Arriva lo spot del premier, il Polo attacca

Arriva lo spot del premier, il Polo attacca Arriva lo spot del premier, il Polo attacca Par condicio, primo nncidmte»: salta Porta a Porta con Berlusconi Maria Teresa Meli ROMA Massimo D'Alema scende in campo, o, meglio, va in tv, che ormai, per la politica italiana n quasi la stessa cosa, con uno spot elettorale. li lo fa lo slesso giorno in cui non è andato in onda il confronto tra Berlusconi e Castagnetti in «l'orla a porla», per un intu�venlo della Commissione di vigilanza. Dunque, sempre di più, tv al centro della campagna per le regionali. Il premier presta la sua faccia e il suo governo per fare propaganda alla coalizione di centrosinistra. Un filmato breve, andato in onda ieri su Kaiuno: molte foto d'archivio la guerra nel Kosovo, i grandi appunta�menti internazionali dell'esecutivo, la «genie» un solo protagonista, cioè il premier, e una voce narrante, quella dell'inquilino di Palazzo Chi�gi, che racconta le gesta del suo governo, elenca i risultuti e i succes�si. Per carila, lutti i traguardi sono Stati raggiunti «insieme», sottolinea più volle D'Alema, per coinvolgere nel suo spot l'intera coalizione. la quale coalizione, per la verità, si senti; estromessu. A Democratici e Popolari non ha fatto un gran piace�re vedere quel filmalo perché ò la critica che rivolgono al presidente dei Consiglio grazie a quelle imma�gini pilluale inquilino di Palazzo Chi: ;i si vuole accreditare come premier anche por il 2001. Insomma, lo spot di D'Alema provoca polemiche. Quelle, ovvie, del Polo, che non aspellava altro: quel filmalo è la prova provata che in gioco, alle regionali, c'è il gover�no, come dicono Berlusconi e Fini, i quali sostengono che il premier, se il centrosinistra perde, deve «andare a casa». «E' chiaro sostiene infatti Pierferdinando Casini che la posta in palio ò il destino politico di D'Alema : non siamo solo noi a dirlo, ora e anche lui slesso». E il capo�gruppo di An, Giulio Maceratini osserva: «Ora il presidente del Consi�glio continuerà a negare il valore politico delle elezioni regionali?». Ma a Palazzo Chigi non si dà peso alle reazioni del centrodestra. Anzi; D'Alema medita una nuova sfida: un ultimatum a Berlusconi. 0 il Cavaliere nel giro dtjj^ie giorni ^rmassimo dice un «si», pieno e definitivo al faccia a faccia televisi�vo con il premier, oppure sarà lo stesso presidente del Consiglio ad annullare l'incontro. Anche perché non è la prima volta si sostiene a Palazzo Chigi che il leader di Fi «lira un bidone» a D'Alema. Lo fece già in occasione di una trasmissione di Biagi, che doveva andare in onda dopo Fappello di Bono e Jovanotti per la cancellazione dei debiti dei Paesi in via di sviluppo. Il premier propose un botta e risposta con il Cavaliere, il quale all'inizio rispose affermativamente, ma poi si defilò. La tv, però, diventa oggetto del contendere anche nel centrosini�stra. Alcuni alleati del premier non sono andati in brodo di giuggiole per lo spot elettorale. I patrtner dei ds, praticamente, si sono trovati di fronte a una scelta già presa da rpaiazzo Chigi.il collaboigtQrirdel presidente del Consiglio hanno failo sapere che D'Alema aveva inten�zione di girare quello spot. Nessu�no, nella maggioranza, ha sollevalo gi-andi obiezioni, onde evitare di spaccare ulteriormente la coalizio�ne in campagna elettorale. Però sono state avanzate precise richie�ste. Per esempio, quella di vedere il filmato prima che andasse in onda. Cosi non è stato. Non solo, i Demo�cratici avevano chiesto, e in teoria ottenuto, che il neo simholo della coalizione «Ulivo nuovo centrosini�stra» su cui lo spot si chiude, richiamasse graficamente quello vincente del 96. Cosi non è stato, nemmeno questa volta. Veltroni ten�ta di portar pace, elogiando lo spot, però ppi e Democratici rimangono irritati; ^Ma non è finita qui. Assoluta�mente no. E' sempre la tv, croce e delizjjcdWBQtìlici, a creare tensioni nella maggioranza. Ieri Castagnetti e Berlusconi dovevano registrare un faccia a faccia, ospiti di Vespa, a «Porta a porta». Ma ecco che arriva il contrordine. La tv di Stato fa sapere che non se ne fa più nulla. Borrelli, il direttore del Tgl, ha deciso che la responsabilità m quel�la trasmissione non spetta più a lui, bens�alla testata delle Tribune poli�tiche diretta da Angela Buttighone. La commissione di vigilanza Rai, aerò, ha respinto quella richiesta e la sollecitato charimenti. Perciò tutto ha da essere sospeso. Ma alla fine, dopo un «tourbillon» di telefo�nale con i vertici dell'azienda, «Por�la a porta» si registra lo stesso: andrà in onda, forse, stasera, dopo che il presidente e il direttore gene�rale della Rai, Zaccaria e Celli, ver�ranno ascollati dall'ufficio di presi�denza dell'organismo parlamentare guidato da Storace. Ma una dichiara�zione del diessino Antonello Falerni dà il via a una nuova «querelle». «Perché si chiede il senatore della Quercia una faccia a faccia Berlusconi-Caslagnetti e non, come sareb�be stalo più logico, un incontro Berlusconi-Veltroni?». Immediala la replica del Ppi, con Lapo PisteUi: «Quelle di Falomi sono afTermazioni di una gravità inaudita». E a piazza del Gesù, a questo punto, aleggia un sospetto: vuoi vedere che c'è lo zampino Ds, dietro il tentativo di far salttuuK faccia a faccia.tratt segretario popolare e il leader di Fi? La trasmissione (con Castagnetti) registrata da Vespa nel pomeriggio forse in onda stasera II programma è stato tolto al Tgl e inserito nel calendario delle tribune elettorali Fini: D'Alema è in campo e se sarà battuto alle regionali dovrà andarsene

Luoghi citati: Bono, Kosovo, Roma