SU BILL GATES LA SPADA ANTITRUST di Ugo Bertone

SU BILL GATES LA SPADA ANTITRUST MiamFrvmiAComAm Ugo Bertone VENTI bozze d'accordo respinte al mittente sen�za troppi complimenti. Oltre quattro mesi di riunioni, abboccamenti più o meno se�greti. Non si può certo dire che Richard A.Posner, brillante giu�dice della corte d'appello di Chicago, abbia lesinato gli sforzi per giungere ad un accordo tra Microsoft e l'Anti�trust Usa. Ma, alla fine, pure lui, accreditato di doti dipiomatiche sopraffine, ha dovuto gettare la spugna. E il match, durissimo, tra i pesi massimi Bill Gates e Joel Klein, che rappresenta il dipartimento di giustizia, è destinato a prose�guire. Tra pochi giorni, entro giovedì, Microsoft conoscerà le sanzioni comminate dal giudi�ce Thomas Jackson, lo stesso che ha giudicato il comporta�mento di Gates «lesivo degli interessi dei consumatori». Ma, avverte Steve Ballmer, il braccio destro di Gates, qua�lunque colpo, per duro ^e sia, non rappresenterà un ko. Wil�liam Gates III detto Bill ricor�rerà alla corte d'appello. Poi, se sarà necessario, si andrà fino alla Corte Suprema. Si profila, insomma, un duello senza esclusioni di colpi, tra due campioni: il «genio» della nuo�va economia, contro il rappre�sentante dell'Antitrust, arma suprema a difesa dei consuma�tori e della democrazia. Sarà una battaglia terribile. FALLITO l'MCORDO Perla casa di 'Windows» oggi verdetto in Borsa SERVIZIO A PAGINA 14 a cui i risparmiatori italiani assisteranno come spettatori interessati. Non è difficile pre�vedere infatti che la minaccia di una punizione severa nei confronti del gigante di Seattle (non è esclusa la scissione in tre dell'impero da 600 mila milia t di su cui regna Gates) avrà pesanti riflessi sui listini della Borsa, della «new economy», innanzitutto. Certo, potrebbe�ro argomentare gli ottimisti, Microsoft non è oggi l'unica protagonista della rivoluzione multimediale. Non è un caso che la Cisco di John Chambers l'abbia sorpassata in Borsa. E non è improbabile che Steve Case, il condottiero di America on Line, stia brindando di fronte alle disgrazie dell'odiato «nemico». Ma Gates resta, agli occhi delle masse, in America e fuori, il simbolo del miracolo della «new economy», il capita�lista-inventore. Un moderno Rockefeller capace, a differen�za del monopolista del petro�lio, di balzare in testa alle classifiche dei teenagers. Una sua punizione non piacerà al�l'esercito di «day traders» che scommettono sulla Borsa tra�mite computer. Ma dopo i rialzi strepitosi dell'ultima parte del '99 e dei primi mesi del Millennio, i mercati cercano buoni pretesti per frenare la corsa dei titoli tecnologici, giunti a prezzi «stellari». Il momento è delica�to, insomma. Ma è in frangenti come questi in cui merita apprezzare il «mito america�no»: la lotta ai monopoli e la tutela dei consumatori sono un bene primario, assai più impor�tante degli scossoni di breve periodo di un indice di Borsa. Una bella lezione di capitali�smo da opporre ai pianti perio�dici delle corporazioni di casa nostra di fronte ai «buffetti» delle nostre autorità. Il merca�to, quello vero, si tutela con questi confronti. Altrimenti, al tappeto, ci finiscono prima o poi solo consumatori e rispar�miatori... SU BILL GATES LA SPADA ANTITRUST

Luoghi citati: America, Chicago, Seattle