«Riforma delle pensioni prima delle politiche» di Gigi Padovani

«Riforma delle pensioni prima delle politiche» «Riforma delle pensioni prima delle politiche» D'Alema a Torino: entro l'anno ridurremo le tasse alle imprese Gigi Padovani TORINO La verifica sulla riforma delle pensioni si farà prima delle elezioni politiche del 2001. E' questo l'annuncio più importan�te che Massimo D'Alema ha voluto fare a Torino, in un incontro a porte chiuse con gli imprenditori. «Il processo di riforma avviato nel '95 da Ama�to e Dini richiede di essere monitorato ha detto -. Si deve intervenire per evitare che si arrivi ad una "gobba" pericolo�sa nel 2004-2005. Io avevo pro�vato ad anticipare la verifica, ma mi è stato detto che si doveva fare soltanto nel 2001. Ora ci siamo quasi. Però è mia intenzione affrontare questa ve�rifica prima delle elezioni politi�che del 2001. Non trovo conve�niente per il Paese che si vada ad una campagna elettorale sul�le pensioni». Il presidente del Consìglio ha parlato a braccio per 45 minuti, rivolto ad un pubblico super selezionato di un centinaio di manager e indu�striali, riuniti all'Hotel Turin Palace su invito dell'Ide, il grup�po piemontese degli Imprendito�ri'Dirigenti Europei presieduto da Vittorio Chiusane. Accanto a lui, al tavolo d'onore, il mini�stro del Commercio estero Piero Fassino e gli amministratori delegati della Fiat Paolo Canta�rella e dell'Ifi Gabriele Galateri di Genola, oltre ai candidati presidenti per il Piemonte, En�zo Ghigo e Livia Turco. In sala, amministratori e imprenditori, da Giorgetto Giugiaro a Sergio Pininfarina, da Enrico Salza a Giuseppe Pichetto al senatore Franco Debenedetti. Ed è stato proprio Debenedet�ti a riportare il tema del con�fronto sulle pensioni, nel giro di domande al presidente del Con�siglio, dando atto della coeren�za con la quale D'Alema ha sempre sostenuto l'urgenza di riformare lo Stato sociale. «Lei ci ha annunciato un'importante novità, stasera, presidente. Ma può dirci come intende fare la riforma?». Il premier ha rispo�sto: «Grazie alla riforma del '95 abbiamo risparmiato ad oggi 100 mila miliardi. I sindacati ebbero il coraggio di farla passa�re, ma fu per un soffio. Qui a Torino, come mi ha ricordato Pietro Marcenaro (ndr; segreta�rio regionale diesse), fu boccia�ta. Noi ora dobbiamo partire da Il e vedere quali misure di aggiustamento si possono fare. Ma il come, anche se ho le mie idee, va affrontato con le parti sociali: bisognerà discutere, va�lutare». Con un obiettivo ben preciso. Arrivare ad un sistema previdenziale che poggi su tre pilastri, ha precisato il presiden�te del Consiglio: la parte pubbli�ca, quella integrativa di catego�ria e il mercato. Un D'Alema dunque coraggio�so, a Torino. Ha scelto il Nord Ovest per lanciare un messag�gio al mondo che conta nell'in�dustria, a una «old economy» non in antitesi alla «new eco�nomy», ma che anzi insieme sta Eermettendo la ripresa dell'Itna. Parole come flessibilità, pri�vatizzazioni, riforma del merca�to del lavoro, detassazione per le imprese sono state ripetute e modulate con grande determi�nazione dal premier. Una chiac�chierata informale, dopo la rapi�da cena a base di ravioli e carré di sanato, poco prima che rien�trasse a Roma al termine della sua intensa giornata torinese. Ma al mondo della produzio�ne ha voluto anche fare un'altra promessa: continuerà da parte del governo la politica di ridu�zione delle tasse, tanto che «la fiscalità sulle imprese si ridurrà fino al 28 per cento, entro l'anno». Questo perché, ha spiegato D'Alema riferendosi spes�so sia alle decisioni del Consi�glio di Lisbona sia al discorso tenuto a Genova per i 90 anni della Confindustria, «il Paese è in piena ripresa economica ed è evidente che siamo all'inizio di un ciclo». Il premier è tornato anche alla polemica nata dalla sua lettera firmata con Tony Blair, per dire che la proposta di far perdere il sussidio a chi rifiuta un lavoro era già contenuto in un disegno di legge, «ma nessu�no se ne era accorto, perché siamo ancora un Paese che esporta polemiche». Né sono mancati i toni personali: «Ho fatto per tanti anni l'opposito�re, un lavoro anche appassio�nante, ma ora mi sono reso conto che governare è più diffi�cile». Infine un monito, a tutti: «Sarebbe sbagliato fare a meno della politica. Se le istituzioni sono deboli, il primo prezzo lo pagate voi». I.D.F. '^«nliloriObàeMll.gnjj^ rt't**,;,..,,,,.^.//,,, Cn.U, •"uiotinunrpAfró nnnv.llmtmJXC Il menu della cena di ieri sera con gli imprenditori al «Turin Palace» Massimo CAIema e II ministro Pièfo Fassino con 11 rettore del F'olitecnìco Zich

Luoghi citati: Genola, Genova, Lisbona, Piemonte, Roma, Torino