Ora nell'Arma carriere a rischio

Ora nell'Arma carriere a rischio IW-DOCUMINTO SEMINA PREOCCUPAZIONE TRA I MILITARI Ora nell'Arma carriere a rischio «Sotto inchiesta chi ha avuto tra le mani il dossier» retroscena Francesco Grignettl ROMA E ora che la bomba ò esplosa, ir l'affaire Pappalardo sia Clilagando, che si discolia in Parlamento su quanti e quali uffi�ciali dei carabinieri fossero con l'ex presidente dol Cocer, dentro l'Arma è arrivato il momento della resa dei colili. Si racconta che una strigliala memorabile sia parlila dal Quirinale come da palazzo Chigi e dai ministri e sottosegretari responsabili Scen�dendo por li i inni, la collera istitu�zionali' è stala avvertila lino al1 nliima staziono dei carabinieri, K tra i 120 mila uomini della Benemerita Sta partendo una micidia'le caccia alle streghe. Piccoli sognali di un clima dav�vero plumbeo, esordisce l'ex comanaante generale, Luigi Federi�ci: «Non dico più niente, Lo faccio por l'amore che porto all'Anna». Noii si trova un carabiniere, apluintaio o generale, che voglia parlau!. Un semplice maresciallo di Cocer premette ad ogni parola: «Lo so elio in questo mon:. nlo n,i stanno iniorcoltando». All'ufficia�le che non ha paura di affrontare la criminalità organizzala adesso ironia la voci;. E' scattata una terribile inchieste interna che sta rivoltando come un calzino l'Ar�ma. Intanto perché il ministro Mattarella vuole andare in Sena�to cor. tulle le carte a posto e non ci sta a vedersi mosso in difficol�tà, magari 24 ore dopo, dall'ennesiniii i ivolazione. Poi perché ci sono i magistrati, il pm militare Antonino intolisano e il pm ordi�nario Salvatore Vecchione, che st anno sguinzagliando i loro invesiigaiori. E c'è già chi teme orrore! di vedere i cugini della polizia indagare sui fatti interni all'Arma. Ma è soprattutto il co�mandante generale, Sergio Siracu�sa, che non ci sta a passare per fesso. Non sfuggono le ironie di politici che buttano là, in intervi�ste o interrogazioni: «Ma che bel�lo stato maggiore! Succede di tutto e loro non se ne accorgono!». In «camera caritatis» si racconla che saranno tante le teste a saltare. «Oua da noi non si scher�za. E questo scandalo non ha pari da almeno trenta anni». Molti si vedranno troncata di brutto la camera. Sono almeno un centina�io, infatti, gli ufficiali che hanno maneggiato il malloppo di Pappa�lardo. Lui l'aveva inviato in sette copie ad altrettanti ufficiali re�sponsabili dei Coir (consigli intermodi di rappresentanza). Ossia uno per ognuna delle sei divisioni più le scuole. A Milano, com'è onnai noto, al comando della Pastrengo, l'ufficio Segreteria e Personale, tratto in inganno dal�l'intestazione ufficiale e dalla pri�ma lettera di accompagnamento, l'ha inoltralo a tutte le caserme «con preghiera di affissione in bacheca» come fosse una delibera ufficiale del Cocer e non una «proposta» personale tli Pappalar�do. L�il Coir addirittura s'è riuni�to por discuterne e, bontà sua, l'ha bocciato. Altrove l'hanno tra�smesso ai presidenti dei Coir e, forse, agli ufficiali che presiedono i Cobar. D'altronde cos�diceva la seconda lettera di accompagna�mento. La «pappalardata», come molti l'hanno etichettata, insom�ma, è rimasta su molti tavoli per un mese e mezzo. E anche se ufficialmente non è stata discus�sa, in centinaia l'hanno letta e commentata. Nei corridoi di viale Romania, al comando generale, circola questa metafora: «Ora è come se quel testo fosse diventato radioattivo. Chiunque l'ha avuto tra le mani, è contaminato». Chiunque l'abbia letto e non abbia informato il diretto superiore, cioè l'abbia mi�nimizzato, o nascosto, o peggio abbia consentito con l'autore, è sospetto agli occhi di un comando generale che è rimasto addirittu�ra annichihto per 72 ore sotto l'infuriare dello scandalo, ma adesso cerca furiosamente i suoi capri espiatori. C'è poi chi si è esposto oltremi�sura. Il maresciallo Antonio Savi�no, ad esempio, segretario dell'as�sociazione Unac, che ha ammesso spericolatamente di essere lui l'autore della fuga di notizie, ri�schia di essere espulso dall'Arma su due piedi. In fondo si potrebbe dire die è un eroe perché ha portalo a conoscenza dell'opinio�ne pubblica, del governo e del Parlamento, l'esistenza di un do�cumento «inaudito» e «intollerabi�le» per restare alle parole di D'Alema. Ma poi Savino ha dato intervi�ste alla televisione in divisa, fuori dal portone della sua caserma senza autorizzazione dall'alto. Questa semplice mancanza lo mette in odore di provvedimento disciplinare. C'è da dire che Savi�no è già stato espulso dall'Arma una volta, accusato da un pentito di essere in combutta con camorri�sti pugliesi. Arrestato, condanna�to, poi scagionato. E' stato riam�messo nei ranghi dopo ricorso al Tar. «A pagare le spese, temo, sare�mo soprattutto noi delle associa�zioni dice Emesto Pallotta, se�gretario di Unarma che propu�gnano la sindacaUzzazione delle forze armate. Noi di Unarma sia�mo ben conosciuti. Abbiamo sem�pre rispettato le forme e le gerar�chie. Abbiamo avanzato ricorsi alla magistratura, arrivando fino alla Corte costituzionale, che pur�troppo ci ha dato torto. Pappalar�do era uno dei nostri nemici giurati. Dicono che abbia brinda�to quando la Consulta ci ha dato torto. Spero di sbagliare». «Questo scandalo non ha pari da almeno trent'anni» Molti si vedranno troncata di brutto la carriera Sono almeno un centinaio i carabinieri che hanno maneggiato r«incartamento-Pappalardo» li' subito scattata una rigida inchiesta interna che sta già rivoltando le strutture gerarchiche dalle stazioni agli ufficiali I comandante dell'Arma, generale Siracusa, e, a destra, il colonnello Antonio Pappalardo

Persone citate: Antonio Pappalardo, Antonio Savi, Emesto Pallotta, Luigi Federi, Mattarella, Pappalardo, Salvatore Vecchione, Savi, Sergio Siracu, Unac

Luoghi citati: Milano, Pastrengo, Roma, Siracusa