«In Kosovo ora vinceremo la pace»

«In Kosovo ora vinceremo la pace» Madeleine Albrìght: se ci ritiriamo la regione sarebbe ancora più a rischio «In Kosovo ora vinceremo la pace» Madeleine Albrìght Madeleine Albrìght UN anno faSlobodan Milosevic respin�se il piano inter�nazionale di pa�ce e inlonsificò una campagna di terrore cho uccise centina�ia di albanesi del Kosovo o spinse all'esilio circa 200 mila albanesi. I colloqui di pace erano ancora in corso quando iniziò la sua ultima offen�siva che causò più di un milione di profughi; tulio questo sognato da villaggi bruciati, stupri, massacri e pulizia etnica. Il presidente Clinton ed i suoi partnors della Nato hanno rispo�sto con decisione e grazio alla loro costanza hanno avuto successo. Molli dei profughi hanno ritrova�to le loro caso. Le comunità si stanno ricostruendo. I bambini sono tornati a scuola. Grazie agli aiuti internazionali, la maggior parte del Kosovo ò al sicuro e sta preparando la sua prima elozione democratica della Storia. Avendo vinto la guerra, la no�stra sfida è assicurare, la pace. Una decisione che si ò dimostrata, come ci si aspettava, costosa e cluni. Il passaggio dal colifiitto alla cooperazione non iti fa uà un giorno all'altro. Qualche mombo del Congresso, diventato impa�zienti!, consiglia di abbandonare la missione, sospendere gli aiuti, e richiamare a casa le truppe. Ma i costi e i rischi della rinuncia alla missione superano di gran lunga quelli spesi por mantenere un Kosovo stabile. 1*1 storia ci insegna cho l'Ameri�ca non può ossero sicura so l'Euro�pa non i; sicura, e i falli ci hanno ricordalo cho l'Europa non può essere sicura se la guerra infiam�ma i Balcani. Con il Signor Milosevic ancora sulla scena, la regione rimani.' una polveriera. Se lascia�mo i Balcani, verrà versalo altro sangue. Possiamo pormotterci di pagaie il prezzo della costanza e di superare gli ostacoli che cerca�no di frenare il nostro successo. Durame la guerra fredda, avovaino circa 400 mila soldati in Euro�pa. Oggi ne abbiamo 100 mila. Di questi, circa 6 mila sono in Koso�vo. Gli interessi degli Stati Uniti nei confronti dell'Europa si riflet�tono in queste cifre. Inoltre, l'Eu�ropa si è impegnata a sopportare la maggior parte degli oneri in Kosovo. L'Ue ha contribuito con il 640Zo dello truppe intemazionali e ha fornito centinaia di milioni di dollari por gli aiuti umanitari e per la ricostruzione. Stiamo contribuendo con me�no del 15"Zo sul totale delle truppe e meno del 15nZo delle spese non militari per aiutare il Kosovo a ricostruirsi dopo la guerra. Al Congresso c'è chi propone di met�tere un tolto dell'impegno in Koso�vo al 15"/) dei costi complessivi. Ma questa restrizione dannegge�rebbe, e non aiuterebbe affatto la nostra capacità di far leva sui contributi europei. Ridurrebbe la nostra flessibilità nel gestire altri eventi in futuro. E sminuirebbe l'intoresso dell'America nella no�stra alleanza con l'Europa, un'al�leanza che va oltre l'Europa sles�sa. L'Europa ci ha inviato più del 60 per cento degli aiuti dopo i disastri causati dall'uragano Mitch. Ed è stala l'Europa ad assu�mersi l'onore, pari al 33^» del costo totale, di ristabilire la pace in El Salvador o di inviare il 340Zo di aiuti al Guatemala. Chi vuole che gli Stati Uniti lascino il Kosovo, puntano il dito sugli incidenti e sulle violenze etniche che accadono laggiù. Gli Slati Uniti condividono quelle pre�occupazioni. Le autorità intema�zionali affrontano i problemi in�crementando le risorse, aumen�tando la sorveglianza per mante�nere la sicurezza, e disarmando gli estremisti. Ma i problemi non dovrebbero oscurare i progressi fatti. Sotto la laedership delle Nazioni Unite, è stato costituito un Consiglio amministrativo unifi�cato e ad interim: le fazioni del Kosovo hanno iniziato cos�a divi�dere la responsabilità del govemo in quella regione. Le milizie alba�nesi hanno rispettato il loro impe�gno di sciogliersi. La media delle morti violente è più bassa in Kosovo che in molle città america�ne. In gran parte della regione, il morale è alto e la gente pensa a costmirsi una vita migliore. La rottura tra le fazioni nel Kosovo è profonda. Non sono ancora state soddisfatte le richie�ste della polizia, dei giudici e dei tribunali. E il rischio che la rabbia di pochi possa creare problemi rimane alta. Ma se la nostra reazione è quella di indietreggiare davanti alle difficoltà, una parola «pericolosa» potrebbe diventare ancora più pericolosa in poco tempo. In Kosovo, non stiamo chiedendo a nessuno di abbando�nare i loro interessi. Stiamo chie�dendo alla popolazione di perse�guire i propri interessi attraverso la cooperazione con la comunità intemazionale e partecipando al�le strutture governative comuni che sono state create. Con il tem�po e il sostegno di tutte le parti, riusciremo a farcela. Il senso di essere una comunità interetnica può svilupparsi cos�come potreb�be non nascere mai; ma la coesi�stenza in nome del pragmatismo è chiaramente possibile. Può ariivare il giorno In''cui un'operazione in Kosovo potreb�be essere gestita anche senza l'aiuto degli Stati Uniti, ma non siamo ancora a quel punto.. Se siamo costretti da leggi mal conce�pite ad abbandonare il Kosovo o a ridurre drasticamente il nostro impegno per gli aiuti, altri imite�ranno la nostra debolezza e la fiamma di un altro conflitto di�vamperà di nuovo. Il popolo ame�ricano dovrebbe essere orgoglioso per ciò che abbiamo fatto un anno fa e dovrebbe essere sicuro che lavorando con i nostri alleati per consolidare la pace, stiamo facen�do ora un'azione giusta e grande. Copyright "The New York Times" Per l'Alleanza «Il volo del segretario e del eomandante generale dell'Alleanza è stato modificato per ragioni tecniche» «La storia ci insegna che l'America non può essere sicura se l'Europa non è sicura Con Milosevic la regione è a rischio» Madeleine Albrìght

Persone citate: Ameri, Clinton, Madeleine Albrìght, Madeleine Albrìght Madeleine, Milosevic