Salvata la purezza genetica della «Trota della Regina»

Salvata la purezza genetica della «Trota della Regina» ESPERIMENTI NELCUNEESE Salvata la purezza genetica della «Trota della Regina» 7 complicati interventi per combattere Vinvasione di specie che sono estranee alVambiente NEGLI ultimi decenni nu�merosi intrusi, improvvi�damente importati, han�no invaso le acque di molti fiumi e laghi italiani; basta ricordare il coloratissimo persico sole, onni�presente, voracissimo divoratore di uova di altre specie, il pesce gatto importato dagli Usa e ugual�mente nefasto, il Black-bass, o "boccalone", il gigantesco siluro arrivato dall'Est. Pesci che han�no alterato il quadro ittiologico italiano (ed europeo) e sottratto spazio alle specie autoctone. Ma un altro tipo di inquinamento, sia pure meno vistoso, è avvenu�to a causa dei ripopolamenti di fiumi e torrenti fatti con pesci o avannotti di ceppi non autoctoni. In questo caso si può rimediare; esistono infatti situazioni e am�bienti (per esempio i fiumi e i torrenti di montagna) in cui è possibile ritrovare una fauna itti�ca non troppo "inquinata" che potrebbe costituire il punto di partenza per riportare le acque alla purezza genetica del passa�to. A Centallo, provincia di Cu�neo, è in corso un tentativo inte�ressante. Ludo Parlano, appas�sionato allevatore di trote per ripopolamento, ha individuato in due tributari dello Stura di De�monte una popolazione di trota farlo (Salmo trutta) che ha subito relativamente poche contaminadoni genetiche ed ha deciso di partire da qui per creare le basi per un ritomo alla purezza origi�naria. La fario è la trota dei fiumi europei, separatasi evolutiva�mente dagli altri ceppi di trota tra 500 mila e un milione di anni fa; gli studi più recenti hanno individuato nell'ambito della spe�cie trota quattro gruppi distinti: fario mediterranea e marmorata (entrambe presenti in Italia), fario orientale o danubiana (diffu�sa nell'Europa dell'est) e fario atlantica, tipica dell'Europa del nord. La trota del Cuneese è la fario di ceppo mediterraneo, un bel pesce dai riflessi dorati fitta�mente punteggiato di rosso, ca�ratterizzato dalla presenza del cosiddetto "secondo occhio", una macchia rotonda e scura sul ca�po. Nelle valli del Cuneese è chiamata "trota della regina" in ricordo tkilla regina Elena, appas�sionata di pesca e assidua frequentatrice di queste acque. «Fino a poco tempo fa dice Fariano non era disponibile una tecnologia che permettesse di in�dividuare l'origine genetica di un pesce senza doverlo uccidere; ultimamente sono stati messi a punto dei "marcatori genetici" che permettono di conoscere con sicurezza il ceppo di appartenen�za con il semplice prelievo in�cruento di un pezzetto di tessuto, solitamente una piccola porzioni di pinna». Nei due torrenti pre�scelti sono state catturate 154 fario, che sono state marcate e quindi trasferite in una vasca dell'allevamento dopo che ad ognuna era stato prelevato un piccolo frammento di tessuto. I reperti sono stati inviati al profes�sor Carlo Largiader dell'Istituto di zoologia dell'Università di Ber�na, che ha analizzato il Dna di ogni esemplare per verificarne il grado di purezza genetica. Le conclusioni: «Il grado medio di contaminazione dal campione può essere stimato intomo al 7,9'K), Questo significa che circa il 92,1 % dei geni del campione pos�sono essere considerati come ge�ni autoctoni» ha scritto Largia�der. Eliminati gli ibridi il campio�ne si è ridotto a un centinaio di esemplari di trota fario mediter�ranea con un altissimo grado di purezza. Questi pesci sono stati destinati alla riproduzione e so�no già nati i primi avannotti. L'obiettivo è di arrivare, usando i nuovi nati per successivi deh di riproduzione, ad una quantità di avannotti geneticamente puri ta�le da poter iniziare il ripopola�mento sistematico degli ambien�ti tipici della fario mediterranea, fiumi e torrenti delle Alpi e del�l'Appennino. Quali i vantaggi con�creti? «E' opportuno che vi sia una coerenza genetica tra i pesci seminati e le popolazioni natura�li per evitare di introdurre geni inadatti alle popoladoni di origi�ne» dice Panano. In tal modo si tutela la biodiverdtà impedendo che i ceppi autoctoni siano spaz�zati via da popolazioni estranee. Vittorio Ravizza Ceppidi trota Fario di pura razza autoctona sono stati individ':;.ti in due affluenti dalla Stura di Demonte, in provincia di Cuneo Trasferiti In vasche d'allevamento hanno già fornito i primi avannotti

Persone citate: Carlo Largiader, Elena, Vittorio Ravizza

Luoghi citati: Centallo, Cuneo, Demonte, Italia, Usa