LEros visto da vicino tra curiosità e paura

LEros visto da vicino tra curiosità e paura LEros visto da vicino tra curiosità e paura I lettori lo sanno già: il 14 febbraio. San Valentino, la sonda Near (Near Earlh Asteroid Rendez-vous) è arrivata all'appuntamento con l'asteroi�de Eros (dal nome del dio greco dell'amore) e s; è immessa in orbita a 3C0 chilometri dal piccolo PJlgQSt.8u.ch? .?ccfl.mp.aBnerà... nel suo molo attorno al Sole per un anno. Il rendez-vous era previsto per il 6 febbraio 1999, ma un malfunzionamento del razzo della sonda lo fece saltare e rischiò di far fallire la missio�ne. Soltanto la bravura dei con�trollori di terra, che nel giro di poche ore riuscirono a riprogrammare i computer di bordo, fece si che, pur con un anno di ritardo, l'incontro potesse avere pieno successo: evento storico, in quanto è la prima volta che una sonda orbita attorno a un asteroide. Gli asteroidi sono pic�coli pianeti la cui maggioranza popola lo spazio tra le orbite di Marte e di Giove occupando una regione di un'ampiezza superio�re alla distanza Terra-Sole (150 milioni di km), denominata Fa�scia Principale. Lo studio di questi piccoli pianeti e impor�tante in quanto essi rappresenta�no un campione praticamente inalterato dei "mattoni" da cui 4,5 miliardi di anni fa si formaro�no i pianeti. Tra Marte e Giove sarebbe potuto esistere un decimo piane�ta, ma lo perturbazioni gravita�zionali indotte dal gigantesco Giove impedirono alla miriade di piccoli corpi nelle sue vicinan�ze di aggregarsi. La Fascia Prin�cipale non è però il solo luogo dove troviamo degli asteroidi. Essi abbondano anche nei punti lagrangiani che precedono e se�guono Giove nel suo moto orbita�le, dove l'azione gravitazionale del pianeta è equilibrala da quella del Sole, e anche nella regione dei pianeti interni, dove la volta vengono spinti dalle perturbazioni gravitazionali di Giove e, in misura minore, di Marte. Eros fa parte di quest'ul�tima famiglia e ne è uno dei rappresentanti di maggiori di�mensioni: fa parte dei Nea (NearEarth Asteroids), alcuni dei qua�li possono entrare in collisione con la Terra. Come buona parte degli aste�roidi sotto i 200 km. Eros ha una forma molto irregolare: in una delle sequenze di immagini ri�prese da Near da una distanza di 1.800 chilometri durante la manovra di avvicinamento asso�miglia ad uno zoccolo olandese. Nelle immagini sono visibili par�ticolari di una trentina di metri: la superficie è molto craterizzata, più di quanto ci si aspettasse, e qualche anno fa questo ci avrebbe sorpreso. Il numero di crateri da impatto presenti su un corpo planetario è infatti un indicatore dell'età dell'oggetto: più sono le cicatrici lasciate dalle collisioni, maggiore è l'età. Gli asteroidi tipo Nea nella mag�gior parte dei casi sono fram�menti prodotti dalle collisioni tra asteroidi che di tanto in tanto avvengono nella Fascia Principale: essi, una volta iniet�tati nelle regioni interne del Sistema Solare, in una decina di milioni di anni icnninano la loro vita cadendo sul Sole o su qualcuno dei pianeti interni. Lssemlo frammenti relativa�mente giovani, ci si aspetta che la loro superficie non sia mollo craterìzzata. Due anni fa, però, grazie alla brillante intuizione di Fabio Migliorini, un giovane ricercatore purtroppo prematu�ramente scomparso che ha lavo�ralo nel Gruppo d�Planetologia dell'Osservatorio di Torino, si è potuto stabilire che esiste un meccanismo di trasferimento di asteroidi dalla Fascia Principali! verso le regioni inteme del Siste�ma Solare controllato da Marte che richiede tempi mollo più lunghi rispetto a quelli di cui e responsabile Giove, esponendo quindi l'oggetto per più tempo agli impatti. Questo nuovo mec�canismo si ritiene sia responsa�bile del trasferimento dalla Fa�scia Principale alle regioni dei pianeti interni del 25-5096 dei Nea di grosse dimensioni, come Eros. Le prime osservazioni di Near sembrano quindi dare un forte sostegno a questa teoria. Near si avvicinerà sempre più a Eros sino a raggiungere, in maggio, un'orbita la cui distan�za minima dall'asteroide sarà di 30 chilometri. Di li sarà possibi�le distinguere particolari di po�che decine di centimetri. Nelle immagini ad alta risoluzione già inviate, oltre ai crateri da impat�to, sono visibili strutture lineari larghe un centinaio di metri e lunghe alcune chilometri simili a quelle osservate sull'asteroide Gaspra e sul satellite di Marte Phobos, la cui origine non è ancora ben compresa, ma è in qualche modo connessa a frattu�re provocate dagli impatti cui questi corpi sono stati soggetti. Un mistero sono certe strane macchie bianche sulle pareti inteme di alcuni crateri. Niente del genere si è visto noi tre asteroidi Gaspra, Ida e Mathilde finora visitati da sonde spaziali. Avremo forse una rispo�sta quando Near abbassando la sua orbita potrà fare osservazio�ni spettroscopiche di queste zo�ne. Nei prossimi mesi avremo anche mappe tridimensionali di Eros e i dati delle analisi geo-chi�miche. Near fu lanciata il 17 febbra�io 1996 ed è costata poco più di 100 milioni di dollari. Verso la metà degli anni '80 il nostro groppo con altri colleglli italiani propose al Piano spaziale italia�no la missione "Piazzi" (làstronomo che nel 1801 scopr�il primo asteroide. Cerere). La proposta non fu accettata. L'obiettivo del�la missione era proprio Eros: "Piazzi" avrebbe dovuto fare già qualche anno fa ciò che ora sta facendo Near. Mario Di Martino Osservatorio di Torino

Persone citate: Fabio Migliorini, Giove, Prin

Luoghi citati: Torino