«Vogliono far tornare indietro il Paese» di Antonella Rampino

«Vogliono far tornare indietro il Paese» «Vogliono far tornare indietro il Paese» 5^m e Veltroni: s�al referendum e no al proporzionale Antonella Rampino^ ROMA-" «Al governo scelto dai parlili, come nel sistema tedesco impor�tato in Italia, contrapponiamo il governo scello dagli elettori, un sistema pienamente maggiorita�rio da abbinare alla scelta del premier da parte dei cittadini». La prima, e per forza di cose più autorevole risposta alla montan�te ondata proporzionalistica, vie�ne da Mario Segni, dal Comitato referendario o dall'uomo che del maggioritario è una bandiera da molle stagioni, Spiega Sogni che il sistema alla tedesca e comple�tamento proporzionalo, che nei suoi meccanismi c'è la capacità di «fotografare^ il sistema politi�co vigente, e dunque proprio per questo, se in Germania non ha ostacolato l'alternonza, «in Italia fisserebbe la frammentazione del nostro sistema politico», e contro questo a nulla varrebbe lo sbarramento al 5 per cento. Dun�que, «con la proporzionale vi sarebbe l'ingovernabilità più as�soluta; il governo non verrebbe deciso dal voto degli elettori ma dalle segreterie di partito; il meccanismo della sfiducia co�struttiva (che esso prevede, n.d.r.) rappresenterebbe la lega�lizzazione dei ribaltoni», e a nulla varrebbe contro questi ulti�mi usare come strumento il fi�nanziamento pubblico. Una bocciatura a trecentoses�santa grad�del sistema propor�zionalista puro che vige in Ger�mania, che fa sbottare Antonio Di Pietro, «finalmente adesso sappiamo come Silvio Berlusconi la pensa veramente». li c'era da aspettarselo, I maggioritari han�no ieri reagito con forza all'offen�siva proporzionalista, attivando pure il sito «www.referendum. il», e intensificando da subilo l'azione in Senato, dove giaccio�no diverse proposte di legge del�l'una e dell'altra fazione, come ha annunciato il presidente della commissione Affari Costituziona�li Massimo Villone. Molto secchi i giudizi politici. Per il segretario diessino Walter Veltroni «i proporzionalist.i vogliono fermare il rilancio del Paese, il loro e un ritorno al neocentrismo, a quan�do c'era un governo all'anno, a quando esistevano, solo in Italia, i governi balneari...». Sulla stes�sa falsariga ma più esplicita l'analisi del presidente dei Comu�nisti italiani Armando Cossutta, che non ha mai negato di valuta�re come meglio adeguato alla società italiana il sistema propor�zionale, ma che legge nella nouvelle vague proporzionalista «una crociata per la restaurazio�ne guidata dal leader del Polo Silvio Berlusconi», poiché «il si�stema proporzionale è il grimal�dello di una grande operazione neocentrista il cui obiettivo è quello di emarginare definitiva�mente la sinistra dal governo». Stabilità e pluralismo, è la con�clusione del ragionamento, «non significa far tornare in vita politi�ca la Democrazia Cristiana». La pensa cosi anche Arturo Parisi, il coordinatore dei Demo�cratici: «Berlusconi non è sceso in campo per cambiare la politi�ca, ma per conservare l'econo�mia. La sua economia. Realizza�to quest'obiettivo, può ora dedi�carsi a un'operazione di restaura�zione». Parisi se la prende poi con Ortensio Zecchino, che è per conto dei Popolari ministro per l'Università, e che ieri sedeva in prima fila al meeting proporzio�nalista, e per il quale il prodiano Andrea Papini ieri metteva in dubbio la legittimità nella pre�senza al governo. «Ci auguriamo che Zecchino sappia riconoscere per tempo il vero disegno politi�co di Berlusconi e ne prenda le distanze» si è limitato a dire Parisi. E durissima nei confronti dell'ex potenziale alleato è stata Emma Bonino, proponendo «agli italiani uno scatto in avanti ver�so la democrazia competitiva e bipartitica, laddove Berlusconi vuole il ritorno al passato partito�cratico e consociativo». Intanto Clemente Mastella (come il suo ex alleato nel Polo Pierferdinando Casini) aspetta l'esito delle regionali per prendere posizione. E in posizione difficile, in bilico tra proporzionalisti e propugna�tori del maggioritario per fedeltà di coalizione, stanno i Popolari. Dopo le querelle di giornata, era il segretario Pierluigi Castagnetti a concludere: «Si può trovare un punto di equilibrio sul siste�ma elettorale attualmente in vi�gore al Senato», ovvero un mag�gioritario con correzione di pro�porzionale. La proposta che tem�po fa sembrava essere quella consigliata dal Quirinale. Di Pietro: «Finalmente si sa come la pensa Berlusconi» Cossutta attacca: «Vogliono far risuscitare la democrazia cristiana» Parisi: «Questo è un tentativo di restaurazione da fermare» Emma Bonino chiede uno scatto per il bipartitismo Casini: non mi pronuncio

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