PENE CERTE E RAPIDE

PENE CERTE E RAPIDE CRIMINALITÀ, NOANUOVELEGGI PENE CERTE E RAPIDE Massimo Luciani DUI: notizie ripropongonosarà drammaticamente il problema della sicurezza; la scarcerazione, per decor�renza dei termini, di sette imputati già condannati all'ergastolo per reati di mafia; la cattura di uno dei due cittadini di nazionalità albanese ritenuti responsabili dell'ucci�sione dei finanziere Stanisci. L'opinione pubblica, dunque, si interroga nuovamente sulla questione della pena certa e rapida e su quella della presenza, ne! nostro Paese, delia criminalità organizzata straniera. Sulla prima questione, si sa, il palleggiamento delle responsabilità (in particolare tra magistratura e Parlamento) è frequente, ma sempre meno sopportabile. Se il problema è il malfunzionamento degli uffici giudiziari, c'è l'azione discipli�nare, che deve essere decisa e immediata. Se è la carenza degli organiti 0 delle strutture, ci sono altri settori della spesa pubblica che possono subire tagli, per dare più risorse alla giustizia. Se, invece, sono le leggi, sull'opera di riforma {fortemente condizionata, peraltro, dai nuovo art. 1 I I della Costituzione) non possono e non debbono pesare le scherma�glie pre-elettorali, Laddove servono leggi nuove, il Parlamen�to deve lavorare rapidamente e in un clima di lealtà reciproca tra le forze politiche, perché l'obiettivo deve essere la soluzione dei problemi, non la visibilità delle singole posizioni O la polemica con l'avversario. Per affrontare la seconda questione non sembra necessario tanto lo sconvolgimento delle leggi vigenti, che sono sufficientemente rigorose, quanto la loro applicazione ferma e puntuale, nel contesto del riacquisto del controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine. Per questo, la rei ente proposta di legge di iniziativa popolare sostenuta da 14ossi e Berlusconi non convince. La (osa che più colpisce (assieme alle motivazioni della relazione di accompagnamento, che propongono una concezio�ne dello Stato, della nazione e della cittadinanza di difficile comprensione) è la pretesa di sostituire tutte le leggi vigenti in materia con i soli tredici articoli del progetto. Basta scorrere l'attuale testo unico in materia di immigrazione (e il relativo regolamento di attuazione) per accorgersi die i problemi pratici posti dal fenomeno dell'immigrazione sono moltissimi e che le suirne indicazioni della proposta non potrebbero mai risolverli. Si determinerebbero, invece, lacune enormi, con effetti imprevedibili sulla tenuta del sistema. Anche qui, la contrapposizione ideologica serve meno della volontà di trovare soluzioni concrete.

Persone citate: Berlusconi, Massimo Luciani, Stanisci