Un boato di morte cancella cinque vite

Un boato di morte cancella cinque vite Un boato di morte cancella cinque vite Brescia: una palazzina crollaper una fuga di gas Brunella Giovara inviata a BRESCIA Sabato sera si sono sentiti tutti, piano per piano: una scampanellata all'ora di cena e «Scusi, ma lei non sente odore di gas?». «Si, ma non riesco a capire da dove arrivi». «Si, lo sento, ma in casa mi sembra tutto a poste». «Sembra che arrivi da fuori». Ieri, davanti alla montagna di mace�rie che è diventato il numero civico 19, i superstiti piangevano e si diceva�no «sarebbe bastata una telefonata di allarme, e tutto questo non sarebbe successo». Una fuga di gas, uno scoppio enor�me che ha fatto tremare il paese di Bovezzo, e Concesio, che è proprio li vicino. Ma l'hanno sentito fino a Brescia, il boato dell'esplosione che ha ucciso cinque persone, ne ha ferite una dozzina, passanti e vicini di casa di questo condominio di via Erede. Un palazzo moderno, data di co�struzione, 1976. Im�pianti a norma, con tubi esterni e gas metano solo per uso cucina, riscalda�mento e acqua cal�da fomiti dalla rete di teleriscaldamenlo. Eppure, alle 11 e cinque minuti di una domeaica di pri�mavera, il tetto del numero civico 19 «si è sollevato, [«r poi ricadere sulla ca�sa e distruggerla», racconta la giovane Katia, che stava al bar di fronte a far colazione con un'amica. Al 19 vi�vono cinque fami�glie di vise su tre pia�ni: i Bonardi, gli Ar�chetti, i Mozzoni, i Marchetti, e la signora Faccio, ima giovaue mamma di due bambini, separata dal marito. Una ventina di persone in tutto. Cinque morte: Roberto Archetti, 44 anni, impiegato al Comune di Bre�scia, e suo figlio Luca, di 8 anni. Erano usciti per andare a messa in parrocchia, ma erano tornali di corsa a casa, dalla mamma, Aspettavano di pranzare, erano seduti in tinello e giocavano con le figurine. La mam�ma si è salvata: Monica Pacchi, an�che lei impiegata al Comune di Bre�scia, era andata in bagno a fare pipi. Si è ritrovata sul tetto di una casa sventrata, con le fiamme che usciva�no dalle rovine del suo appartamen�to. La terza vittima si chiama Carlo Bonardi. Diciannove anni, studente universitario a Ingegneria. Viveva in casa con un fratello maggiore e il padre, che al momento dell'esplosione era fuori per lavoro. Le altre due vittime sono Cristina Faccio e Angelo Pizzuto. Lei aveva 35 anni, era sepa�rata da tempo dal marito, che ieri mattina era passai o alle 9 per prende�re i figli e trascorrere la domeaica insieme. Pizzuto era il nuovo compa�gno di Cristina: 35 anni, maresciallo dell'Aeronautica in servizio a Ghedi. E forse proprio lui è slato l'involonta�ria causa di tutto. E' arrivato sotto casa di Cristina alle 11, ha parcheg�giato la sua Alfa 33 familiare, ò salito fino al secondo piano e ha suonalo il campanello. Il contatto ha probabil�mente innescato l'esplosione di «un ambiente saturo di gas», spiegano i vigili del fuoco. L'odore che tutti i condomini avevano sentito, senza capirne la provenienza. Pizzuto è stalo investito in pieno, scaraventalo all'indietro con una violenza che gli ha fatto attraversare ima parete. «Mi sono trovata davanti questo cadave�re sfigurato, era davanti alla mia porla. Credevo fosse una donna, poi ho visto che era una faccia maschile, rovinala, sanguinante», racconta la signora Ida Tonini, 75 anni, die vive al secondo piano nella scala a fianco, civico 21. Lo scoppio l'ha ferita leg�germente, lei continua a ripetere che «mi sembrava una donna, non capi�vo più cosa stava succedendo». La signora Tonini sentiva odoro di gas, sabato sera. Ha ricevuto la visita di un vicino, forse proprio Archetti, e poi si era chiusa in casa ed ora andata a dormire. Vittorio Cinquini, diretto�re dell'Asm, l'azienda che fornisce il gas in zona, dice che «non c'è stata alcuna segnalazione. Abbiamo con�trollato sul registro delle chiamale al jronto intervento, e non risulta nula». Spiega anche che l'azienda è responsabile «fino ai contatori», che sono al lato opposto della costruzio�ne, nella parto che non è stala dan�neggiata, «Dal conlatore fino agli appartamonli, la responsabilità è de�gli inquilini». Alle 11 e 8 minuti, la prima chia�mata al 113, In via Brodo arrivano i vigili del fuoco, i carabinieri e la polizia. Subito dopo, gli uomini della Protezione civile. Le fiamme sono alle, una nuvola nera si alza nel cielo. Un cumulo di rovine, e intorno, caso con le finestre sfondate, macchine distrutte, vetri, pezzi di legno e di cemento scagliati a conto metri di distanza. Facce sbalordite, allo finosire si allacciano persone che urlano, che gridano alla bomba, che si chia�mano, «Una scena da Apocalisse», la raccontano i vigili del fuoco, mentre montano le cellule fotoelettriche. Sca�veranno tutta la notte, porche dopo una giornata ili lavoro hanno recu|x;rato solo tre corpi, «ma là sotto ce ne sono ancora due, e uno è un bambi�no». Sonde speciali per individuare i corpi sotto le macerie Fra le vittime anche un bambino di 7 anni I feriti sono 12 fra questi una donna scaraventata sul tetto di una casa vicina 7*^ La palazzina crollata ieri mattina dopo la fuga di gas. forse un campanello ha innescato l'esplosione in un ambiente saturo di gas

Luoghi citati: Apocalisse, Bovezzo, Brescia, Comune Di Bre, Concesio, Ghedi