LE EMOZIONI DELLA PITTURA

LE EMOZIONI DELLA PITTURA STAGIONERAI LE EMOZIONI DELLA PITTURA Pehlivanian dirige Hindemith Schumann e Brahms «goliardico» II N altro cambiamento in cor�so d'opera nella stagione dell'Orchestra Sinfonica Rai porta, anzi riporta, sul podio del Lingotto il libanese-america�no George Pehlivanian al posto di Roberto Abbado nell'appunta�mento di gioved�6 aprile alle 20,30 e venerd�7 alle 21. Rimane uguale il programma, che contem�pla «Ouverture Accademica op. 80» di Brahms, Sinfonia "Mathis del Maler"» di Hindemith e la «Terza Sinfonia op. 97», la «Rena�na», di Robert Schumann. Il primo brano letteralmente il titolo è «Ouverture per una festa accademica» è l'atto di ringraziamento di Brahms per il conferimento della laurea honoris causa da parte dell'Università di Breslavia. Il musicista non era granché persuaso di una simile impresa: ma un po' tirato per la barba dal rettore Bernhard Scholz, suo amico e fan, si risolse infine a combinare da par suo una smazzata di temi goliardici (ivi compreso il celebre «Gaudeamus igitur»). La sinfonia «Mathis der Maler» è la stupenda suite che Paul Hindemith trasse dalla sua opera ispirata alla vita del pittore Mathias Griinewald, vissuto ai tempi di Lutero, che all'attività artistica legò anche un diretto impegno politico nella guerra dei contadi�ni. Gli agganci ideali più profondi riconducono autobiograficamen�te allo stesso Hindemith, che proprio all'epoca del «Mathis», attorno al 1934, visse i più intensi travagli nei confronti di Hitler e del regime. Al di là delle nobili motivazio�ni, la «Sinfonia» è un saggio di alta musica. La forma è tripartita, in relazione a tre dei palmelli pittorici del Griinewald che for�mano il cosiddetto «altare di Isenheim». Il primo, «Concerto degli angeli», è sereno, giocato su un contrappunto trasparente che esprime l'allegrezza nella capan�na di Betlemme per la nascita del Redentore. Il successo tempo, «De�posizione», è strascicato e dolente a mo' di marcia funebre, mentre quello finale «Le tentazioni di Sant'Antonio», muove da contor�te spire degli archi (il diavolo tentatore) per sfociare nel libera�torio canto spiegato del «Lauda Sion Salvatorem» e deir«Alleluja». La chiusura di serata con la «Renana» di Schumann corona un programma sostanzialmente al�l'insegna della gioia. Tra le quat�tro consorelle, questa in mi bemol�le maggiore sprigiona solarità da ogni sua battuta, fin dalle primis�sime note enunciale energicamen�te dai primi violini e dai legni. Sentimento e natura si rendono ben visibili e sensibili, in una partitura coesa (il che non sempre a Schumann riesce perfettamen�te) grazie alla quale il composito�re, come ha sottolineato Michel Chion, «ha sapulo realizzare il sogno di non sfigurare accanto a Beethoven esprimendo, nel pro�prio linguaggio, una gioia conqui�stata a caro prezzo». (Lo.) I/direttore d'orchestra George Pehlimiiiaii. Nellafoto sotto Nicholas Isheruióod inette 11

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