Berlusconi: in Europa nessuno come me di Ugo Magri

Berlusconi: in Europa nessuno come me Berlusconi: in Europa nessuno come me «I leader della sinistra?Non li assumerei come archivisti» Ugo Magri inviato a BARI La telefonata di Luigi Crespi, con l'ultimo sondaggio cu Datamedia, è arrivata sulla nave berlusconiana marted�notte all'una passata. Mistero sulle ragioni di tanta fretta. Claudio Scajola, general manager di Forza Italia, non scu�ce il perché. Però giura che gli orientamenti di voto degli italia�ni non c'entrano con l'ira del Cavaliere. Il quale-, ancora ieri si è lasciato andare a due amarissimi sfoghi contro la slealtà degli av�versari e le scorrettezze dei gior�nali. La prima esternazione è cadu�ta mentre Azzurra calava l'anco�ra nel porto di Bari. Questa la scena: Berlusconi si avvia verso poppa per fare ciao con la mano alla folla di supporter che lo attendo sul molo, vede i cronisti e punta diritto verso di loro. Dalla faccia si capisce che non è conten�to di come è stata raccontata la sua freddura sull'Aids. L'hanno ferito i paragoni col premier spa�gnolo Aznar, moderato pure lui, che però non commette certe pubbliche gaffes. «Anch'io, come Aznar, racconto le mie storielle in privato», si protesta innocente il Cavaliere, «infatti le ho dette al bar in un attimo di relax. Pensa�vo che fosse consentito. Adesso sappiamo che con questa sinistra al potere non è più lecito scherza�re». No, Berlusconi non ce l'ha con la giornalista televisiva che l'aveva sfidato nel simpatico duello a colpi di barzellette, da cui poi è nato l'incidente. Se la prende con la tribù dei giornalisti a bordo: «Perché non riferite i miei tanti discorsi in difesa della libertà? Mi sgolo nei comizi, lavo�ro fino a notte fonda per scrivere interviste, e poi sembra che qua sulla nave si raccontino solo sto�rielle...». Più tardi, in conferenza stam�pa, Berlusconi è un fiume in piena. Deluso dai media, per col�pa loro «non si riesce a portare il dibattito sulle cose concrete: quando abbiamo proposto la leg�ge suU'ùnmigrazione, chi ci ha trattato meglio non ne ha parlato del tutto». Nei suoi confronti, nota il leader del Polo, sempre ironie, sempre sarcasmi che ven�gono risparmiati agli avversari. D'altra parte, come sorprender�si? «La sinistra ha lavorato bene nella magistratura, nelle univer�sità, nei giornali. Certe redazioni sono dei soviet». E lo sciopero dei media nel fine settimana «cade proprio quando stavamo prepa�rando un grande arrivo della nave a Venezia». Un trucco per oscurare l'evento. Di politica si parla solo quan�do Berlusconi concede, sulla scia di Cossiga, che le elezioni antici�pate potrebbero convenire a D'Alema: «Qualora la vittoria del Polo alle regionali non fosse cos�rotonda». Poi l'irritazione traboc�ca. Berlusconi si sente umiliato dal livello dei suoi antagonisti, «gente che non è nemmeno riusci�ta a procurarsi una laurea e sta l�solo perché ha ereditato un parti�to, nelle mie aziende non la prenderei nemmeno come archivi�sta». Di se stesso, viceversa, Ber�lusconi ha un concetto gigante; «In Italia nessuno può dire d�aver fatto elianto ho realizzato io. E nemmeno in Europa», garan�tisce il Cavaliere, «c'è uno che abbia mìa caratura paragonabile a quella di Silvio Berlusconi. E in America solo Bill Gates mi fa ombra. Adesso direte (i giornali�sti, ndr) che sono presuntuoso, che ho un complesso di superiori�tà. Ma parlano i fatti». Cioè la sua carriera edilizia («città venute su dal nulla»), sportiva («con me il Milan è diventato numero uno al mondo»), televisiva («facciamo concorrenza al monopolio di Sta�to»), adesso anche politica («ho fondalo il primo partito italiano e nel Ppe, dopo lo disavventure di Kohl, non si muove foglia senza che io venga interpellato»). Con simili credenziali «gli italiani fa�rebbero bene ad affidarsi a me». I nvece, conclude offeso il Cavalie�re, «i giornali mi trattano peggio del mio giardiniere. Come un venditore di barzellette». «I giornali? Soviet che scioperano per oscurare me» Silvio Berlusconi a bordo della «Azzurra»

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