Addio a Buscetta, svelò i segreti della Cupola di Franco Pantarelli

Addio a Buscetta, svelò i segreti della Cupola Addio a Buscetta, svelò i segreti della Cupola Il superpentito sepolto domenica a New York in un luogo sconosciuto Franco Pantarelli NEW YORK E' morto Tommaso Buscet�ta, il superpentito della mafia. Aveva 72 anni e da lungo tempo ormai viveva negli Stati Uniti, di cui era diventato cittadino nel 1986. E' stato sepolto dome�nica a New York e il suo funerale è stata una cerimo�nia talmente discreta che solo ieri si è saputo della celebrazione, avvenuta in un luogo rimasto sconosciu�to. Buscetta era infatti nel «Witness Protection Pro�gram» dell'Fbi e ci sono ancora da proteggere sua moglie suo figlio, scampati all'assassinio di molli altri suoi familiari ad opera dei mafiosi che lui aveva «tra�dito». Solo loro sanno dove è stato sepolto e solo loro conoscono il nome che figu�ra sulla sua tomba, in modo da potervisi recare in segui�to senza pericolo e anche per evitare che la vendetta dei «traditi» possa scatenar�si anche al cimitero. Dove Buscetta abbia vis�suto finora non si sa. L'uni�ca cosa nota è che l'Fbi voleva che abitasse a non più di un paio d'ore da New York, in modo che fosse facile convocarlo ogni vol�ta che ce ne fosse la necessi�tà. La sua presenza è stata segnalata a volte a Long Island, la grande spiaggia poco fuori New York, a volte al di là del fiume Hudson, nel New Jersey, ma sempre, appunto, entro un raggio di due ore di viaggio da Manhattan e mai con la certezza che il luogo indicalo fosse quello giusto. Quanto frequenti fossero le convocazioni dell'Fbi è difficile dire, ma si sa che a volte avvenivano dietro ri�chiesta italiana, anche se negli ultimi tempi, è da supporrò, Buscetta non do�veva avere ormai più molto da raccontare. Il suo enor�me contributo alla lolla contro la mafia lo aveva dato in Italia nel 1984, attraverso le sue lunghe conversazioni con il giudi�ce Giovanni Falcone, che grazie a lui riusc�in prati�ca a tracciare l'intera strut�tura della mafia siciliana, i suoi meccanismi, i «gradi» dei suoi appartenenti, le sue «truppe». Di Falcone «ha continua�to a parlare fino alla fine», dico il suo avvocato Luigi Li Golii, che ha dato per primo la notizia della sin. morto, avvenuta venerdì. Anche l'ultima volta che si sono sentiti, poco più eli una settimana fa, nonostan�te si trattasse di una telefo�nala «leggera», per com�mentare la sconfitta della Juventus (di cui Buscetta era tifosol contro il Milan, non è mancalo a un corto punto un riferimento a Fal�cone, «un uomo di cui ave�va un enorme rispetto», dice Li Gotti. L'avvocalo dice anche di avere imparato ad avere di Buscetta «una grande consi�derazione come uomo». Era maialo da duo anni, «sape�va benissimo che slava mo�rendo ma non aveva pau�ra». Anzi considerava la morte una sorta di «liberazione». Non si sa vedesse amici, nel luogo vicino New York in cui viveva, ma è da dubitare. Il «Witness Pro�tection Program» gli aveva consentito di vivere al ripa�ro dalle vendette, gli aveva assicurato un'esistenza de�cente con la sua famiglia, ma corto non consente mol�la vita sociale. Era il penti�to di mafia più famoso sulle due sponde dell'Atlan�tico. Ora è sepolto in un luogo che probabilmente non si conoscerà mai, sotto un nome che non ò il suo. L'avvocato: di Falcone ha continuato a parlare fino alla fine