Turchia, una lista nera con otto italiani
Turchia, una lista nera con otto italiani Nell'elenco i deputati Mantovani, De Cesaris, Pezzoni, Cento e Bianchi, e il giornalista Frisullo Turchia, una lista nera con otto italiani Indesiderabili nel Paese con altri 47 europei «filocurdi» ROMA Otto italiani, fra cui cinque deputa�ti, sono stali inseriti dal ministero turco dell'Interno in una «lista ne�ra» di 55 europei «indesiderabili» perchè, come ha riferito il quotidia�no Sabah, farebbero propaganda per i curdi e per il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) di Abdullah Ocalan. Si tratta ha precisato un comu�nicato dell'Associazione Azad dei deputati Mantovani e De Cesaris (Prc), Pezzoni (Ds), Cento (Verdi), e Bianchi (Ppi), il giornalista Dino Frisullo e i due «osservatori di pace», Marcello Musto e Giulia Chia�rini, che furono fennati insieme a lui nel '98 a Diyarbakir. Mentre la Farnesina incaricava il nostro ambasciatore a Ankara di appurare con le autorità turche la veridicità delle informazioni, si sus�seguivano le reazioni italiane. Per Frisullo, che il 4 aprilo dovrebbe tornare in Turchia per l'ultima udienza del suo processo, «e un autogol per la Turchia che dimostra di applicare all'Europa gli stessi criteri che applica al suo interno e questo non è accettabile». «Chiodo al governo italiano di reagire, so finora non ho mai pensa�to di andare in Turchia, adesso comincerò a pfmsarci». Cosi ha com�mentalo il responsabile Esteri di Rifondazione Comunista, Ramon Mantovani, alla notizia che il suo nomo compare nella lista nera. «Il fatto che un deputato venga messo su una lista de genere da parlo di un governo straniero ha continua�lo Mantovanidovrebbe costituirò per il governo italiano un gravissi�mo problema. Questo dimostra che in Turchia non vi è alcuna volontà di risolvere pacificamonte la quostiono curda, e che non co nessuna democratizzazione in coreo». «È una vicenda che dimostra ovviamente come in Turchia non vi è né democrazia nò rispello per l'Italia» ha dichiarato il deputalo dei Verdi, Paolo Conio. «Non sarei anda�to comunque in Turchia per turi�smo perché credo sia utile anche il boicottaggio, ma so in futuro sarà necessario andarci per la causa del popolo curdo, ovviamente andrò, al di là di essere indesiderato». «Que�sta è una vicenda che riguarda il Parlamento e il governo italiano ha continualo Cento -. Quanto a me, non mi senio intimidito. Anzi cosi la Turchia rafforza la convinzione di quanto sia giusta la battaglia por il rispetto dei diritti umani, civili e politici del popolo curdo. Enrìque baron Crespo, che guida una delegazione socialista del jarlamentoeuropeo in Turchia ha e ofinilo «stupida» una presunta lista del ministero dell'Interno. «So è vera ha specificalo allora posso solo dire che é stupido l'are una lista di difensori dei diritti umani da bandire, non si traila di cri�minali». La «lista nera» va inscritta in un momento paiticolare dei rapporti tra Italia e Turchia. Al�cune settimane fa il Consiglio Comunale di Roma ave�va volalo a favore del ricordo del genocidio degli armeni da patto dei turchi noi 1915. I promotori non avevano poi fallo mistero dell'inten�zione di ripetere l'iniziativa alla Camera dei Deputati. La sola ipotesi di un volo a favore di quest'ultima è siala all'origino ili un energico inlervento diplomatico di Ankara presso la Farnesina per fare presenti a quali gravi conseguenze porterebbe una tale decisione. [Ansa-AclnKronosl Pubblicata da un quotidiano Il nostro ambasciatore ad Ankara chiederà spiegazioni Ramon Mantovani (Rifondazione) ha accompagnato Ocalan quando il leader curdo riparo in Italia E'nella lista «nerau della Turchia
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