa il 4-5 per cento dei tumori del seno». Per gU altri tipi di cancro la mappatura del genoma por�terà dei progressi? «Senza dubbio. La possibilità più importante è data dal fatto che la mappa del genoma ci permetterà di studiare con rigore l'interazio�ne tra i molti agenti cancerogeni, generalmente di natura chimica, e le cellule del nostro organismo. Sappiamo che un tumore inizia da una mutazione, e le mutazio�ni spesso sono causate da più agenti esterni: ora potremo sape�re in quale punto avviene la mutazione indotta da un partico�lare agente, potremo capire per�ché questa mutazione non viene riparata, come invece avviene nella maggioranza dei casi. Ma bisogna anche dire che questi risultati non sono per domani mattina. Occorrerà un lavoro di molti anni». Possiamo sperare in terapia anticancro specifiche deri�vanti dalla conoscenza del genoma? «Anche questa è una possibilità importante. Una via molto pro�mettente, non direttamente con�nessa con la notizia di oggi, è per esempio quella di indurre l'apoptosi, cioè il suicidio programma�to delle cellule tumorali. Si trat�ta, in sostanza, di impartire un comando genetico, e si usano dei virus per portare il comando nel Dna cellulare. Una cosa difficile, ma ormai alla nostra portata». lp.bi.} j^ Umberto Veronesi, direttore scientifico dell'Istituto Europeo di Oncologia

Persone citate: Crick, Umberto Veronesi, Watson

Luoghi citati: Oncologia