Prima ammissione sul Grande Orecchio di Francesco Manacorda

Prima ammissione sul Grande Orecchio Prima ammissione sul Grande Orecchio Gli Usa alla Uè: Echelon non serve per spionaggio economico Francesco Manacorda corrispondente da BRUXELLES Spie e affari miliardari saltati, telefoni sotto controllo e messag�gi cifrati. «Volete giocare a James Bond», accusa i suoi colleghi del�l'Europarlamento la deputata del�la Cdu Ewa Xlamt, e in effetti nelle stanze del potere europeo va in scena una trama degna del migliore 007. E' l'affare Echelon, il «grande orecchio» messo in funzione dai servizi segreti statu�nitensi e britannici che da cinquant'anni sarebbe in grado di intercettare ogni telefonata, ognifax, ogni comunicazione via com�puter. Fino a ieri l'esistenza di Echelon era un groviglio di mezze prove, sospetti e voci; da ieri anche l'esecutivo di Bruxelles am�mette che si, è possibile che questo scenario da fantapolitica esista davvero. Ma proprio dopo aver ascolta�to e molto criticato le posizioni della Commissione europea e del governo portoghese, che ha la presidenza di turno dell'Unione, il Parlamento di Strasburgo sem�bra intenzionato a muoversi da solo votando a metà aprile la creazione di una commissione ;d'inchiesta sulla vicenda. Ieri mattina, parlando in aula. Com�missione e presidenza dell'Ue han�no infatti evitato di rispondere alle questioni più spinose: davve�ro i cittadini e le aziende europee sono stati e sono tuttora spiati? Davvero la Gran Bretagna, pur essendo membro dell'Ue, ha pas�sato informazioni sui suoi part�ner al governo, e magari anche alle aziende, Usa? Domande che restano senza risposta, avvolte nel silenzio che, ad ogni latitudine, circonda il mondo dell'intelli�gence. Il viceministro degli Inter�ni portoghese, Fernando Comes, non pronuncia mai la parola Eche�lon e parla sempre deir«eventuale esistenza» di questo sistema, ma dice anche che «non si può accettare l'esistenza di un siste�ma di intercettazioni delle teleco�municazioni che violi i diritti dei cittadini europei» e che di questo parleranno il 29 maggio i ministri degli Interni e della Giustizia dei Quindici. Anche il Commissario europeo Erkki Liikanen è colpito da amnesia sul termine Echelon, ma ammette: «E' chiaro che esiste la possibilità tecnologica di inter�cettare le comunicazioni elettroni�che. E non ci sono prove per dire che le tecnologie disponibili non vengono utilizzate». Lo spionaggio, però, non riguar�da certo la Commissione e cosi l'esecutivo guidalo da Romano Prodi si è limitalo a chiedere a Londra e Washington se davvero si sono comportati bene, ottenen�done risposte scornato. «Abbiamo ricevuto ieri una lettera dal Dipar�timento di Stato Usa nella quale si afferma che la comunità d'intelli�gence statunitense non è coinvol�ta nello spionaggio industriale, non accetta compili da dillo priva�te e non raccoglie per queste aziende informazioni commercia�li, tecniche o finanziarìei), dico Liikanen, e si capisce che su altri tipi di spionaggio Washington ha mantenuto un rigoroso silenzio. 1 britannici invece, riferisce il Com�missario, sostengono che i loro servizi «lavorano in un quadro di norme decise dal parlamento del Regno Unito e che stabilisco espli�citamente gli scopi per cui posso�no ossero utilizzale le intercetta�zioni, cioè la sicurezza nazionale, la salvaguardia del benessere eco�nomico della nazione e la preven�zione e l'identificazione di gravi reali». Nessuna smentita esplicita sul�l'esistenza di Echelon, insomma, ma solo l'assicurazione almeno nel caso statunitense che le informazioni raccolte non sono servite ad aiutare le aziende Usa. Per proteggere i cittadini europei, l'unica soluzione che la Commis�sione offre è quella di puntare su sistemi di criptazione europei, che sfuggano al coni, olio anche tecnologico degli Usa. Troppo poco por un Parlamento dove l'idea della commissione d'inchie�sta, lanciata dai verdi, sta pren�dendo sempre più piede, anche se le sue reali capacità d'indagine saranno limitatissimo. Finora, as�siemo ai verdi, hanno firmato per costituire la Commissione, l'estre�ma sinistra e la destra. Ma da ieri al loro fianco ci potrebbero essere anche foni presenze dei tre grup�pi maggiori popolari, socialisti e liberali frenati finora dalle loro componenti britanniche, preoccu�pate di non infangare Londra. Tra i popolari, generalmente contra�rissimi alla Commissiono, hanno già firmalo molli deputali di For�za Italia e un'altra dozzina di parlamentari compreso Ciriaco De Mila. I socialisti sono invece in grave imbarazzo, stretti tra la paura di mettere in difficolta Tony Blair e quella di apparire troppo morbidi su Echelon. Anco�ra da stabilire la posizione dei liberali europei, sebbene Antonio Di Pietro, che appartiene a quel gruppo, si sia già aulocaiididalo ieri a un posto nella commissiono d'inchiesta. E la Gran Bretagna spiega: gli scopi sono regolati dalle leggi che riguardano sicurezza e benessere della nazione La Commissione propone un sistema di criptazione Nel Parlamento di Strasburgo la proposta dei Verdi di una Commissione di inchiesta sul sistema di controllo globale prende sempre più piede IL PIANETA SOTTO CONTROLLO LA STRUHURA DEI.CENJRI DI ASCOITO CONOSCIUTI DI ECHELON E LE CINQUE AREE TERRITORIALI CHE SATELLITI-SPIA TENGONO COSTANTEMENTE SOno CONTROL Menwith 1011 Morwcnstow EUROPA Leltrlnp CAMADA^ ^ Yakimt ^Washington USA Pa Sugar Grovo -■'Virginia 0 TERRESTRI C^SATIUITI Wahipohai NUOVA ZELANDA

Persone citate: Antonio Di Pietro, Ciriaco De Mila, Erkki Liikanen, Fernando Comes, James Bond, Liikanen, Romano Prodi, Tony Blair