Sanscrito, la lingua dei nervi distesi di Carlo Grande

Sanscrito, la lingua dei nervi distesi Torino, studiosi a congresso Sanscrito, la lingua dei nervi distesi Carlo Grande TORINO «Torino come Benares»: non è lo slogan di un cronista pigro, ma ciò che ha detto il ministro per lo sviluppo delle risorse umane dell'In�dia, V, Venkatachalam, all'apertura dell'XI congresso mondiale di san�scrito, che si svolgerà fino a sabato a villa Gualino, Venkatachalam è sali�to sul palco in giacca, cravatta e scialle di seta con cui si fregiano i maestri di questa disciplina, ha ag�giustalo il microfono e con voce acuta ha cominciato a cantare: un elogio in sanscrito a Oscar Botto, con tanto di benedizio�ne finale giocata sulla somiglianza tra il termine «bhakla», devolo, e il co�gnome dell'oriontnlista più illustre d'Italia, presidente del Cesmeo, «Istitu�to intemazionale di studi asiatici avan�zali» (http: utenti. tripod.it'CESMEO), che fa di Torino una delle capitali europee dell'orien�talistica. Nella pau�sa caffo gran volteg�giare di «sari» colo�rati (un centinaio dei congressisti, ol�tre trecento da tren�ta di Paesi, sono in�diani) saluti a mani giunte, tra (fratelli e sorelle» austriaci, americani, ar�gentini, giapponesi. Il parallelismo fra Po e Gange non è dunque azzardato. Torino è l'unica città al mondo ad aver ospita�to due congressi dell'Associazione internazionale di studi sanscriti, for�te di una tradizione che con Gaspare Gorresio risale ai primi dell'Ollocenlo e attraverso Giovanni Flechia da Piverone arriva fino a a Mauro Vallauri e Oscar Bollo. Il sanscrito, spiega Bollo, «lingua di bellezza magica ma di difficolta dialwlica», fu introdotto in India cingli Ari (gli indoeuropei) quindici secoli prima della nostra era, e divenne poi la lingua sacra e dei dotti (un po' come il latino) di tutta l'India. L'antico indiano, lingua imparentala con al�tri idiomi indoeuropi come Ialino, greco, germanico e slavo, ha prodot�to opere antichissime; di poesia, tea�tro, narrativa, favolistica, grammati�ca, filosofia, matematica, astrono�mia, diritto, politica, medicina, arte, tecniche erotiche. Una figurasull'architraveindiano aMadhyapradesl'antico indianscritte operegeneri lettermanuali» di te femminile di un tempio Sancì, nel h. In sanscrito. o, sono state di moltissimi ari, compresi niche erotiche Oggi la millenaria cultura india�na è simbolo dell'inconlro-sconlro fra antiche tradizioni e Occidente. Fabian, ambasciatore indiano a Ro�ma, ha sottolineato l'importanza di difendere le diversità conlro i rischi di una super-cultura prodotta dalla globalizzazione dei mercati: «Non voglio che la mia dimora sia invasa disse Gandhi voglio che la cultura di tutti i Paesi entri liberamente, mi rifiuto di vivere in casa d'altri come schiavo o mendicante». Ed ha ricor�dato l'americano McNamara in Viet�nam: «Non siamo riusciti a capire chi erano i nostri amici e i nostri nemici, e questo ci ha fatto commette�re un sacco di erro�ri». A tanta ricchez�za attingono ormai in molti, come il medico torinese Al�berto Chiantarelto, tra i pochissimi in Italia a tradurre te�sti di nv»dWna ayurvedica e a dia�gnosticare con la «presa del polso»; il suo riuno, «lento co�me il volo del cigno, sinuoso come il mo�vimento del serpen�te, a salti come qtiello della rana», riveIn non tanto il batti�to cardiaco quanto l'energia complessi�va dell'organismo. Come Gregory Bongard-Levin, mem�bro dell'Accademia delle scienze rus�sa, autore di grandi scoperte archeo�logiche in Asia centrale, o come Ananda Guruge, già funzionario dell'Unesco e ambasciatore dello SriLanka in Francia e negli Stati Uniti. Guruge, che oggi insegna in una università californiana, racconta dei suoi studi, dei suoi viaggi, del�l'enorme diffusione delle discipline orientali negli Siali Uniti. A lui si è rivolto persino un giovane poliziot lo tii Ixìs Angeles, che fa il turno di notte e la manina segue i suoi corei. Gli ha chiesto consigli sulla troad rage», la rabbia da traffico: si dice che nella città delle Palme gli auto�mobilisti si fermino a fare benzina e a ricaricare la pistola. «Ascolto Mo�zart, Brahms e l'opera italiana gli ha risposto prego per la felicità di tutti gli esseri viventi che sono nella miseria, nella paura e nel dolore. E soprattutto parto un'ora e mezza prima, per fare gli oltre cento chilo�metri che mi separano dal posto di lavora». Una figura femminile sull'architrave di un tempio indiano a Sancì, nel Madhyapradesh. In sanscrito. l'antico indiano, sono state scritte opere di moltissimi generi letterari, compresi manuali» di tecniche erotiche