Il pioniere della rete prima della Rete di Oreste Del Buono

Il pioniere della rete prima della Rete LUOGHI COMUNI Personaggi e memorie dell'Unità d'Italia di Oreste del Buono e Giorgio Boatti (gboatti@venus.it) Il pioniere della rete prima della Rete Ettore Conti, ingegnere della Edison, elettrificò l'Italia: per oltre mezzo secolo fra i primattori dell'industria e della finanza italiana. COSA vuol dire essere ricchi nell'era della new economy? Forse a rivelare quale sia la più segreta e futuribile con�notazione dell'individuo che stia a Seattle o a Cagliari viene bacia�lo dall'immonsa ricchezza prodot�ta daU'awiluppanr�della reto attor�no al mondo non sono le inchieste e i reportages, i dati quantitativi sulla cascata di miliardi in inesora�bile avvicinamento né le proiezio�ni sull'Internet "seduti», «sdraiati» o (in piedi» che per le generazioni future pare (.(istituii anno le tre principali modalità di godersi la vita Ancora una volta è la fiction, e il raffronto con il passato, a consenti�re di inquadrare con maggiore veridicità questi nuovi profili che s'accampano sul palcoscenico del presente, Per quanto riguarda l'invenzione letteraria è William Gib�son l'autore di opere memorabili in cui il futuro, quello che sta appena dietro l'angolo, viene ac�chiappato per la collottola e obbli�gato a mostrarsi a far balenare illuminanti schegge di verità. Una di questo viene incontro in «Giii nel ciberspazio» alla bella Matly quando si trova a fare la conoscenza di Virek, l'uomo più ricco del pianeta: il tycoon che grazie ai mezzi immensi e allo vertiginose innovazioni dell'high�tech gode (si far per dire...) del clono dell'ubiquità. Mentre il suo coipo è sottoposto a trattaménto in una vasca di clonazione in qualche clinica di Stoccolma, Virek riesce cosi a presentarsi all'appuntamen�to con la sua futura collaboratrice. E questo accado non solo ricrean�do, grazie a tecnologie avveniristichi:, un alias di se slesso. Addirittu�ra questa presenza virtuale si mate�rializza in un ambiente evocato ad hoc, il parco Guell di Gaudi, a Barcellona, scelto come realissimo sfondo per rendere emotivamente indimenticabile l'impatto dell'in�contro! «Jpspf Virek slava seduto su una panchina. Il suo viso le era sialo vagamente familiare per tut�ta la vita. Si ricordò per qualche ragione la fotografia di Virek insie�me al re d'Inghilterra. Lui le sorri�se. «La sua testa era grande, e aveva una forma perfetta sotto i capelli grigi, dritti, tagliati a spaz�zola. Le sue narici erano permanen�temente allargate, come se fiutasse i venti invisibili dell'arte e del commercio. I suoi occhi, molto grandi dietro gli occhiali rotondi senza montatura che costituivano una specie di marchio, erano palli�di e stranamente miti». Ed è li, davanti all'uomo padro�ne di buona parte del cyber-spazio ma non di morire («immagino dice Virek che a un uomo più fortunato, o più povero, sarebbe stalo permesso di morire o di essere codificalo nel chip di qualche circuito») che Marly scopre la veri�tà: «E per un istante, lei fissò quei miti occhi azzurri e capi, con istinti�va, mammifera certezza, che chi è enormementR ricco non è più nep�pure lontanamente umano». Concretamente umano, e appas�sionatamente presente nella vita concreta e palpitante che gli scorre attorno, è invece un altro «signore della rete» elettrica in questo caso che all'inizio del XX secolo cono�sce un'onlusiasmante ascesa. Con modalità che per certi versi ram�mentano gli attuali, fulminei decol�li degli eroi della new economy. Protagonista, assieme a un pu-., gno di pionieri, di ciuesta corea alla modernizzazione elettrica dell'Ita�lia n Ettore Conti, destinato gra�zie ai successi mietuti nei suoi esordi «in rete», quando è un dina�mico ingegnere della Edison a diventare per oltre mezzo secolo uno dei primattori dell'industria e della finanza italiana. Come si è detto la rete di cui si parla non è Internet ma quella elettrica che, sul finire del secolo scorso, viene stesa con un caotico affollarsi di iniziative imprenditoriali lungo centri grandi e piccoli che dalla Lombardia in piena industrializza�zione s'estendono in breve lungo tutta la Penisola. E a fare da regista a questa complicata impresa che deve raccordare politica delle ac�que (per la produzione di energia) a intese con i più svariati settori industriali e con le istituzioni che governano il territorio e disciplina�no le tariffe è il giovane ingegner Conti, nato a Milano il 24 aprile del 1871 e scomparso, nel capoluogo lombardo, oltre cento anni dopo. Lasciando dietro di sé, oltre a un fervore di iniziative industriali e a un bouquet rilevantissimo di cariche (sarà tra l'altro senatore del regno e capo della Commercia�le e della Confindustria, nonché nei vertici di buona parte delle più rilevanti aziende italiane) un libro fondamentale «Dal taccuino di un borghese» dove confluiscono mol�te della notazioni quotidianamen�te stese sul proprio operare. Nel marzo del 1897, ad esem�pio, il giovane Conti sempre alla ricerca di territori non ancora con�nessi con la «rete» scopre che «una plaga industriale importantis�sima, Monza, non risultava ancora avesse distribuzione di energia elettrica. Ci vado col modesto tram a cavalli... Scendo al Molinetto e giù a naso per le vie principali con la speranza di non trovare tracce di linee aeree che mi dimostrassero di essere stato prevenuto. Per esse�re sicuro, anche riguardo ai cavi sotterranei, dò una capatina in Comune: dove ho potuto sincerar�mi che la distribuzione elettrica in Monza non esiste». Sono anni in cui ogni settore della Penisola è una specie di terra da conquistare, annettendola alla rete: e con ritmi di lavoro forsennati Conti, pur tenendo come baricentro la Lombardia, la percorre tutta da Vicenza (dove provvede all'elettri�ficazione pubblica e privata) a Pa�lermo (dove porta la luce nel teatro comunale). La «Edison» va ben presto stret�ta al giovane ingegnere che indivi�dua nuovi business legad alla rete (quello delle macchine elettriche per i vari scomparti industriali) e assieme a un giovane collega, Gad�da Conti, fonda una nuova società destinata a mietere successi e pro�fitti e base della sua scalata al mondo della finanza. Sino a fame un personaggio che in anni cruciah da quelli dell'occupazione delle fabbriche alla fase dell'imporsi del fascismo può dire parole decisive sul destino del Paese. E con relazio�ni di famiglia estesissime e non sempre facili: è del 1929 la lettera con cui la giovanissima Edda Mus�solini, spesso loro ospite, comuni�ca a Ettore Conti e alla moglie di dover interrompere ogni rapporto perché «papà non vi considera amici». A differenza del tycoon del ciber�spazio Virek, Ettore Conti è uomo concretissimo, incantato della vita e innamorato di sua moglie con la quale compie numerosi, lunghissi�mi viaggi in giro per il mondo. La sua esistenza non na sfondi virtuali ma l'amadssima Milano dove vive in un palazzo antistante Santa Maria delle Grazie, la chiesa che provvede generosamente a restau�rare e dove come un antico signore rinascimentale riposa as�sieme alla compagna della sua vita. DA LEGGERE William Gibson Giù nel ciberspazio Urania 11 79, Mondadori, ttlorcConti Dal taccuino di un borghese Garzanti, 1971 Ettore Conti, protagonista, assieme a un pugno di pionieri, della corsa alla modernizzazione elettrica, autore di un libro fondamentale: «Dal taccuino di un borghese»