Uno scudetto divide gli Inzaghi di Marco Ansaldo

Uno scudetto divide gli Inzaghi Domani giocano un tempo a testa nell'amichevole azzurra in Spagna ma pensano alla sfida di Torino Uno scudetto divide gli Inzaghi Pippo a Simone: sabato cancello la tmlxmo Marco Ansaldo inviato a ROMA Bisognerebbe costruire a Zoff quel monumento che lui è stato, per ringraziarlo del colpo di tea�tro. Altro che commissario muso�ne. Convocare i fratelli Inzaghi è stata una mossa da grande comu�nicatore, uno spot che vale un frigorifero di yogurt e budini cara�mellati che i due pubbUcizzano in coretto, perché almeno per un giorno l'occhio si è distratto da questa squadra azzurra e dal vuo�to mediatico che produce. E' stato il trionfo del nazional-popolare, come Sanremo o la consegna degli Oscar. La mamma, la casa, i sogni fanciulleschi, le marachelle, le liti�gate per il pallone, i gusti musicali inquinati dal tifo (Filippo è per lo juventino Ramazzotti, Simone preferisce la laziale Giorgial: l'Inzagheide ha ripercorso ogni stazio�ne dei buoni sentimenti arenando�si soltanto sul finale che Zoff vuole violento dopo tanto zucche�ro. I due fratelli non giocheranno insieme contro la Spagna. «Biso�gnerebbe provarli per vedere cosa combinano in coppia ma servireb�be del tempo perché si abituino e ne abbiamo poco ha spiegato il pulp allenatore -, perciò è difficile che vadano in campo insieme. Mi interessa conoscere il più giova�ne. L'ho visto a tavola per il pranzo e si è comportato bene». Pippo e Simone se la sono cavata dunque con la frase un po' ipocrita ma innocua: «Siamo già contenti di condividere questi giorni in Nazionale». Per descrive�re la situazione lo juventino ha usato anzi un aggettivo che gli piace molto, «fantastica», il lazia�le è sembrato più freddo e diverti�to, un ragazzo sicuro di sé. «Io sono più alto di lui perciò sono più bravo di testa ha detto guardan�do il fratello che fotografi e opera�tori gli tenevano accanto come un gemello siamese -, a lui invece invidio l'esperienza e il fiuto gran�dissimo che possiede sotto porta. Ci separano cento gol, posso avere il tempo per recuperarli». Inzaghino ha spiegato di trovar�si l�per le sue recenti prestazioni nella Lazio. «I quattro gol al Marsi�glia e quello decisivo di Londra, oltre alla buona prestazione nel derby, sono il mio biglietto di presentazione. Sabato, quando hanno saputo dell'infortunio di Vieri, Lombardo e gli altri miei compagni mi avevano predetto che avrei preso il suo posto, ma fino all'ultimo non ci ho creduto: e nostra madre, domenica sera, era ancora convinta che fosse uno scherzo». Invece era vero. I due sono partiti insieme ieri mattina da San Nicolò. Baci, abbracci, una mezza promessa dei genitori di trovarsi domani sera in tribuna allo stadio Olimpico del Montjui�ch: «Mi sa che non resisteranno alla tentazione», ha commentato Fihppo. Per poco, l'esordio dei Dioscuri azzurri non ha coinciso con una clamorosa gaffe: avevano calcola�to male i tempi del tragitto da Piacenza a Milano nell'ora di traf�fico, sono arrivati in aeroporto che l'aereo era quasi in pista. «Ma ora siamo qui ha commentato l'Inzaghi più vecchio ed è un giorno da ricordare. Alla Spagna ho segnato i miei primi gol in Nazionale, ora vivo questa avven�tura con mio fratello in Nazionale e non in un club, dove potrebbe essere più semplice. Sarà comun�que una grande partita». «E so Zoff decidesse di provarci insie�me, ci vogliamo cos�bene che, per quanto si giochi tutti e due in area, ci sacrificheremmo l'uno per l'altro» ha suggerito il più giovane. Ma resteranno spaiati come sabato in Juve-Lazio, di cui parlano pochissimo. «Per rispetto della Nazionale spiega Filippo -. Anche se noi juventini vogliamo vincere e levarci definitivamente dai piedi la Lazio». «Noi invece ci crediamo ancora», ribatte Simo�ne, con uno strappelto al silenzio stampa. I fratelli Filippo e Simone Inzaghi ieri alla Borghesiana con il et azzurro Dino ZofT