Polo all'attacco del premier di Gio. Bla.

Polo all'attacco del premier Polo all'attacco del premier «Sui carabinieri scavalca il Parlamento» ROMA Poliziotti contro carabinieri, maggio�ranza contro opposizione, politici che appoggiano il governo ma si dichiarano «perplessi» e «sconcertati». Ha provoca�to nuove, accesissime polemiche la pubblicazione della telefonata avvenu�ta il 9 febbraio scorso tra il capo del Cocer carabinieri e il presidente del Consiglio, nella quale il colonnello Pap�palardo si lamentava di alcuni emenda�menti al «pacchetto sicurezza» in di�scussione alla Camera e D'Alema lo rassicurava che tutto si sarebbe aggiu�stato. A renderla nota, quaranta giorni fa, è stato lo stesso Pappalardo, in un'infor�mativa appesa alle bacheche del Cocer, e ora quel documento è finito sui giornali. Per il colonnello, la sua diffu�sione è solo l'westremo tentativo di ostacolare l'iter del disegno di legge sul riordino delle forze di polizia». Quel provvedimento, che fa diventare i cara�binieri la quarta forza armala del Pae�se, dovrebbe andare da oggi all'esame del Senato, e i «sindacalisti» dell'Arma ci tengono particolarmente. Del resto, continua Pappalardo, la sua informati�va era «finalizzata a placare gli animi, perché la tensione era altissima». Per il presidente del Cocer in i[uella telefona�ta non c'è nulla di male, ma a leggere le dichiarazioni di ieri sono in pochi a pensarla così. E, attraverso un comuni�cato, lostessoCocerpuntualizza: «Que�sto organismo di rappresentanza non poteva starsene in disparte, nel momen�to in cui veniva messa in discussione l'autonomia operativa dell'Arma dei carabinieri, patrimonio non solo dei suoi appartenenti, ma anche del popolo italiano». L'Associazione funzionari di polizia, che il mese scorso con un avviso a pagamento sui giornali denunciò le presunte manovre di lobhing dei carabi�nieri in Parlamento, l'informativa di Pappalardo è «agghiacciante, e dovreb�be far riflettere lutti coloro che stanno sostenendo una legge di riordino assolu�tamente squilibrata, che letteralmenle cancella la polizia di Stato». Per il segretario dell'Associazione Aliquò, se D'Alema non dovesse smentire alcune frasi contenute nella trascrizione della telefonata, «gli italiani saranno legitti�mati pensare che il suo Paese normale assomiglia alla Grecia dei colonnelli». Altri sindacati di polizia giudicano «irrituale» il colloquio ira il capo del governo e quello del Cocer, e la Consul�la dei sindacati autonomi sta mettendo a punto «eventuali manifestazioni di protesta». Per il Sap, quella telefonala «ha scavalcalo non solo i ministri com�petenti, ma «lo stesso dettalo costituzio�nale che attribuisce al presidente del Consiglio l'unità di indirizzo e il coordi�namento delle attività dei ministri». Mugugni e insofferenze si registra�no anche in seno all'Amia, se il segreta�rio dell'Unione nazionale carabinieri accusa: «Il Cocer di Pap lalardo tradi�sce il mandato ricevuto, i colloquio con D'Alema testimonia attività e pressioni inquietanti svolte con modalità spregiu�dicate, finalizzate solo a tutelare gli interessi di una ristretta oligarchia». Il sottosegretario all'Interno Massi�mo Brulli (Ds) che già da vico-mini�stro della Difesa aveva seguito l'iter della legge di riordino tenta di raffred�dare gli animi, sostenendo che dietro quella riforma non ci sono lobby, né pressioni, né ricatti, ma soltanto deci�sioni «autonome, liberamente assunto e non improvvisale». Per Brutti biso�gna «tenere allineate le tre forze di polizia, e faro uno sforzo per mantonero il sangue freddo». Nella maggioranza, però, il deputato del Pdci Meloni, relatore alla Camera sul «pacchetto sicurezza», ò visibilmen�te contrariato, soprattutto per alcune frasi delle da Pappalardo a D'Alema, definite «inquietanti»: «Che vuol dire che si potrebbe ipotizzare un "deciso e aperto confronto con la polizia'? Voglio capire meglio, quando il governo avrà spiegato quali misuro intondo prende�re». E il senatore diessino Pardim avver�te: «A questo punto nlengo opportuno che questo provvedimento si rimediti, aprendo una riflessione seria sull'argo�mento». Dal Polo arrivano critiche soprattut�to a D'Alema. La telefonala con Pappa�lardo, secondo Mantovano di An e Pecorella e Saponara di Forza Italia, «è l'ennesima riprova dol disprerzo del governo verso il Parlamento, e della prassi di assumerò decisioni di rilievo in sedi extra-istituzionali». Se non arri�veranno chiarimenti direttamente da D'Alema proclamano i tre il Polo si ritirerà dal lavoro comune con la mag�gioranza sul «pacchetto sicurezza». [gio. bla.]

Luoghi citati: Grecia, Roma