Onesti di tutto il mondo, riflettete di Paolo Mieli

Onesti di tutto il mondo, riflettete Onesti di tutto il mondo, riflettete Da Mani pulite a McCain l'ex direttore del Corriere discute su scandali e politica intervista a Paolo Mieli di Gianni Riotta I giornali di Paolo Mieli sono stati i best seller degli Anni Novanta. Prima La Stampa, poi il Corriere della Sera. Educato allo scetticismo sull'Espresso di Livio Zanetti, iconoclasta come giova�ne del '68, Mieli vive da commentatore politico la fine della Prima Repubblica e, da direttore, l'avvento dell'effimera, co�siddetta. Seconda Repubblica. Gli tocca mettere in prima pagina la notizia della caduta di pressoché tutti i leader della politi ca, dell'economia, della finanza. Con ,^:' lo scoop dell'avvi�so di garanzia a Silvio Berlusconi, diffusa il giorno del vertice a Napoli, nel 1994, finisce in prima pagina sul New York Times. Mazzolerà poi sia il governo Dini sia quello Prodi, Oggi è direttore editoriale della Rcs, scrive di storia sulla "Stampa" (articoli raccolti nel volume "Le storie. La stona" di Rizzoli) e lamenta di essersi "illuso troppo sulla stagione di Mani pulite. Che colpi a una sola direzione, non contribuendo fino in fondo a sradicare il male italiano, il tra�sformismo. Soltanto con una vera alternanza, legittimata dal voto e ripetuta per più elezioni, vedremo nascere una nuova Italia". Mieli "Il costo della politica", che dà ititolo al secondo fascicolo di "Global"ha spazzato via la nostra classe politicaPoi ha soffiato fortissimo negli Stati Uniti, condizionando la campagna elettorale in corso. Il successo del senatore John McCain, nella prima fase delle elezioni presidenziali, è tutto dovuto alla sua critica alla "Soft money", I finanziamenti discreti che le lobbies allungano sottobanco ai partiti. Perfino HelmuMai un italè sdavveroper via governo ano ato mutato elettorale Kohl, Il gigante della politica europea, è stato umiliato dai fondi neri, in Francia questioni di etica politica hanno azzop�pato i ministri di Lionel Jospin, mentre in Spagna avevano pagato gii uomini dell'ultimo Felipe Gonzàiez. Per non dire delie esilaranti vicende ortodontiche che hanno afflitto 1 commissari eu�ropei prima di Romano Prodi. È in corso un'epidemia di costo della politica? "lo credo che la storia rivivrà la stagio�ne del dopoguerra in modo differente. Dal crollo del Muro di Berlino sono passati undici anni. La cro�naca si stempera già in storia. E possiamo dire che si tratta di ^^ ;''-, storia di Guerra 1 Fredda. In che senso? Gli Stati Uniti d'America finanziavano un gruppo di partiti e Urss un altro. L'assetto era assodato, il consenso alla pratica, tacito. C'era come una linea di demarcazione che correva anche all'in�terno del nostro mondo. Ma con una cruciale differenza. Che negli altri Paesi europei una certa forma di alternanza tra blocch1 politici s'è realizzata anche negli anni della Guerra Fredda, o immediata�mente dopo. E invece in Italia no. Mi spiego: il finanziamento di due parti im�plicava il consolidamento di due parti. Ora esaminiamo la vicenda europea contro la vicenda italiana sul costo della politica. In Inghilterra l'alternanza tra blocchi è tradizionale. Gli inglesi caccia�no Churchill che aveva vinto la guerra, dando il governo ai laburisti di Attlee. Anche in Germania arriva poi l'alternan�za, con i socialdemocratici di Brandt e Schmid! e adesso con Schroeder. Quanto alla Francia è Mitterrand a vince�re dopo vari tentativi, e destra e sinistra si susseguono al governo. Perfino i Pae�si del Mediterraneo che, per ultimi, si so�no liberati dalla dittatura, il Portogallo, la Spagna e la Grecia, hanno visto governi di varia natura. Non cos�l'Italia". A tuo avviso dunque il nesso tra corruzione e mancanza di alternativa è basilare. Sia prima che dopo la Guerra Fredda? "Assolutamente sì. Mi spiego. Se i due gettiti principali della politica, i cespiti Usa e Urss, erano, per cos�dire, blocca�ti, era inevitabile che chi avesse voluto cercarne di alternativi si vedeva costretto al rischio, a mettere le mani su finanzia�menti più pericolosi, mobili. È quello che è capitato in Italia con Tangentopoli. È vero che i finanziamenti americani non beneficiarono solo la Democrazia Cri�stiana, ma anche, in qualche minore mi�sura, il Partito Liberale, il Partito Repub�blicano e il Partito Socialdemocratico di Giuseppe Saragat. Ma quando i sociali�sti di Bettino Craxi si ritrovano a cercare la propria affermazione, nel 1976, quello schema non funziona più. Questo è sta�to il veto costo delia politica in Italia". Forse la vera sconfitta di Craxi fu, pri�ma che ia caduta negli scandali, proprio ia gabbia delia Guerra Fredda. La sua guerra di movimento, in una ferrea sta�gione di guerra di posizione, non poteva che finire in scacco. Il filosofo Norberto Bobbio ha scritto: "Impossibile capire le difficoltà, le ambiguità e l'Insuccesso fi�nale di Craxi dimenticando ia situazione storica durante la quale si svolse la sua azione politica... Nonostante tutti i suoi sforzi e i successivi indirizzi politici, il Psi restò più o meno sempre alio stesso punto. La situazione obiettiva del due blocchi contrapposti ne rendeva impos�sibile ia crescita", il diplomatico ameri�cano Hoibrooke considera il 1968, dalie due parti della Cortina di Ferro, "ii tenta�tivo di uscire dalle gabbia delta Guerra Fredda". La pensi cos�anche tu? "Si. Ma senza dimenticare che la Guer�ra Fredda non imped�a quei Paesi euro�pei cui accennavo prima di realizzare Mai un governo italiano è stato davvero mutato per via elettorale