Spielberg va alla ricerca di Eldorado

Spielberg va alla ricerca di EldoradoDebutta venerd�negli Usa, in Italia a Natale Spielberg va alla ricerca di Eldorado Magli eredi dei Maya accusano: è un cartoon razzista CON il «Principe d'Egitto», Steven Spielberg e Jeffroy Kalzenberg erano andati con i piedi di piombo: prima di raccontare a cartoni animati la storia di Muse, i due avevano organizzalo proiezioni riservato in Valicano, in Israele e noi Paesi arabi, nel limoni di incappare in fjiialclie indesiderala polemica religiosa. Per evitare le accuse più ovvie, era stalo persino annuliato il «merchandising», ri�nunciando alla pletora di pupaz�zi, giocattoli e anunonicoli vari che arricchiscono il bilancio di ogni produzione animata. Ne era uscito un film curato sul piano tecnico e rigoroso su quello dei contenuti. Ma non troppo diver�tente: alla fine, il cartone aveva raccolto applausi e favori, ma le casso della compagnia si erano ritrovate un po' meno ricche di quanto non si sperasse all'inizio dell'avventura. Per «El Uorado» il nuovo cartoon che debilita venerd�ne�gli Stati Uniti Spielberg ha puntalo sull'avventura e sullo spettacolo allo stato puro: la colonna sonora affidala a lilton John e Tini Rice, clic alla loro prima esperienza con i cartoni si orano guadagnali l'Oscar del «He Leone». Ut storiii ispirata neppu�re troppo vagamente a un vec�chio film degli Anni Cinquanta con Bob Hope, Bing Crosby e Dorothy Lamour. Un cast di dop�piatori che va da Kevin Kline a Kenneth Branagh allo stesso Ellon John, autorevole voce nar�rante. La tecnica di realizzazio�ne, significativamente ribattez�zala «tradigitai»: lo potenzialità del computer combinale con il la varo certosino di 485 disegnato�ri di trenta diversi Paesi (Italia compresa), impegnati su una mass;: di olirò 8 milioni di dise�gni. Qualcuno si ò divertito a fare il conio del malerialu «consuma�lo» noi due anni di lavoro: quasi 87 mila matite, oltre 37 mila gomme. La ricerca della città d'oro e un tema usalo, apparentemente innocuo. Eppure, questa volta sulla «Dreamworks» sono piovu�te le proteste che avevano rispar�miato il Mosò, condite di accuse e di appelli al boicottaggio: «E' un cartoon razzista», tuona la «Mexika Eaglo Society», batta�gliera organizzazione di estrema sinistra che, in un sito Internet farcito di pugni chiusi è bandiere Guido Tiberga americane bruciale, chiama a raccolta «lutti coloro che rispet�tano la dignità e la storia del "popolo nativo"». Il film, conti�nua la requisitoria, diffondorebbe i più banali stereotipi razzisti sui Maya. Soprattutto, «usa l'in�vasione e il genocidio come sfon�di per un cartone animato desti�nato ai bambini...». «The road to El Dorado» è atteso in Italia sotto Natale. Ve�dremo un film allegro, che rac�conta le peripezie di due piccoli truffatori, il biondo Miguel e il bruno Tulio alla ricerca della mitica città d'oro dopo aver vin�to al gioco la mappa per ritrovar�la. «La nostra è soltanto una commedia d'amicizia e d'avven�tura», dicono i registi Don Paul e «Bibo» Bergeron: i due, dopo aver attarversato l'Oceano viag�giando come clandestini sulla nave di Cortes e dei suoi conqui�stadores, si lanciano alla ricerca della ricchezza in compagnia di una giovane e bella nativa, Chel. Spregiudicata quanto loro, la ra�gazza li aiuterà a spaciarsi per dei con le autorità del villaggio. E anche questo solleva proleste: «L'unico protagonista femminile è una sgualdrina. Ed è una nati�va...». Le accuse di «razzismo» non sono nuove nel mondo dell'ani�mazione: i cortometraggi di Bugs Bunny reaUzzati negli anni di guerra sono stati ritirati dalle antologie Warner perché offensi�vi nei confronti dei giapponesi. Persino «Der Fuehrer's Face», il cartoon anti-nazista del '43 con Paperino protagonista non è mai andato in onda sul «Disney Channel» perché considerato «troppo offensivo» per i tedeschi. Nell'iste�ria del politically correct non potevano mancare i primi, clamo�rosi casi di revisionismo. Speedy Gonzales, il topo veloce che irride�va Silvestro con i suoi «arriba, arriba», era slato duramente con�testato dalle minoranze ispani�che. Ora è diventato nei mesi scorsi uno dei simbob dei rivolu�zionari del Chapas. «E' pieno di stereotipi contro i latino-america�ni hanno spieganto gb uomini del sub-comandante Marcos -. Ma un topo messicano che tratta in quel modo un gatto americano non può essere razzista...». Mexika Eagle all'attacco «Non si costruisce u n film per bambini sul genocidio» La colonna sonora è di Elton John e Tim Rice Oscar per il «Re Leone» Branagh il doppiatore 00 Spettacoli Il biondo Miguel e il bruno Tulio sono protagonisti di Eldorado, la mitica città dell'oro che inseguono dopo «ver vinto al gioco la mappa per ritrovarla d�negli Usa, in Italia a Natale co La colonna sonora è di Elton John e Tim Rice Oscar per il «Re Leone» Branagh il doppiatore Il biondo Miguel e il bruno Tulio sono protagonisti di Eldorado, la mitica città dell'oro che inseguono dopo «ver vinto al gioco la mappa per ritrovarla

Luoghi citati: Egitto, El Dorado, Israele, Italia, Stati Uniti, Usa