«Shalom, cari fratelli di Israele»

«Shalom, cari fratelli di Israele» Incontro con il presidente Weizman e con il premier Barak. Oggi vedrà Arafat a Bedemme «Shalom, cari fratelli di Israele» Il Papa a Gerusalemme: giustimper il Medio Oriente GERUSALEMME. «Shalom, cari fratelli israeliani». Papa Wojtyla arriva a Gerusalemme, a tappa più attesa del suo viaggio in Terrasan�ta. E ammette di essere emozionato di poter «calpestare il suolo della terra dove Dio scelse di piantare la sua tenda», terra dove «è urgente la necessità di pace e di giustizia, non solo per Israele», pace per la quale vuole dare un contributo al dialogo fra le tre religioni, strumento di fratellanza. La tappa in Israele è cominciala all'aeroporto «Ben Gurion» di Tel Aviv, dove ad accogliere Giovanni Paolo II c'era non solo il presidente Weizman, ma anche, a sorpresa, il premier Barak. Una cerimonia for�male, molta cortesia ma poco calo�re. Anche il discorso di benvenuto del presidente ha suscitalo questa impressione: «Apprezziamo il con�tributo di Sua Santità alla condan�na dell'antisemitismo come "peccato contro il cielo e l'umani�tà", e la Sua richiesta di perdono per le azioni contro il popolo ebrai�co perpetrate in passalo dalla Chie�sa». Ma l'accento è stalo posto subilo sul contenzioso esistente fra Santa Sede e Israele: «Fin dall'ini�zio il nostro Stato ha assicurato la libertà religiosa e il libero accesso ai Luoghi Sacri, e Sua Santità di certo se ne renderà conto nel corso della Sua visita». E ovviamente su Gerusalemme («Il cuore di tutte le generazioni del nostro popolo», ha dello Weizman), per cui il Valicano suggerisce uno «status» garantito intemazionalmente. Oggi il Papa sarà a Betlemme e vedrà Arafat. Baqult, Del Rio e Tosattl ALLE PAGINE 2 E 3