«Niente pensioni nel Dpef» di Paolo Baroni

«Niente pensioni nel Dpef» D'Antoni frena D'Alema: «La verifica va fatta soio.dopo le politiche». Confindustria appoggia il premier «Niente pensioni nel Dpef» Il Tesoro: ma si deve intervenire presto Paolo Baroni roma"' Intervenire sulle pensioni prima delle politiche del 2001? Per gioca�re d'anticipo si potrebbe utilizzare il prossimo Documento di program�mazione economico-finanziaria. E' possibile inserire nel Dpef le lineo guida della riforma? E' un'ipotesi, ma il ministro del Tesoro risponde picche;. Il Dpef conterrà soltanto «gli andamenti prevedibili della spesa pensionistica sulla base dei dati oggi disponibili ha precisato im Amato e questo servirà anche a far capire che il problema va affrontato presto. Non per parlare di cambiamenti da attuare subito, ma dei cambiamenti che saranno necessari nei prossimi anni». Anche da Palazzo Chigi è arriva�la una precisazione rispetto a voci diffuse ieri da una agenzia: «nes�sun tecnico del governo ó slato messo in allerta». Quanto ai tempi dello verifica, la data ó una sola: 2001. Del resto anche l'economista Paolo Onofri, a cui è stata allribuita l'idea di utilizzare lo strumento del Dpef, ieri ha spiegato che il suo «non è né un auspicio né un'indica�zione di progranunatica ina sempli�cemente una constatazione: se si vuole intervenire nei tempi indica�li dal presidente del Consiglio l'uni�ca strada è quella del Dpef. Non c'è nulla dal punto di vista tecnico che non sia nolo, il problema è solamente politico, si tratta di decidere se cominciare al più presto oppure rinviare lutto a dopo le elezioni». Ma avverto Onofri, «se le politiche saranno fissate nel maggio 2001 ci saranno solo tre mesi praticabili». Come din;: troppo poco i)er tradur�re l'eventuale intesa in una lej^ge, che a quel punto verrebbe lasciata in eredita al nuovo Governo. Mentre tra governo, politici e parti sociali riparte il dibattilo e dallo Svimez arriva un altro allar�me sui conti («il disavanzo tra spese e contributi è destinalo ad ampliarsi» in maniera pericolosa), il menu dei possibili interventi è da tempo pronto. Già noti anche i titoli dei vari capitoli: contributivo per tutti, giro di vite sulle pensioni di anzianità, abbassamento delle aliquote e nuovi tagli alle pensioni d'oro. Un pacchetto di misure capa�ce di produrre risparmi per 15-20.000 miliardi in tre anni. Al centro della riforma il passag�gio al sistema contributivo per lutti con l'estensione del metodo di cal�colo contributivo «prò rata» anche ai lavoratori elle nel '95 avevano più di 18 anni di contributi. I risparmi secondo le slime fornite dall'Inps sarebbero minimi i primi anni (poco più di 1.000 miliardi (miro il 2004), ma salirebbero in maniera progressiva sino a toccare importi consistenti proprio negli anni in cui ò segnalala la tanto temuta «gobba» della spesa previ�denziale: 1.500 miliardi nel 2005, 6.000 nel 2010 e oltre 13.000 nel 2015. Sul fronte dell'anzianità si pen�sa invece di accelerare l'andata a regime della riforma Dini (2004 anziché 2008) inasprendo i requisi�ti per il pensionamento anticipato (2 mila miliardi di risparmi). Molto probabile anche inasprimenti sulle pensioni di anzianità dei dipenden�ti pubblici. Ma se le riceUr. sono chiare, alquanto indefinite sono le possibi�lità di riuscita. Secco l'altolà di D'Antoni. «Di pensioni si parlerà solo nella seconda parte del 2001 perché prima delle elezioni non c'è il tempo materiale per discutere», ha spiegato ieri il leader della Cisl. «Il presidente del Consiglio ha que�sta simpatica predilezione di tomare, a ogni vigilia elettorale, sul tema delle pensioni ha poi aggiun�to -. Penso che questo non porti bene, ma è un problema suo». Il leader della Uil, Pietro Larizza, chiede invece che prima di ogni filtra cosa vengano separate assi�stenza e previdenza. E solo dopo potrà iniziare il confronto. «Il Go�verno vuole fare la verifica prima delle elezioni? È un suo diritto e una sua responsabilità». Giorgio Fossa, invece, si dichia�ra perfettamente d'accordo con D'Alema anche perché, una soluzio�ne del genere, lui l'aveva proposta già nel '99, «La verifica ha spiega�to ieri il presidente di Confindu�stria va senz'altro anticipata per�ché la campagna elettorale rende�rebbe tutto più difficile». Drastico invece il giudizio di Nerio Nesi, responsabile economico del Pdci: «Trovo veramente di pessimo gu�sto parlarne. È totalmente inutile, se non dannoso, tornare su questo tema. C'è stato un accordo nella maggioranza: la verifica va fatta nel 2001». Onofri: le ipotesi tecniche sono tutte sul tavolo, adesso si tratta solamente di prendere decisioni sui tempi Il ministro del Tesoro Giuliano Amato