«Non vogliono che l'Arma si schieri a destra» di Francesco Grignetti

«Non vogliono che l'Arma si schieri a destra» «Non vogliono che l'Arma si schieri a destra» Berlusconi attacca, D'Alema replica: vuole strumentalizzare Francesco Grignetti HOMA Il colonnello Pappalardo, alla fi�nn, là litigare anche i big della politica. Riflette Silvio Berlusco�ni ad alta voce: «C'è stato un corteggiamento da parte della sinistra, attraverso il sottosegre�tario Brulli, con messaggi inequi�vocabili come la necessità di acce�lerare la trasformazione dei Cara�binieri in quarta forza armata, perche l'Anna non si schierasse con il centrodestra». Gli replica Walter Veltroni: «E una afferma�zione assolutamente stravagante l'idea che un'Anna come quella dei Carabinieri, un Corpo dello Stato, debba schierarsi da una parte o dall'altra dello schiera�mento, E' veramente! una conce�zione della democrazia mollo strana. Per me c'è una sola fedel�tà che i Corpi dello Stato devono averi;: quella alla Costituzione e alle istituzioni», E non finisce qui. Controrepli�ca di Berlusconi: nVeltroni è un ipocrita, è la sinistra che ha tentato di infrangere la neutrali�tà di un corpo dello Sialo». E in serata interviene D'Alema: « Ono�revole Berlusconi, l'Anna non è né di destra né di sinistra, ma dell'Italia, E' gravi!: si cerca di strumentalizzare problemi che riguardano le forze dell'ordine», Luciano Violante si limila a dire: «(ine! documento si commenta da sé» Domani il ministro della Dife�sa, Sergio Maltarella, andrà al Senato per Spiegare l'aflaire-Pappalardo, il Parlamento, tra le altre cose, vuole saperi! che tipo di circolazione ha avuto nell'Ar�ma il malloppo di sessanta pagi�ne, intitolalo «Sullo slato del morale e del benessere dei cittadi�ni», nei circa due mesi che sono trascorsi Ira il 17 gennaio (data in calce al dociimentol e il 30 marzo (quando esplode il caso). Una cosa è sicura: il lesto e passalo per le maiu di decine ili ufficiali ilei carabinieri. Forse un centina�io. Il colonnello ammette ili aver�lo invialo ai presidenti delle rappresontanze intermedie (sette i Coir in tutt'Italia) e di basi; (una cinquantina i Cubar nelle varie caserme). Nell'area della divisio�ne Pastrengo, pero ossia Pie�monte, Lombardia e Liguria il documento 6 stato scambiato per una delibera ufficiale e quindi affisso alle bacheche di ogni ca�serma, discusso per gruppi ili lavoro, infine respinto con delibe�ra ufficiale del Coir di Milano, Parlano le date. Il documento viene licenziato da Pappalardo il 17 gennaio. Ci lavorava sopra da alcuni mesi con il furore di quei giorni caldi: la storia delle 18 mila lire d'aumento, la minaccia di manifestazioni in piazza. Ma siccome a metà novembre c'era stalo a Roma un conclave di tre giorni con tutte i rappresentanti dei carabinieri, e Pappalardo era stato contestato dagli ufficiali (i suoi elettori) perché si muoveva in eccessiva solitudine, ecco che l'ex presidente del Cocer ha rite�nuto di inviare la bozza dol suo tanto contestato lavoro (sono ben quattro i documenti: anche uno schema di riorganizzazione del Cocer, dei moli dogli ufficiali, della divisione Palidoro) all'esa�me della base. Di qui la lettera che inizia con «(laro Presiden�te...». Nell'intenzione di Pappalar�do, i presidenti-ufficiali avrebbe�ro dovuto coinvolgere nella rifles�sione i loro parigrado. Lui, poi, con il loro consenso, avrebbe cercalo di ottenere una delibera ufficiale del Cocer. Nella lettera di trasmissione non a caso fa espresso riferimento alla «classe A», appunto l'elite dei crabininri. Sapeva il comando generale? Ha sostenuto l'avvocalo di Pappa�lardo, Maurizio Scuderi: «L'atto porta la data del 17 gennaio, ma è stato invialo il 19. In quei due giorni qualcuno ha consideralo che cosa doveva essere trasmes�so. I canali ufficiali del Cocer passano attraverso il comando generale». Al comando esiste in�fatti una segreteria a disposizio�ne del Cocer, ma soprattutto un ufficio Kapporti che vigila sui lavori della rappresentanza. Fatto sta cho il malloppo parte per i comandi intermedi. A Mila�no, al Comando Regione Lombar�dia, il giorno 9 febbraio viene vistato e ritrasmesso debita�mente fotocopiato in numerose copie ai comandi dipendenti con regolare lettera di accompa�gnamento e preghiera di «esposi�zione» in bacheca. L'ufficio è quello della Segreteria e Persona�le retto dal tenente colonnello Nazareno Giovannelli, Non é lui a firmare la lettera di accompa�gnamento, poro, perché quel gior�no non era in servizio. Dicono che è stala una «svista». A sinistra Antonio Pappalardo A destra Luciano Violante CONFRONTO SULLA PAR CONDICIO Ancora polemiche per la puntata di Porta a Porta condotta da Bruno Vespa con Berlusconi e Castagnetti che si sono espressi contro II referendum senza contraddittorio. Il direttore generale della Rai Pier Luigi Celli dà dell'oipocrita» a Vespa: " Ha messo il vertice Rai di fronte al fatto compiuto. E' l'unico che non sa ancora che esiste la par condicio». «Celli ha troppi impegni e non conosce i fatti» risponde Bruno Vespa, «lo non ho mai messo i miei dirigenti di fronte ad un fatto compiuto». Il conduttore spiega poi di aver presentato l'elenco degli incontri tra i leader ospiti a Porta a Porta. Conclude Vespa -L'elenco fu esaminato senza obiezioni in una riunione alla quale però non fui invitato» «Porta a Porta» rischia una denuncia penale per attentato ai diritti politici e abuso d'ufficio da parte di Emma Bonino e Marco Pannella. «Siamo invitati a tre puntate "regionali" della trasmissione, e mai in nazionale dicono E' una scelta discriminatoria. Diffidiamo la Rai a prevedere anche la nostra presenza oppure faremo denuncia».

Luoghi citati: Italia, Liguria, Lombardia, Milano, Pastrengo, Roma