Banche holding utilities tre settori web oriented

Banche holding utilities tre settori web oriented Pi business tradizionale affiancano iniziative legate alla rete, come la creazione di portali per il commercio elettronico o le alleanze con società di telecomunicazioni d'ultima generazione. La scommessa è di creare valore per gli azionisti Banche holding utilities tre settori web oriented D UE settori che a livello j europeo potrebbero bene�ficiare di forte attenzione degli investitori grazie al po�tenziale connesso alla new eco�nomy sono banche e aziende gas-luce-acqua. Molte Utilities europee stanno infatti dimo�strando una certa abilità nell' utilizzare le proprie infrastrut�ture e la propria base di clienti per distribuire traffico telefoni�co sia dati che voce, attraverso varie tecnologie, tra cui la banda lar^a (come sta pensan�do di fare in Italia Aem tramite Fastweb). La disparità di valu�tazione tra queste aziende e quelle telefoniche resta molto elevata, e per le Utilities più innovative esistono sicuramen�te possibilità di recupero. CORRENTISTI Il mercato potrebbe anche ini�ziare a vedere alcune banche europee come beneficiarie net�te (anziché perdenti) dal pas�saggio all'Internet banking. Le banche scandinave, ad esem�pio, hanno già un'altissima per�centuale di correntisti online (addirittura il SCXi per MeritaNordbanken in Finlandia). Il passaggio su Internet di un numero sempre maggiore di clienti può consentire a queste banche di ridurre anche in modo sostanziale i costi relati�vi a infrastrutture e personale. Inoltre, le banche che hanno un marchio importante nel mercato domestico possono at�taccare nazioni vicine senza acquistare una costosa rete di sportelli, come hanno di recen�te affermato di voler fare fra gli altri la banca Lloyds e Deutsche Bank. COMPARTI Anche in Italia, come nel resto di Europa, il fenomeno new economy si sta allargando dai tre settori «tipici» verso nuovi •comparti. Nel caso italiano. assieme alle Utilities (le cui performance segnalano però che l'attrazione fatale è già in corso da almeno un paio di mesi), i settori più promettenti in questo senso appaiono ban�che e holding. AGGRESSIVITÀ' Negli ultimi mesi le principali banche europee hanno iniziato a fornire maggiori informazio�ni sulle strategie Internet e sui progressi finora compiuti, ren�dendo evidente come i grandi colossi stanno iniziando ad adattarsi al nuovo ambiente. In Italia, il mercato ha premia�to fino ad ora soprattutto Bipop, non a torto percepita come la banca più aggressiva nella fase iniziale della moda Internet (la controllata Fineco è rapidamente diventata il nu�mero uno italiano nel trading elettronico). COMPETIZIONE Oppure aziende più focalizzate sull'asset management, come Banca Fideuram, o di piccole dimensioni, come Banca Profi�lo. Ma appare sempre più chia�ro che anche i grandi istituti stanno abbracciando con forza il tema Internet e si stanno attrezzando per competere con le nuove regole, adottando strategie più o meno aggressi�ve. PARTNERSHIP Le strategie più conservative prevedono di indirizzare i pro�pri clienti verso la rete e di dare una spruzzata Internet a prodotti e servizi esistenti. Quelle più aggressive includo�no la costituzione di una banca virtuale separata e di un bro�ker on-line (entrambi da quota�re entro 12 18 mesi), l'espansio�ne geografica in nuovi mercati (senza più bisogno di una rete di sportelli) e joint ventures nel commercio elettronico, so�prattutto business to business. Uno sviluppo particolarmente incoraggiante è la diffusione di partnership tra banche e azien�de telefoniche o Internet, che suggerisce come, alla fine, ven�ga riconosciuto alle banche di avere un marchio importante e capacità tecniche che rendono preferibile associarsi a loro piuttosto che cercare di repli�carne il modello. BROKERAGOIO Fra le principali banche italia�ne, la più aggressiva, al mo�mento, appare San Paolo-Imi, anche se lo scenario è estrema�mente fluido. Gli atout princi�pali della banca torinese sono Banca Fideuram (la cui strate�gia di espansione attraverso servizi ad alto valore aggiunto può trarre enorme vantaggio dalle possibilità distributive fomite da Internet), l'ottimo successo raggiunto in pochi mesi dalle attività di brokeraggio elettronico, e il potenziale sviluppo degli accordi con Tiscali. JOINT VENTURE Si sta muovendo con decisione su Internet anche Unicredito Italiano (di cui già si inizia a vociferare di una prossima quo�tazione delle attività on-line), mentre Banca di Roma ha recentemente sorpreso gli inve�stitori annunciando la creazio�ne di una banca puramente virtuale in joint venture con Telecom Italia (sulla falsariga di quanto recentemente fatto da Banco Bilbao Vizcaya e Telefonica de Espana, il cui accordo è però più ampio). Meno recente l'impegno di Bnl, che ha importanti interessi nella telefonia attraverso quo�te in Albacom e nel quarto operatore cellulare Blu, assie�me a una joint venture con British Telecom per sviluppa�re il commercio elettronico. SUPERMERCATI Per trovare strategie ancora più aggressive bisogna però andare fra le banche minori. Dove si sta muovendo ottima�mente la Popolare Commercio e Industria, che sta allargando la rete distributiva attraverso la presenza nei supermercati Lombardini e punta con deci�sione sulla virtuale OnBanca che, dopo un ottimo lancio, sta cercando accordi con primari broker online in tutta Europa. Modello che sembra cercare di seguire anche la Popolare di Lodi, che ha recentemente an�nunciato una strategia estre�mamente aggressiva sul tra�ding on-line (commissioni zero per il primo anno) e una serie di ' possibili accordi a lutto campo per fornire servizi inno�vativi alla clientela. RIVOLUZIONE In sintesi, tutto è ancora agli stadi iniziali, con i maggiori attori che solo ora iniziano a muoversi seriamente. Ma la rivoluzione Internet sembra in grado di provocare importanti modifiche nel settore bancario italiano, rendendo meno im�portante la rete distributiva classica (sportelli) rispetto alla capacità di percepire e soddi�sfare le esigenze di aziende e risparmiatori. Il settore è stato però punito esageratamente dai mercati, e ora che molte banche stanno rendendo pub�bliche importanti iniziative che dovrebbero consentire lo�ro di sopravvivere (e in alcuni casi prosperare), nella new economy, qualcuno inizia ad accorgersene. RISORSE Assieme al comparto bancario, quello delle holding è un altro settore profondamente influen�zalo dalla new economy. Gra�zie all'ampiezza del loro ogget�to sociale e alle molte risorse finanziarie disponibili, le hol�ding possono rappresentare un' importante scommessa sull'in�gresso in nuovi settori di parti�colare interesse, come multiulilities, alta tecnologia e Inter�net. Non a caso molte holding quotate hanno recentemente annunciato iniziative collega�te alla rete (Gir e Cofide con Katweb e Cirlab; Monrif con Dada e Monrifnet; Hdp con Rcs Web; Ifil con Ciaoweb) e alle telecomunicazioni (parte�cipazione ai consorzi nelle ga�re per ottenere le licenze cellu�lari Umts). Molte holding sono cosi diventate opzioni sullo sviluppo della new economy, consentendo ai risparmiatori di investire in un portafoglio ben diversificato, che ora offre interessanti opportunità di svi�luppo. MEDIA Particolarmente interessate dal tema della new economy sono le holding le cui partecipa�zioni principali sono nel setto�re dei media. Da seguire, ad esempio, Gir, che insieme all' Espresso ITO"/!) del valore tota�le), col connesso portale Ka�taweb, presenta interessanti iniziative sia in campo Inter�net (possiede Girlab, incubatore per nuove attività imprendi�toriali nel settore, oltre a quo�te nel provider telefonico Blixer e nel fondo Kiwi, che tra l'altro detiene l'B'ki di Tiscali) sia nell'energia. CELLULARI Ma anche Hdp rappresenta un'importante scommessa sul�la new economy, grazie soprat�tutto alla controllata non quo�tata Rcs, che ha recentemente lanciato il portale Rcs Web. Hdp è inoltre nel consorzio Anelala, fondato da Tiscali e Bernabò per entrare nella tele�fonia cellulare. Sta puntando con decisione sulle nuove tec�nologie anche Ifil. Innanzitut�to grazie al lancio, in partner�ship con Fiat, del portale Inter�net Giaoweb, i cui 80.000 clien�ti registrati in due mesi aprono strade interessanti nel com�mercio elettronico. Ai quali si aggiunge la partecipazione al consorzio Dix.it per partecipa�re alla gara per le licenze llmts. Tra le holding di minori dimensioni, da segnalare infi�ne Galtagirone e Monrif, la cui partecipata Monrifnet, di cui è attesa la quotazione entro l'an�no, è impegnata in diverse attività in campo Internet. VIAGGIO TRA LE SOCIETÀ' SOTTOVALUTATE Milano Ass. Rnc Sml Rnc Snia Rnc italmoblliare Rnc. Zucchl Rnc. Burgo Ord. Benetton Ordinarle Caffaro Ordinarle Sogefl Ordinarle Recordatl Rnc Prezzo 2,16 0,589 0,925 14,1 3,88 6,48 2,11 1,08 2,625 5,45 Dividendo 99 atteso Rendimento 0,1394 6,5% 0,0362 6.1% 0,0491 5.3% 0,7489 5,3% 0,2066 5,3% 0,3357 5,2% 0,1007 4,8% 0,0516 4.8% 0,1239 4,7% 0,2376 4,4% La tabella esclude �titoli per cui è atteso un dividendo cumulato mfà^*jmti®m8M*tft*wm Prezzo Prezzo/Utlli Rendimento Saiag 6.00 3.5 1.4 Carraro 3,14 4,3 1,7 Italcementl 8,91 4,6 2.1 Parmalat 1,17 5,3 2.4 Zucchl 5,57 5,4 1,9 Impregllo 0,66 5,4 1,4 Bassattl 5,51 5,6 2,4 Burgo 6,48 5,7 1,9 Sogefi 2,63 6,7 3,5 Zlgnago 11,66 7,2 3,7 La tabella esclude i titoli finanziari >

Persone citate: Bernabò, Caffaro, Carraro, Lombardini

Luoghi citati: Europa, Finlandia, Italia, Lodi, Milano, Tiscali