«Una taglia sui latitanti di mafia»

«Una taglia sui latitanti di mafia» DOVE LA RICOMPENSA È LEGALE «Una taglia sui latitanti di mafia» Palermo, poi la procura corregge: una provocazione Antonio Ravidà corrispondente da PALERMO Come al tempo del Far West, in Italia è il caso di istituire con una ìi-^yy. li; taglie per la cattura dei maliosi latitanti, Dopo averlo sugge�rito alla commissione parlamentare antimafia il procuratore della repub�blica di Palermo Pietro Grasso e il suo aggiunto Selcio Lari, ex mem�bro del Csm e già procuratore a Trapani, si sono affrettati a precisa�rli aie la loro deve essere considera�la soltanto «una provocazione», piii che una proposta formale. Fatto sia che di una legge sulle taglie come misura antimafia straordinaria ma necessaria, si parla in una relazione che la direzione distrettuale antimafia di Palermo, a capo della tinaie ò Grasso, redatta da Lari, ha irasmesso alla commissione antima�fia sull'allarmante situazione nel�l'Agrigentino. Li i latitanti di (Iosa Nostra e della «slidda» (una nuova leva mafiosa che anni fa falli nel tentativo di sostitursi ai j'.ruppi mafiosi tradizionali) sono numerosi e, soprattutto, pericolo�sissimi. Taglia, allora, o no? La questio�ne posta dai magistrati palermita�ni ha subilo suscitato le prime reazioni e ha fatto ricordare che sia pure sotto banco, con compen�si in denaro prelevali da «fondi riservati», lo Stato ha premiato confidenti e «pentiti» che hanno reso possibile la cattura di ricer�cali. Niente a che vedere comun�que con il «Wanted» con foto e cifra della taglia, sistema Uillora in voga negli Usa. Il procuratore Grasso, scettico, mette le mani avanti; «La nostra cultura giuridi�ca ci impedisce di istituire questo sistema da Par West» dice e precisa di voler richiamare l'allenzione delle istituzioni puntan�do piuttosto «a ottenere maggiori uomini, mezzi e tecnologie per ricorcare i latitanti». «Se non si vuol lasciare il territorio in balia dei latitanti che nell'Agrigentino sono decine fa presente Lari bisogna intervenire e se il noleg�gio dello più sofisticale tecnolo�gie ha un costo alto perché lo Stato non le acquista?». Sceltici anche i deputati di An Enzo Fragala, Nino Lo Presti e Alberto Simeone: «Come provocazione, quella delle taglie sui latitanti è davvero bislacca; i soldi dei pentiti venga�no usati per potenziare lec-'mu�re investigative». Ottaviano del Turco, invece, definisce «quella della Dda di Palermo una provocazione utile a stimolare una riflessione dello Stato». E aggiunge; «Nel Far West un secolo fa costava più la corda per impiccare i banditi che lo stipendio dello sceriffo». L'ex segretario socialdemocratico e più volte ministro Carlo Vizzini, palermitano doc, è invece favore�vole alla legge da approvare «con la stessa rapidità con cui oggi si reclama la riforma por i collabora�tori di giustizia», dal senatore forzista Renato Schifani, una cri�tica a Bianco; «Anziché occuparsi di discoteche sostiene Schifani prenda in considerazione la pro�vocazione e potenzi lo strutture». Il procuratore antimafia Piero Luigi Vigna, invoce, boccia l'idea delle delle taglie; «E impensabile trasformare la Sicilia in un Safa�ri», e propone, in alternativa, la pubblicazione delle foto sui gior�nali. «Potrebbe servire a creare una specie di vuoto intorno al latitante spiega o soprattutto a evitare che chi lo favorisce, possa dire che non sapeva chi fosso». Il procuratore di Palermo, Piero Grasso (nella foto) e l'aggiunto Lari, hanno suggerito alla commissione Antimafia di istituire una taglia sulla cattura dei latitanti di mafia. Ma sia Del Turco sia Vigna hanno bocciata la «provocazione» RICERCATO SPECIALE In America la taglia è legale. Da anni il sito Internet dell'Fbi propone l'elenco dei ricercati più pericolosi con schede particolareggiate, taglie, delitti commessi e fotografie. L'aggiornamento prevede anche i ricercati del mese e i 15 più pericolosi in ordine di importanza (da tempo, al primo posto nella «hit parade» del crimine c'è il terrorista internazionale Osama Bin Laden con 5 milioni di dollari di taglia). Dallo stesso sito è possibile collcgarsi con gli Stati dell'Australia che propongono anche loro foto di grandi latitanti, reati commessi e la ricompensa fissata per chi saprà fornire indicazioni sulla loro cattura CONTRO INARCOBOSS In Colombia, nel '95, il governo di Bogota ha utilizzato il sistema della taglia per catturare tutto il Cartello di Cali dei narcoboss. Grazie ad esso in pochi mesi sono stati catturati i fratelli Gilberto e Miguel Rodriguez Orejuela, sul capo dei quali pendeva una taglia di 1.2 milioni di dollari ciascuno. La loro foto fu mostrata in bar, ristoranti, locali notturni e sale cinematografiche, e pubblicizzata anche in televisione con spot che invitavano i cittadini alla «collaborazione retribuita»; la polizia registrò, in quell'occasionp. centinaia di segnalazioni