Guerra della macumba per Elìaa

Guerra della macumba per Elìaa Guerra della macumba per Elian GH stregoni vudù di Miami: lo salveremo da Castro reportage Augusto Minzolinl inviato a MIAMI LO distribuiscono la trentina di fedelissimi che giorno e notte stazionano davanti a quella casa sulla 23esinia avenue, quelrediilcio minuscolo e quadrato che ò diventalo la sode del governo cubano in esilio, residenza del piocolo Elian Gonzalez, cioè del Mes�sia della Contro-Rivoluzione per i Cubano-Americanì. li' un giorna�letto che va da malti in questo pezzetto di Stati Uniti che, di fatto, i profughi cubani hanno trasforma�to nell'altrci ('.uba: da Miami a Hialnh, da Miami Beach a West. Miami, da South Miami a Goral Gables, a Kendall. Sotto il nomo della testata, Libertad, c'è un arti�colo che inneggia a George W.Bush presidente del millennio o iinalt.ro, a caratteri più grandi, dal titolo l-'.l nino y la bestia. Accanto c'è la loto del nino, Klian Gonzalez, e della bestia, ovviamente Pidel Castro. Il lesto è una raccolta di creden�ze religiose e tribali di cui si ciba la gente di qui. La storia del Nino Strappato dal maro ó scritta o riletta nell'atmosfera della Sanieria, di quell'incrocio tra cristianesi�mo e miti dell'africa nera che pervade i Caraibi, che neppure la rivoluziono ha sdradicato a Cuba o che è diventata la religione ufficia�lo dell'altra Cuba, (inolia di Miami. Inutile diro che ii racconto u pina follia: il lidor inaximo ò descritto conio un invasalo che governa e decido tirando «los caracolos», lo conchiglie, Un pazzo che legge il futuro nel sangue degli animali che (;li hanno procuralo lo truppe cubano impegnate in Angola. Uno stregone che ha fatto un patio con «el innombralo», l'innominabile, che in cambio dell'aiuto pretende sacrifici umani. Sacrifici che, sai por quale rito magico, debbono sempre avere a che faro con il numero 13. Il 13 luglio del 1963 furono fucilali 21 ufficiali. Il 13 luglio del 1994 il lidor inaximo ordino di sparare su un'imbarca�zione che portava un nome, 13 marzo naturalmente, su cui stava�no fuKj'.ondo esuli cubani: furono trucidati racconta il giornale 23 ninos, il più grande aveva cinque anni. Ma perchè lo stregone Castro ha panni di Elian Gonzalez? La rispo�sta dei sanleri dell'altra Cuba ò semplice: Castro ha consultato una fila infinita di santoros dell'I lavana che fili hanno rivolalo una profezia, «se non ucciderà il nino salvato dal maro il suo regime cadrà presto». Insomma, siamo alla pazzia. Eppure quella folla che ha illimiinat.o a giorno con lo fiaccole Little Havana l'altra notte por protestare contro chi, a cominciare da Hill Clinton, vuole rispedire Elian a Cuba, creile fermamente a questi rili, a questo macie. Kd è la slessa religione che spinge decine di per�sone a presidiare 24 oro su 24 quella casa in mezzo al quartiere cubano. Qualcuno è addirittura armalo por di fendere il bimbo eia profezia quando verranno i sicari di Castro. Cosi questa storia si tinge di nero, di stregonerìa. Santeri a servizio dei profughi, della contro-Rivoluziono, contro i sanieri della Rivoluziono, quelli che circondano lo stregone Castro. C'è una calle, una strada, a duo blocchi ria li, dove ogni mattina da quando il nino e approdalo noll'allra Cuba, si ritrovano resti di galline. Ci sono il corpo e le viscere, ma mancano le teste e le zampe, cioè la materia prima por i rili di ogni Santoro che si rispetti. K in fiindo anelli; Lazaro Gonza�lez, l'uomo che guida i parenti di Khan a Miami, il rapitore secondo il l.idor Maximo e l'anti-Castroper i cubano-americani, ti appare co�me uno stregone. Magari un sume�ro esporto in comunicazione visto che appena li incontra si lamenta poiché 'd giornali italiani si sono accorti di Elian solo ora, mentre in Brasilo, che è lontano quanto l'Ita�lia, non si parla d'altro». Un santero che cura l'immagino e le pubbli�che relazioni appunto, ma pur sempre un sanlero con un anello d'oro con l'effige di un teschio al dito e con lo sguardo di chi la sa lunga su corto credenze. Non per niente proprio lui, Lazaro Gonza�les, è quello che li racconta della Madonna apparsa nel bagno di casa. Non per nulla proprio lui, Lazaro Gonzales, non nega la l'rofezia, ne esclude la pazza idea che Castro voglia davvero assassinare Elian: mentre un lampo gli allarversa gli occhi da buon Santoro risponde, «è quello che la genie dico». Poi Lazaro torna alla diplo�mazia, alla politica, al suo ruolo di Ami-Castro. Al Gore vuole che Elian rimanga negli Usa? «E' una buona cosa». L'arrivo del padre di Elian? «Magnifico. Lo accoglieremno nella nostra casa. Ma se il bambino non vuole tornare a Cu�ba, sia chiaro, rimane qua. Anche quelli dell'immigrazione si debbo�no mellcre in lesta che io firmerò una dichiarazione solo se loro mi garantiscono che il bambino reste�rà negh Usa: la madre è annegata per portarlo qui». Un sanlero politico, quindi, di cui i Caraibi sono sempre stati pieni, come il Sud-America e l'Afri�ca. Basta pensare a Papa Doc Duvaliere al figlio Baby, a certi presiden�ti della Nigeria o ai governatori di qualche Stalo brasiliano. Racconti di cui si è sempre sentilo parlare, in lontananza. La storia eli cui si parla, invece, sta monopolizzando l'attenzione dello Slato più moderno del pianeta, i civilissimi Usa. Cosi i sanleri cuba�no-americani si sono ritrovali ac�canto addirittura i due candidali alla Casa Bianca. Sia Al Gore, sia George W. Bush hanno criticalo l'oriemamento dell'amministrazio�ne Clinton che vorrebbe ridare al più presto il bambino a Castro. Addirittura il vice-presidente ha firmato una proposta di legge che vorrebbe dare ad Elian, al padre e a tutta la famiglia la residenza Usa. Ci mancherebbe altro: un milione di fanatici cubano-americani che disciplinatamente danno il loro volo sono una forza formidabile in un paese abitualo a disertare le urne. Il gesto di Al Gore è rivolto più a loro che al padre di Elian, Miguel Gonzalez, che non por nul�la ieri ha rifiutato sdenosamente l'offerta dalla vecchia Cuba. Cosi, se ci si allontana da quella casa nella 23esima avenue di Mia�mi si scopre come lutto ciò sia assurdo. La Casa Bianca che si divide. I possibili presidenti Usa del 2000 che si infilano in questa nuova guerra tra le due Cube, falla di proclami e di sanleri. 11 vecchio Castro che invia negli Usa una delegazione di trenta persone, gui�data dal presidente dell'assemblea nazionale cubana Ricardo Alarcon, quasi che si dovesse discutere dell'installazione dei missili a Cu�ba invece dell'affidamento di un bambino. C'è da chiedersi se dietro a questo impazzimento generale ci sia davvero una macumba. Una trentina di fedelissimi stanno tutto il giorno davanti alla casa in Florida: sono convinti che lo stregone Fide! voglia catturare il bimbo per ucciderlo Lazaro Gonzales porta un anello d'oro col teschio «Il piccolo, ha detto Al Gore, deve rimanere qui? Magnifico. Non partirà se non sarà lui a volerlo» Una barricata di protesta di anti-castnsti cubani a Mi.v-ii contro Bill Clinton e il suo ministro della Giustizia Janet Reno