Vertone «tentato» dai Ds
Vertone «tentato» dai Ds Verso il ritomo a Botteghe Oscure? «Berlusconi mi chiama saltafossi» Vertone «tentato» dai Ds AldoCazzullo BERLUSCQNI mi chiamasaltafussi. Ma, quando ci sono dei fossi, preferisco saltarli che ca�derci dentro». In effetti è difficile liquidare i «salii» di Saverio Vertone con esercitazioni di sarcasmo come fossero quelli di un Meluzzi. Anche perché: «Quando andai a destra, la sinistra mi diede del traditore. Ora che sto andando a sinistra, è la destra ad accusarmi. Ma, come due negazioni fanno un aiTermazione, due tradimen�ti fanno una fedeltà». E la sua fedeltà è quella «alla cultura del pei degli Anni '50 e '60, depurala dal legame ideologi�co con l'Urss e dai cedimenti successi�vi alle utopie sessantottine. La cultura realista di Togliatti, che ora ritrovo in D'Alema». Il professore è grande esti�matore del premier. E del suo procon�sole a Palazzo Madama. «Con Gavino Angius ci sentiamo spessissimo», am�mette Vertone. Che la settimana scor�sa si è affaccialo pure alla riunione dei senatori diessini, e c'è rimasto sino alla fine. «Si discuteva di fecondazione assistita racconla -, e sono rimasto colpito dal livello del dibattilo: le posizioni erano le più eterogenee, ma lutti le argomentavano con quell'ade�renza alla realtà che rappresenta l'es�senza della cultura di governo». Tanta attenzione e tanto entusiasmo per una riunione del gruppo Ds induce a crede�re che presto Vertone potrebbe entrare a farne parte, sancendo cos�un clamo�roso ritorno a casa. Lui limila a far notare che, «per il momento», si trova bene nel gruppo di Dini, «che è un ottimo ministro degli Esteri. Del resto, è cos�in sintonia con D'Alema...». Al suo ex parlilo cui si sta riawicinando, Vertone sacrificò mollo. Anche un posto in Rai. Assunto nel '50, coautore dei primi sceneggiali tratti da Gogol, Tolstoj, Wilde -, trasferito da Milano a Torino per punizione, coslrelto a subire i rimproveri dei giovani cattolici «quando i russi invasero l'Ungheria, Vattimo e gli altri entrava�no nel mio ufficio, mi accendevano la radio e mi guardavano con aria accusa�toria, come se alla testa dei tank ci fossi io» buon amico del giovane Eco «però litigammo sulla crisi di Suez: Umberto stava con Dayan, io con Nasser» viene messo alla porta nel '59. L'accusa: aver mostralo a Fagliarani, arrivalo a Torino per un'inchiesta per r«Unilà» sulla censura, la lettera di un saceniole con consigli per i tagli. L'«Ui.ila» lo risarcisce in parte, assumendolo; «Ma mi davano 60 mila lire al mese, mentre alla Rai ne prendevo 250». Coscienza critica del pei torine�se, di cui guida tra il '65 e il '66 la commissione cultura, coautore con Adalberto Minucci della storica inchie�sta sulla Fiat vallcttiana «Il grattacielo nel deserto» (Editori Riuniti, 19601, direttore di Nuova società «fino alla mia cacciala», Vertone diventerà for�midabile avversario della sinistra co�munista. Eletto al Senato con Forza Italia, cominciarono subito le incom�prensioni con Berlusconi: come quan�do restò platealmente a braccia conser�te dopo un discorso del «segreiario», come si ostinava a chiamarlo, fino a indurre il Cavaliere a dire dei suoi professori liilolo che Vertone respingel: «Lii prossima volta li prendo anal�fabeti...». Quindi il passaggio all'Udr, poi a Dini, poi...«Ma chi si meraviglia della mobilità dei parlamentari non ha capilo cosa si muove nelle Camere e sulla scena politica. Siamo in un fmllalore: a ogni svolta cambia l'orizzonte».
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