«Cocer, governo e Arma non sapevano» di Amedeo La Mattina

«Cocer, governo e Arma non sapevano» «Cocer, governo e Arma non sapevano» Mattarella in Senato non convince né il Polo né Cossutta Amedeo La Mattina ROMA Una minuziosa ricostruzione del ca�so Pappalardo, l'impegno a verificare se ci sia stala una carente vigilanza visto che il documento è circolato in diverse caserme ma una conclusio�ne assolutoria: il governo e il Coman�do generale dei Carabinieri non erano a conoscenza del documento del presi�dente del Cocer. Rispondendo cosi alla valanga di interrogazioni parla�mentari, il ministra della Difesa, Ser�gio Mattarella, ha cercato di chiudere una vicenda che ha portato la Beneme�rita nell'occhio del ciclone. Ma la risposta del governo non convince né Armando Cossutta, che ritorna a chiedere la rimozione del Comandante generale Siracusa, né il Prc che toma a chiedere al presidente Ciampi di non promulgare la legge di riforma delle force dell'ordine. «Cer�to, se si fosse sapulo qualcosa prima del volo finale della legge al Senato, chiunque avrebbe polulo chiedere la sospensione». Questa osservazione del presidente del Senato, Nicola Man�cino, è riferita dal direllore di «Libera�zione» Alessandro Curci. Ma soprat�tutto non convince il centrodestra che attacca a testa bassa il presidente del Consiglio D'Alema. accusandolo di aversvlluppalo rapporti politicamen�te non corretti con Pappalardo attra�verso incontri riservati e le telefonato compiacenti. E' lo stesso Silvio Berlu�sconi, dalla sua nave ormeggiata a Catania, che ritorna a battere su questo tasto: «Le Force dell'ordine sono un presidio di libertà per tutti i cilladini e non un terreno di conqui�sta per D'Alema e compagni. Per una volta ha aggiunto il leader del Polo riferendosi alle parole di Mattarella posso fare mie le parole di Cossutta: se il governo non sapeva è molto gravo; è gravissimo se sapeva e non è intervenuto. Tutto quello che sta acca�dendo in questi giorni conferma che D'Alema, Polena, Minnili e Brulli abbiano corteggiato a lungo l'Arma facendo leva sul virus della [xililica che aveva preso il sopravvento nel colonnello Pappalardo». Dunque, il centrodestra concentra i suoi fulmini sulle frequentazioni pericolose degli esponenti della Guer�cia e accantona ogni riferimento criti�co alle alte sfere dei Carabinieri. L'Ar�ma viene difesa anche dal ministro. «Ritengo di poter affermare con con�vinzione ha dello Mattarella che il tessuto dell'Arma ha dimostralo di non riconoscersi in alcun modo nelle affermazioni e nell'humus ideologico che permea il documento Pappalardo, confermando i suoi tradizionali valo�ri: rispetto, fedeltà e lealtà nei con�fronti delle istituzioni democratiche del Paese». Per Mattarella, «Pappalardo si è assunto la responsabilità di un'inizia�tiva che era sua». Il ministro ha spiegalo che il documento non è slato approvalo dal Cocer, non è stato autorizzalo dal Comando generale né invialo, per conoscenza, allo stato maggiore della Difesa e al gabinetto del ministro. Invece, il documento è stalo trasmesso con lettera intestala del Cocer, d'iniziativa e a firma del�l'autore nella veste di presidente. «E' di tutta evidenza ha sottolineato MatlarelUi .:omo il comando genera�lo non avrebbe itm�autorizzalo l'invio di una documentazione di lai genere». Documentazione ha ammesso il ministro della Dilesa che, purtuttavia, è stato diramalo a ben 67 rappre�sentanze territoriali del Cocer. E poi ha aggiunto sibillino che il Comando generale dell'Arma ha appreso del documento, da fonte giornalistica, al�le ore 19,30 del 29 marco. Ovvero il giorno prima dell'approvazione al Se�nato della legge che riconosceva ai Carabinieri il rango di quarta forca armala. Successivamente, Siracusa ha convocalo Pappalardo che gli con�segnava copia della documentazione. «Il governo, a sua volta è sempre Mattarella che parla aveva appreso da fonti giornalistiche dell'esistenza del documento nella serata del 29 marco. Nel corso della mattinala del 30 marco no ha conosciuto stralci del contenuto e ha avuto a disposizione il testo nella sua integrità». Dal Polo si è subito messo il dito nella piaga. In Aula il sen. Mario Palombo di An ha parlalo di «cene eccellenti» di Pappalardo con D'Ale�ma, Polena e Minnili, non solo al ristorante «Il Giubileo»: ci fu un'altra cena nel '98 al circolo dell'Acqua Acetosa. «Anch'io ero stalo invitato ha dello l'ex ufficialo dei Carabinieri ma non ci andai». A Palombo e a Domenico Contestabile di Pi, elio ha definito ((preoccupanti» questi incon�tri, ha replicato Gavino Angius. Il capogruppo dei Ds ha osservato che simili incontri rientrano nei normali contatti tra parlili e rappresentanti inililari. E a Pappalardo, che parla di contatti avuti prima di scrivere il suo documento, ha delio: «Se ha delle dichiarazioni da fare le faccia ai magi�strati, altriment i taccia». Per Fini, invece, occorre accertare chi sono le «alte personalitài con le quali Pappalardo ha avuti rapporti o che avrebbero ispirato il documento. Ma anche Veltroni ha la stessa curiosi�tà: «Il colonnello dica con chi ha scritto quel lesto e faccia i nomi dèi politici cho ne sarebbero stati a cono�scenza». Il ministro della Difesa Sergio Mattarella

Luoghi citati: Catania, Roma, Siracusa