Sul vascello di O'Brian inseguendo la battaglia

Sul vascello di O'Brian inseguendo la battaglia Sul vascello di O'Brian inseguendo la battaglia COME noto ai fans, Patrick O'Brian, nato nel 1914 e mor�to agli inizi di quest'anno, è l'autore di un ciclo di circa venti romanzi ambientati sullo sfon�do delle guerre napoleoniche e im�perniati sulle avventure di due ami ci, Jack Aubrey, capitano della Ma�rina militare inglese, e Stephen Maturin, medico di bordo, uniti oltre�tutto dalla passione per la musica Bach e Scarlatti eseguiti in cabina con violino e violoncello. Nel libro odierno il dottor Maiurin si unisce a Jack comandato a raggiungere le navi che bloccano la flotta francese nel porto di Tolone, e partecipa alle attese e ai contrattempi di quella esperienza; è anche incaricato di una missione segreta in territorio francese, che non va a buon fine. Al centro dell'episodio è tuttavia il capitano, che dopo aver tentato di partecipare a qualche azione, e do�po qualche screzio con le alte sfere, viene spedito nel vicino Oriente a ostacolare le alleanze francesi in quella zona, in particolare col com�pito d�capire quale degli infidi potentati locali sia più controllabile in vista di una alleanza, e di interve�nire a suo sostegno. Ridotta all'osso, la vicenda può non sembrare gran che, ma, come bisogna affrettarsi a dire ai neofiti, quello che conta nei romanzi di O'Brian non sono tanto i fatti, alme�no non i grandi fatti, ma l'atmosfe�ra; e questa è impareggiabile. Sorret�to da una competenza mirabilmen�te resa dalla traduzione, che si è avvalsa della supervisione di Pier Maria Giusteschi Conti, autore an�che di un glossario in appendice da far sognare i patiti di Luna Rossa (Sticare, Stiva, Stra�glio, Straorzare... Tre�vo, Triganto, Trilingaggio. Trinca... Velaccio, Ventrino, Vei^gasecca, Viradore...), O'Brian racconta minutamen�te la vita a bordo di un vascello dell'epoca, con una ricchezza di informazioni pari solo alla naturalezza con cui queste sono impartite. Uscendo dal�le sue pagine si ha la sensazione di avere dormito nelle amache sottoco�perta dove centinaia di uomini spes�so arruolati a forza sono stipati nel tanfo; di avere mangiato alla mensa ufficiali dubbi mamearetti ricavati con quello che resta in cambusa dopo settimane e settimane lontani da terra, innaffiati da un Porto deplorevole, di avere indossato le scomode divise di rappresentanza. RECENMa'sD'A magari rovinando un polso ricama�to inzuppandolo nel piatto comune di un anfitrione musulmano che non fornisce le posate. La sensazio�ne che O'Brian comunica in modo più convincente di tutte, ben nota a chiunque abbia navigato a vela, è comunque quella dell attesa peren�ne, interrotta da qualche momento di entusiasmo, sempre di breve durata. Il vento latita, o non è quello giusto, oppure è quello giu�sto, ma nel momento sbagliato, o magari gira sul più bello, o ancora ordini intempestivi impediscono di sfruttarlo a dovere; i tempi di avvici�namento sono lenti, la caccia ad IONE ino ico altre navi difficilissi�ma e ben di rado coro�nala da qualche succes�so. L'attività di un com�battente come il capita�no Aubrey è cosi una serie di frustrazioni, anche se alla fine un vero combattimento arriva, clamoroso e inebriante, pur nell'orrore, come centinaia di tappi di champagne che saltino contempo�raneamente. Nelle more di questo hanno campeggialo, tra le altre, almeno due sequenze magistrali, quella del sospirato faccia a faccia con i nemici francesi in campo neutro, quando entrambi gli schie�ramenti per poter giustificatamente dare battaglia hanno bisogno che l'altro apra il fuoco per primo, violando gli ordini ricevuti; e quan�do arriva finalmente la notizia che navi di Napoleone sono improvvisa�mente uscite dal porto, e il vecchio ammiraglio Thomton, logorato dal�l'attesa fino a cadere in depressio�ne, ordina l'inseguimento, a dispet�to di un mare ostile e di un tempo scoraggiante. I personaggi, non sol�tanto i principali, ovvero il massic�cio, coraggioso e saggio capitanò, e il suo Watson, l'intelligente e poco nautico dottore sono sufficiente�mente interessanti; ma l'ambiente, la scricchiolante casa di legno peren�nemente curata, rappezzata, barda�ta dalla dura attività dei marinai, e l'acqua e il vento die la sostengono e la spostano, è impagabile. Una sensazione di attesa perenne, interrotta da rari momenti di entusiasmo. Il vento latita, o non è quello giusto, o è quello giusto, ma nel momento sbagliato; difficilissima la caccia ad altre navi, anche se alla fine un vero combattimento arriva «DUELLO NEL MAR IONIO»: UN ROMANZO AMBIENTATO SULLO SFONDO DELLE GUERRE NAPOLEONICHE, PROTAGONISTI UN CAPITANO DELLA MARINA INGLESE E il MEDICO Di CORDO RECENSIONE Ma'solino D'Amico Patrick O'Brian, autore di un ciclo di circa venti avventurosi romanzi marinareschi ambientati sullo sfondo delle guerre napoleoniche Patrick O'Brian Duello nel Mar Ionio trad. Paola Merla, Longanesi, pp. 378. L. 30.000 ROMANZO

Luoghi citati: Stra, Tolone