Trovata mota la bimba Rom: è giallo
Trovata mota la bimba Rom: è giallo Trovata mota la bimba Rom: è giallo Bari, scomparsa 4 mesi fa: i genitori accusati di averla venduta BARI Scomparsa quattro mesi fa, cercata in Italia e all'estero, secondo gli investigatori ven�duta dalla famiglia per dieci milioni. Infine, ritrovata mor�ta a poche centinaia di metri dal luogo in cui, con le due sorelline, chiedeva ogni giorno l'elemosina agli automobilisti allungando la manina verso i finestrini. Maria Mirabela Rafailà, una bella bambina Rom di sette anni, non c'è più, inutile cercarla in Romania o in Piemonte. E la sua morte trasforma un ingarbugliato giallo in un mistero sospeso tra la cronaca e la giustizia. I genitori, Georghe e Ileana, ac�cusati di averla venduta per saldare un debito, sono stati scarcerati una settimana fa per r«alleggerimento» del quadro indiziario, proprio pochi giorni prima del ritrovamento del cor�po, avvenuto intomo alle 12 di ieri. In campagna, un pastore ha scoperto, incastrato in una brandina piegevole, il corpicino ormai irriconoscibile di Ma�ria Mirabela, sul quale per quanto possono dire i medici legali in simili condizioni non ci sono'segni di violenza. Sarà l'autopsia, che verrà eseguita oggi nell'istituto di medicina legale dell'università di Bari, a dire come è morta la piccola, come è stata uccisa, e quando. La bimba aveva indosso gli stessi abiti con cui, la mattina del 13 novembre scorso, era sulla strada statale 98, tra Bari e Bitonto, insieme con le sorelli�ne di 13 e 11 annii. I genitori le avevano accompagnate con la loro casa viaggiante, uno sgan�gherato furgone e, come ogni giorno, sarebbero passate a riprenderle, con l'incasso, in tarda mattinata. Ma Maria Mi�rabela non c'era. Le sorelline non l'avevano più vista. Denunciandone la scompar�sa, i genitori avevano cos�fatto scattare le ricerche, eseguite anche con cani poliziotto. Le ricerche interessarono anche la zona in cui è stato ritrovato il corpo. Niente di niente. Gli inquirenti propendono quindi per l'ipotesi secondo cui Maria Mirabela sia stata uccisa in un altro luogo e poi trasportata l�quasi certamente qualche tem�po dopo la sua scomparsa. L'inchiesta giudiziaria, le inter�cettazioni telefoniche e am�bientali portarono in carcere, il 17 dicembre, con l'accusa di riduzione in schiavitù e calun�nia, i genitori, e con loro, per favoreggiamento, Marin Bamboloi, portavoce della comuni�tà Rom a Bari. Ileana Rafailà, madre di Ma�ria Mirabela, piange e racconta di essere rimasta tre mesi in carcere senza un motivo: «Non so niente. Lo giuro, non so niente. Ho fatto tre mesi di galera per la mia bambina. Non so com'è morta. Solo Dio Iosa». Le indagini che sembravano portare all'estero, alla Romania, o a una famiglia del Nord Italia, ipotizzavano la vendita della bambina per dieci milioni ad altri Rom. Ann varano segna�lazioni anche da Bologna, da Vercelli, da parte di persone convinte di avere visto Maria Mirabela. Le indagini avevano trovato basi soprattutto sulle intercettazioni telefoniche e ambientali, quelle stesse prave che ora i difensori di Georghe e Ileana Rafailà contestano so�stenendo siano state travisate per una traduzione imperfetta, una traduzione eseguita da pe�riti rumeni, ma non Rom, dun�que incapaci di afferrare le sfumature, le diversità. Dai consulenti della difesa viene citata la parola «anik» che nella lingua dei Rom rumeni significherebbe «certamente», ma per i periti del pubblico ministero era il nomignolo che i genitori davano alla bimba. Affidate al pubblico ministe�ro Gianrico Carofiglio, le inda�gini sono ora riprese. E ieri i genitori di Maria Mirabela so�no tornati a rispondere alle domande degli investigatori. [r.c.b.l
Persone citate: Gianrico Carofiglio, Ileana Rafailà, Iosa, Maria Mi, Maria Mirabela, Marin Bam
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