Koehler guiderà il Monetario di Andrea Di Robilant

Koehler guiderà il Monetario Il candidato europeo votato all'unanimità dopo le polemiche Usa-Europa Vìnce Scbroeder. Clinton non s'arrende Andrea di Robilant corrispondente da WASHINGTON Il tedesco Horst Koehler è stato eletto ieri alla guida del Fondo monetario con un voto unanime del consiglio direttivo. Dopo tre mesi di ruvida diplomazia l'Fmi ritrova dunque un po' di sereni�tà. Ma i lividi provocati dalla battaglia per la successione di Michel Camdessus sono ancora visibili appena sotto la superfi�cie. La nomina di Koehler, attuale direttore della Banca europea per la ricerca e lo sviluppo (Bers), era scontata dopo l'appog�gio ottenuto dall'Unione euro�pea la settimana scorsa e il si degli Stati Uniti insieme, euro�pei e americani controllano la maggioranza dei voti. Ma fino all'ultimo si era temuto una serie di astensioni che avrebbe�ro messo in imbarazzo il nuovo direttore. Se non altro il voto unanime di ieri ricompatta la facciata. Dopo l'annuncio delle dimis�sioni di Camdessus, il Cancellie�re Gerhard Scbroeder aveva spin�to per la nomina del suo vice ministro delle Finanze Caio KochWeser, un ex funzionario della Banca mondiale che però non godeva d�ampi consensi, né a Washington né, per la verità, nelle principali capitali europee. Dopo una serie di tentativi per convincere Scbroeder a desisterc, Bill Clinton ha posto un veto americano a Koch-Weser e ha chiesto a Scbroeder di propor�re un altro candidato più forte. Al tempo stesso il Tesoro ameri�cano non faceva mistero di esse�re parziale alla candidatura di Giuliano Amato. Quando Scbroeder ha propo�sto in seconda battuta la candi�datura di Koehler, gli europei hanno finito per serrare i ranghi e Clinton non se l'è sentita di dire no una seconda volta. Il segretario al Tesoro Larry Summers ha dato il benvenuto a �Koehler, che ha già stabibto un buon rapporto con Stanley Fi�scher, il potente numero due dell'Fmi. Ma i problemi rimangono. Koehler guiderà il Monetario Finora tradizione ha voluto che la guida del Fondo andasse ad un europeo (e quella della Banca mondiale ad un americano). Ma molti Paesi in via di sviluppo e il Giappone, la seconda potenza economica mondiale, hanno espresso apertamente la loro frustrazione per il modo in cui viene nominato il direttore gene�rale, presentando candidature alternative (che hanno poi ritira�to). Gli americani sono convinti anche loro che il processo di selezione debba tener conto dei nuovi equilibri finanziari nel mondo. E lo stesso ministro del tesoro Amato, in una recente intervista al «Financial Times», ha detto che l'elezione dovrebbe essere più trasparente. Insom�ma, la vittoria strappata da Scbroeder, dicono ormai in mol�ti, potrebbe segnare la fine del «diritto» europeo a nominare il direttore del Fondo. Koehler sa di andare a guida�re un'organizzazione intemazio�nale che va riformata, snellita e resa più trasparente. E dopo i suoi colloqui con Fischer qui a Washington, ha già detto di esse�re d'accordo con un pacchetto di proposte messo insieme dal Teso�ro americano con l'aiuto di Fi�scher. Ma una commissione del Con�gresso presieduta dall'economi�sta Allan Meltzer punta ad un ridimensionamento molto più ra�dicale del Fondo, che dovrebbe limitarsi ad erogare prestiti a breve a Paesi che attraversano una crisi finanziaria. Il Tesoro americano spera che il pacchet�to di riforme più limitato presen�tato in questi giorni riduca la pressione del Congresso senza alterare drasticamente l'identi�tà del Fondo, il suo ruolo e la sua capacità d'intervento. «Continuo a sentire gente che dice che nulla cambia al Fondo», ha protestato Fischer. «Ma non è vero. Stanno cambiando tante cose. Il cambiamento domina il nostro lavoro». Il tedesco Horst Koehler guida II Fml

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