PUBBLICHE VIRTÙ' E VIZI PRIVATI

PUBBLICHE VIRTÙ' E VIZI PRIVATI IACEIELEFJ.F7JONI PUBBLICHE VIRTÙ' E VIZI PRIVATI Leonardo Zepa VIZI privati e pubbliche virtù. Il titolo del film di Miclos Jancsó, che nel 75 ricostru�in chiave orgiastico-sessuale la vicenda mai chiarita del suicidio dell'erede al tro�no austroungarico Rodolfo d'Asbmgo e della sua amante Maria Vetsera, m'è tornato in mente leggendo una risposta di monsignor Antonelli ai giornalisti nella presentazione del do�cumento finale dell'ultimo Consiglio permanente della Cei, di cui è segreta�rio. Parlando delle prossime tornate elettorali, i vescovi italiani scrivono testualmente: «La vigilanza della Chiesa sulla fedeltà ai valori deve anche estendersi al comportamento dei politici, ai quali è legittimo chiede�re affidabilità e coerenza con gli impegni elettorali». In concreto che cosa significa que�st'indicazione? Mons. Antonelli ha risposto che i criteri di giudizio sono 4: il programma dei partiti, le dichia�razioni pubbliche dei candidati, la verifica dei loro atteggiamenti politici (non è accettabile ad esempio che ci si dica contrari all'aborto squagliando�sela poi dall'aula quando si votano provvedimenti attinenti a questo te�ma) e i comportamenti privati. Questi ultimi però, afferma il vescovo, non sono i più «decisivi», sia perché «quan�do si va a votare si sceglie una politica piuttosto che una fiersona», sia per�ché, come afferma il Vangelo, «chi è senza peccato scagli la prima pietra». In politica dunque contano soprattut�to e «pubbliche virtù», i «vizi privati» lasciamoli al giudizio di Dio. Concetto molto laico, che la Chiesa fa suo con uno scarto notevole su passati pro�nunciamenti e comportamenti. Posi�zione anche lodevole, se cos�si legge la «laicità della politica» alla luce del Vaticano II. Curiosamente, qualche giorno pri�ma a Milano era stato commemorato un politico democristiano di lungo corso, il senatore Granelli, scomparso 4 mesi fa. Di lui s'è detto, tra l'altro, che la sua politica era il risultato di un'assoluta coerenza tra parole e comportamenti: «Dire quel che si pensa, fare quello che si dice, essere disposti a pagare per quello che si fa... Le idee valgono per quel che costano, non per quello che rendono». Era questo il suo credo. L'oratore non ha specificato se si riferisse al pubblico 0 a privato, ma chi conosceva Granelli sa che per lui la «coerenza* non ammetteva distinzioni. Allora, dobbiamo distinguere 0 no? La domanda non è retorica, per�ché se da un lato la privacy è un diritto di tutti, dall'altro chi si candi�da a rappresentarci sa in partenza che anche il suo privato è politico. Lo è solo quando si tratta di accertarne l'integrità professionale, la lealtà civi�ca, la correttezza fiscale, 0 anche la coerenza della vita coi valori che professa e promette di difendere? Credo che anche su questo fronte si debba usare un prudente discerni�mento. Soprattutto quando c'è il fon�dato sospetto die l'etichetta di cattoli�co ven^a sbandierata per vendere prodotti di dubbia provenienza.

Persone citate: Antonelli, Leonardo Zepa, Maria Vetsera

Luoghi citati: Milano