Bianco, nero e muto

Bianco, nero e muto Bianco, nero e muto SE, nel momento di massima tecnologizzazione elettronica del cinema, Aki Kaurismàki, l'ammirato regista finlande�se, fa un film muto scandito da didascalie e realizzato in bianco e nero, non è una forma di snobismo né una stravaganza vanesia né un capriccio d'artista. «Juha», tratto da un classico romanzo finlandese di Juhani Aho intitolato col nome del protagonista, è invece un tenta�tivo quasi disperato di tornare all'origine del cinema affidando la modernità all'autenticità e l'espres�sività agli attori, cercando una verità emotiva perduta: un'espe�rienza che davvero vale la pena di seguire. Kaurismàki non è il solo ad avvertire il peso di falsità conden�sato sul cinema contemporaneo da manierismi, ostentazioni, declama�zioni, ritmi coatti, standardizzazio�ne commerciale: i comandamenti di Lars von Trier e del gruppo danese Do^ma 95, le esasperazioni francesi di Kassovitz o di Carax, certi estremismi angloamericani e certi ritomi al neorealismo sono altrettanti sforzi di ritrovare un cinema lontano dall'estetica piccoloborghese, da artifici, trucchi, ba�nalità ripetitiva. Da principio si guarda «Juha» con la curiosità e il divertimento con cui si sfoglierebbe un vecchio fotoromanzo: ma presto si viene sedotti dalle imma�gini di grande bellezza, elaborate con tanta sapienza da sembrare semplici; si viene travolti dalla musica di Anssi Tikanmaki che quasi sostituendo i dialoghi prean�nuncia o accompagna ogni gesto; si viene affascinati dal puro melo�dramma della vicenda. Marito e moglie, gente di campa�gna, sono «felici come bambini». Sopravviene un uomo di città che seduce la moglie, la porta con sé a Helsinki e vuol fame una prostitu�ta; lei rifiuta, cerca invano di fuggi�re, soffre senza ribellarsi, fa la serva a tutti, mette al mondo un figlio, viene liberata dal marito che uccide il ruffiano a co pi d'ascia e viene ucciso da lui a colpi di pisto�la. Qualche piccolo scherzo ironicocinefilo mitiga la cupa tragedia nordica: la marca dell'automobile del seduttore è Sierck (il vero co�gnome di Douglas Sirk); su ima lavagna, al commissariato di poli�zia, è vergata la scritta «Arresi This Man!», firmata Sam Fuller. «Juha» di Kaurismàki, puro melodramma e immagini di grande bellezza: non un capriccio snobistico, ma la ricerca di emozioni perdute p Il regista Kaurismàki Lietta Tomabuoni Aki Kaurismàki Juha (1999) DWC Visual Mind. A noleggio. DRAMMATIC

Persone citate: Anssi Tikanmaki, Bianco, Carax, Douglas Sirk, Kassovitz, Lars Von Trier, Lietta

Luoghi citati: Helsinki