Complotto serbo contro Clark e Robertson di Fabio Galvano
Complotto serbo contro Clark e Robertson Il Times: in Kosovo i due si sarebbero salvati cambiando itinerario all'ultimo istante. No comment Nato Complotto serbo contro Clark e Robertson «Un missile doveva abbattere il loro elicottero» Fabio Galvano corrispondente da LONDRA C'è stalo davvero un complotto serbo, la settimana scorsa, per uccidere il segretario generalo del�la Nato, Lord Robertson, e il supre�mo comandante alleato in Europa, il generale Wesloy Clark? Da Bru�xelles non ci sono conferme ma neppure chiare smentite allo rivelazioni del «Times». Il quotidia�no britannico, citando fonti diplo�matiche, afferma cho la Serbia intendeva celebrare a modo suo l'anniversario della guerra, abbat�tendo con un missile terra-aria l'elicottero con cui le due massimo figuro dell'Alleanza avrebbero do�vuto raggiungere Prìstina. La Cia, secondo la rìcostruziono che si fa a pochi giorni di disianza, avrebbe avuto seniore del complotto e avrebbe modificato all'ultimo mo�mento il programma di volo di Kobortson e Clark. Ma dal quar�tier generale della Nato è la politi�ca del «no commonl» a emergere trionfante; «Non abbiamo alcun:, informazione in tale senso», ha detto ieri un portavoce: «L'itinera�rio del loro volo è slato cambialo per motivi operativi, in quanto c'era sialo un forte rilardo in partenza dal Belgio». Ma porche quel «forte ritardo»? Lo rivelazioni del «Times» sono piuttosto circostanziato. L'aoreo con Kobortson e Clark doveva partirò da Bruxelles allo 5,30 di venerd�scorso e portarli nella capitale della Macedonia, Skopje, da dove con un elicottero militare essi avrebbero raggiunto Pristina por lo celebrazioni in programma. Le fonti diplomatiche citale affer�mano che c'erano «abbastanza» indicazioni di un possibile allenta�lo. Per molivi di sicurezza il pro�gramma di volo è stato quindi tlraslicamontc modificato: anzi�ché arrivare nel Kosovo alle 9 del mattino, corno ora in programma, i duo sono arrivali soltanto allo 14,30. Questo spiegherebbe, fra l'altro, porche la visii.a prevista di nove ore ò durata meno di quat�tro; ma anche porche è venula mono -una puntata a Mitróvica, mancanza cho ha suscitalo un certo scontento fra la popolazione albanese di quella città. La Cia avrebbe indotto Robert�son e Clark a raggiungere la base americana di Ramstein, in Ger�mania, e dà li proseguire diroltaiiienln per Pristina con un Hercu�les dell'aviazione Usa. Non solo l'arrivo a Pristina aveva cos�subito un forte ritardo, ma anche il rientro sarebbe staio poi antici�pato por «molivi operativi»: non c'ora quindi il tempo materiale per una sia pur rapida puntala a Mitróvica. Alle 18 la permanenza in Kosovo ora finita, avvolta da eccezionali misure di sicurezza, e l'Hercules ripartiva da Pristina. Subito si erano levate proteste, oltre che allarmati commenti. Qualcuno aveva infatti osservalo che la mancala visita di Lord Kobortson a Mitróvica dimostra�va, a un anno dall'operazione della Nato, come in realtà la zona fosse ancora considerata «a ri�schio», nonostante gli sforzi del�l'Alleanza por creare una parven�za di pace e stabilità, e la Nato non avesse il coraggio di mandar�vi il suo segretario generale. I servizi di sicurezza occidenta�li, in realtà, sanno benissimo che qualche pericolo ancora esiste. E sanno altrettanto bene che la rotta prevista per Robertson e Clark è abbastanza vulnerabile. Dalla fine della guerra tutti i Vip che raggiun�gono Pristina fanno infatti scalo a Skopje e proseguono in elicottero. Ormai le forze serbe conoscono alla perfezione percorso, tempi, modalità. Organizzare un attenta�to non sareb; n, da un punto di vista militare, estremamente diffi�cile. Quello che la Cia e l'intelligence britannica si sono domandati, in questa circostanza, è piuttosto se Belgrado avesse davvero inten�zione di «guastare la festa» della Nato in modo cosi drammatico e potenzialmnente tragico. Un atten�tato riuscito sarebbe stato, per il regime di Milosevic, un ecceziona�le sebbene poco invidiabile fiore all'occhiello. Ma ugualmente, am�messo che le rivelazioni del «Ti�mes» siano esatte, qualcosa la Serbia ha ottenuto: di costringere la Nato a rivedere, a quanto pare, tutti i piani per le future visite dei suoi Vip in Kosovo. Il fallito attentato potrebbe spiegare la visita lampo e la mancata tappa a Mitróvica Il Segretario della Nato, Robertson e II generale Clark venerd�in Kosovo
Persone citate: Lord Robertson, Milosevic, Robertson, Wesloy Clark
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