La scimmia più rara del mondo

La scimmia più rara del mondo L'ORANGO La scimmia più rara del mondo Sopravvive solo nelle foreste di Sumatra e Bomeo PERCHE' etologi e zoologi lanciano un appello per la sopravvivenza dell'oran�go? Perché l'orango (Pongo pygmaeus) è diventato la scimmia più rara del mondo. Nell'unico limitato habitat in cui ancora sopravvive, le foreste di Suma�tra e del Bomeo (quelle del Kalimantan, che rappresenta la magna pars dell'ex Bomeo), di�vampano gli incendi e si abbat�tono quegli alberi che sono la casa naturale di queste scim�mie arboricole. L'Indonesia, di cui il Borneo e Sumatra fanno parte, è un paese povero e una delle sue principali risorse é rappresentata dal legname. Per far fronte ai bisogni di una popolazione in continua cresci�ta, zone sempre più ampie di foresta spariscono per far posto alle piantagioni. E gli oranghi che vedono restringersi giorno per giorno il loro habitat, dimi�nuiscono di numero. Si calcola ne rimangano allo stalo libero da 20 a 30 mila. Agli incendi e alla deforestazione si aggiunge la caccia indiscriminata da par�te dei bracconieri. I quali cono�scono benissimo lo strettissimo legame che unisce madre e fi�glio. E quando vogliono impos�sessarsi di un piccolo, sanno che il mezzo più sicuro é quello di sparare alla madre. Il picco�lo, che si tiene aggrappato alla pelliccia materna, non molla la presa nemmeno quando la ma�dre é morta o moribonda. E bisogna staccarlo a viva forza. Un cucciolo rende bene. Sul mercato nero si vende anche a cento dollari. Lo madri vengono scuoiate e mangiate. Gli indigeni chiamano l'oran�go "orang-ulan" che significa "uomo dei boschi". E sono con�vinti che sia effettivamente un uomo, ma che non parli a ragion veduta, per non essere costret�to a lavorare. In realtà c'è mollo di umano nella sua fisionomia, nel suo sguardo profondo, nella sua espressione pensosa. Il com�portamento dei cuccioli assomi�glia a quello dei nostri bambini. Anche loro fanno i capricci, piangono, hanno un bisogno disperato di affetto. La madre é prodiga di cure e di tenerezza per il suo piccolo, che é figlio unico, so lo coccola, gli fa il bagnetto con l'acqua piovana, gli accorcia le unghie con i denti, gli fa il "grooming", la pulizia del pelo in uso tra le scimmie. L'orango adulto é un solita�rio. Ama vivere solo e se la cava benissimo. Deroga dalla sua abi�tuale solitudine solo all'epoca degli amori. L'accoppiamento, preceduto da una strana serena�la maschile più simile a un muggito che a una sinfonia, avviene nel più fitto delle chio�me arboree, compiacenti separé nuziali. La femmina mette al mondo il piccolo dopo una gesta�zione di oltre otto mesi e poi per tutta la durata dell'allattamento é sorda alle sollecitazioni maschili. La prolificità della specie é assai limitata: il 40 por conto dei piccoli non supera l'infanzia. A conti fatti, una femmina, nella sua esistenza, che dura al massimo una trenti�na d'anni, mette al mondo quat�tro o cinque figli, ma ne soprav�vivono soltanto due o tre. L'orango é un asociale. Fin da piccolo. Essendo figlio unico, il suo solo rapporto é quello con la madre, un rapporto che dura 4-5 anni. Ma se il cucciolo si trova a contatto con i suoi coetanei, smetto di starsene in disparte e diventa presto un monello, gioca con i compagni e si diverte. E' quel che accade nello stazioni di riabilitazione che sono sorte qua e là in Indonesia per recuperare i gio�vani confiscati ai bracconieri o ai privati. Arrivano ai centri in condizioni pietose, denutriti e in genere terrorizzati. I piii importanti centri di riabilitazio�ne degli oranghi sono quelli di Tanjung Puling nel Kalimantan e di Gunung Leuser nel nord di Sumatra, oltre a quelli di Sepelok, Ketainbe e Bohorok. Si dedica da molli anni al loro recupero l'antropologa Biruté Galdikas. Il suo centro di riabilitazione nel Kalimantan, vicino alla città di Pangkalanban, ospita una sessantina di giovani oranghi, vittime dei cac�ciatori di frodo o degli agricolto�ri 1.) cerca di nuove terre da coltivare. Quella dell'antropolo�ga americana, oltre che una ricerca scientifica, é stata un'esperienza di vita particolar�mente interessante. La Gal�dikas infatti ha visto crescere il suo bambino a fianco dei piccoli oranghi suoi coetanei e ha potuUl lo osservare le differenze e le analogie di comportamento tra le due specie. Nei centri di riabilitazione, gli oranghi ven�gono assistiti per anni e imitano tutto quello che fanno gli esseri umani. Imparano perfino a "par�lare" con i gesti. Singolare é la storia di Sugito, un giovane maschio della stazione di Tanjung Puling. Se aveva fame, non si limitava alla solita panto�mima di gesti con cui le altre scimie chiedevano il biberon o la banana, ma porgeva diretta�mente alla sua "mamma adotti�va" umana le chiavi della di�spensa. Il ricercatore Gary Shapiro tentò d'insegnare a Sugito l'American Sign Language che si usa in America per parlare con i sordomuti. Ma fu un insuccesso. Perché stranamen�te Sugito divenne aggressivo e incominciò a uccidere i suoi coetanei. Fu allora che i ricerca�tori capirono. Sugito manifesta�va in quel modo la sua gelosia. Era geloso dei piccoli oranghi che prendevano il suo posto nelle attenzioni della madre adottiva. La sua era una violen�ta crisi adolescenziale. Secondo uno dei maggiori primatologi del mondo, l'americano John MacKinnon, riuscire a reinseri' re nella popolazione selvatica i soggetti che sono vissuti a con�tatto con l'uomo é pura illusio�ne. I reduci dalle stazioni hanno completamente disimparato le dure regole della lotta per la vita e di conseguenza rappre�sentano una preda fin troppo facile per i loro nemici carnivo�ri. Lo dimostra il fatto che alcuni oranghi liberati dala Sta�zione di Ketambe (Sumatra) so�no stati immediatamente uccisi dai leopardi. Ma il dramma di questi candidati alla libertà é soprattutto la progressiva scom�parsa delle foreste che sta can�cellando il loro habitat natura�le. Se si va avanti di questo passo l'uomo dei boschi é desti�nato a sopravvivere soltanto in cattività. Isabella Lattes Colf mano Una specie minacciata da deforestazione e bracconaggio. Allo stato libero non ne rimangono che 20/30 mila esemplari ] '-'n piccolo di orango fotografato in uno dei parchi nazionali del Borneo malese

Persone citate: Galdikas, Gary Sha, Isabella Lattes, John Mackinnon, Sepe, Suma, Tanjung

Luoghi citati: America, Indonesia